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Brooklyn, quella New York oltre il ponte

Creato il 06 maggio 2013 da Insolitameta @insolitameta

Ecco, innamorarsi di New York è piuttosto semplice.

Tribeca

Tribeca

Quella New York di grattacieli e luminosi cartelloni pubblicitari, delle passeggiate lungo il Brooklyn Bridge e del chiasso sulla Broadway. Dell’elegante Fifth Avenue e del delizioso Greenwich Village e poi ancora della colorata Little Italy e della caratteristica Chinatown. Per non parlare del fascino del Lower East Side e della tranquillità che si respira a Central Park.

Fifth Avenue

Fifth Avenue

Come è possibile restare indifferenti agli stimoli continui che Manhattan offre ad ogni angolo? Dal profumo di cibo che invade le strade ai ratti che ti guardano mentre aspetti la metro. Dalle vetrine che invitano ad uno shopping sfrenato ai giganti cupcakes di Magnolia Bakery.

A Manhattan c’è troppo, tutto insieme.

È per questo che ho scelto Brooklyn. Mai scelta fu tanto azzeccata.

Perché Brooklyn è quella New York che non stordisce, che ti permette di godere appieno ogni singolo attimo e ti fa venir voglia di urlare di gioia ”Cazzo, sono in America!”

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Greenpoint, Brooklyn

Brooklyn è sempre stata seconda a Manhattan. Ed è questo che me la rende ancora più simpatica.

A Brooklyn ti svegli la mattina con gli uccellini che cinguettano.

A Brooklyn le casette sono basse, due/tre piani al massimo, si fa la raccolta differenziata, si va tutti in bici e la mattina si trova il New York Times fuori la porta d’ingresso. A Brooklyn ci sono quei piccoli negozi da paese, quelli che vendono un po’ di tutto, che rimangono aperti tutta la notte. A Brooklyn esci all’una di notte, sola, in cerca di un Mocio perché ti si è allagata casa. A Brooklyn il Mocio all’una di notte nei negozietti aperti 24 su 24 non lo trovi e decidi di optare per un set di spugne che si riveleranno inutili. Però fai amicizia col commesso del negozio che dichiara apertamente il suo amore per il Milan.

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Williamsburg, Brooklyn

A Brooklyn c’è Williamsburg con la sua animata vita serale e i suoi vicoli pieni di murales e Greenpoint con i suoi ristoranti polacchi. C’è Brooklyn Heights con la sua tranquillità e i meravigliosi edifici in brownstone e poi c’è Coney Island, luogo talmente magico da meritare un post tutto suo.

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Greenpoint, Brooklyn

Brooklyn lascia il segno.

Anche se ogni giorno tocca aspettare interminabili quarti d’ora quell’unica metro che ti porta a Manhattan. Anche se sai di essere l’unico turista in mezzo a centinaia di facce americane e ti fai un sacco di figure di merda perché puntualmente sbagli la direzione della metro e ti tocca tornare indietro.

Anche se strabuzzi gli occhi quando ti fanno pagare uno schifosissimo pezzetto di pizza al taglio almeno cinque dollari. E quando sorridi guardando una vignetta appesa alla parete di un locale (gestito da americani, in cui si mangia cibo americano) in cui si dice che la pizza come la fanno in Italia…mai da nessun’altra parte.

Ho salutato Brooklyn col groppo alla gola e tuttora mi torna alla mente almeno una volta al giorno.

Le sofferenze del viaggiare a cui mai mi abituerò.


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