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BRONI. Il gruppo "Facebook Broni contro l'amianto" chiede chiarezza e respinge falsi allarmismi nelle informazioni ai cittadini.

Creato il 29 febbraio 2016 da Agipapress
BRONI. Riceviamo dal gruppo "Facebook Broni con l'amianto" un intervento che risponde a quanto pubblicato dal quotidiano locale in un articolo che ha provocato reazioni per alcuni suoi passaggi nei quali, il gruppo sul social, intravede confusione e poca chiarezza.
Qui di seguito, pubblichiamo integralmente il testo che è stato edito anche nel gruppo sul social.
"Da tempo sottolineiamo l’importanza delle parole, invano a quanto pare. Una delle caratteristiche fondamentali della comunicazione è la chiarezza. Per farsi comprendere è indispensabile utilizzare termini che tutti possano capire, senza farsi trascinare da gerghi e tecnicismi. In data 27 febbraio 2016, la Provincia Pavese pubblica il seguente articolo: Titolo: «Amianto a Broni, uccide anche adesso» Sottotitolo: Processo Fibronit, il consulente Luigi Mara: «Respirarlo negli anni è mortale». Avani: «La soluzione è la bonifica dei tetti» Contenuto (tralasciamo la parte inerente al processo, che reputiamo inutile e costoso) : Avani, con il suo presidente Silvio Mingrino, anche ieri era in aula.
"Se da una parte sta terminando il rischio derivante dal periodo di produzione dell’amianto, sta per iniziare il rischio ambientale derivante dal deterioramento delle coperture in essere – ha spiegato Mingrino –. Un metro quadrato di lastra può rilasciare dai 2 ai 3 grammi di fibre. Quindi bisogna procedere alla bonifica di tutte le coperture. Infine voglio chiarire un punto, per evitare che si faccia disinformazione: Broni non è sito di interesse nazionale, lo è solo il sito ex Fibronit".
Considerazioni in merito: A nostro avviso e senza scomodare l’accademia della crusca, impegnata in petolose definizioni, la seguente frase: - Se da una parte sta terminando il rischio derivante dal periodo di produzione dell’amianto significa che: non essendo ancora terminato l’inquinamento ambientale provocato dall’ex stabilimento Fibronit, la qualità dell’aria a Broni è inferiore alla media nazionale in tema di salubrità.
A seguito di questa allarmistica dichiarazione, ci siamo recati in mattinata dal primo cittadino, Luigi Paroni, per chiedere delucidazioni e perché venga presa una posizione ufficiale in merito.
Nell’attesa degli ultimi dati ARPA, riportiamo le precedenti rilevazioni dell’Agenzia regionale per l’ambiente, la quale parla di una presenza che sta tra lo 0,2 e lo 0,3 fibre/litro di fronte a un limite fissato per legge di 2 fibre/litro.
Ciò significa 10 volte al di sotto del limite.
Che poi i tetti vadano bonificati a Broni, così come a Stradella o a Casteggio o in tutta Italia, siamo completamente d’accordo. Così come concordiamo e ci ravvediamo sul dato che sia la ex Fibronit un SIN e non il territorio comunale, ma solo per una questione burocratica che interessa ai burocrati. Dunque, caro Silvio, usale bene le parole o spiegaci se non dobbiamo più uscire di casa e richiedere che Broni venga evacuata in stile Chernobyl."

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