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Bruciate come streghe: erano donne

Creato il 03 marzo 2014 da Benedetta Tintillini @BiTintillini

TODI, PALAZZI COMUNALI, SALA DEL CONSIGLIO

SABATO 8 MARZO 2014, ORE 17

BRUCIATE COME STREGHE: ERANO DONNE

Conversazione con ROMILDA SAGGINI e ATTILIO BARTOLI LANGELI

streghe

Modera SONIA MERLI

Incantesimi, malie e fatture interpretate da EMANUELA FARAGLIA E CLAUDIO CARINI.

L’ incontro tratterà un argomento in voga ormai da tempo: la persecuzione di tante donne — nella stragrande maggioranza semplicemente esperte di erbe e medicamenti millenari — che avvenne tra tardo Medioevo e la prima età moderna.Il tema però verrà svolto da Romilda Saggini e Attilio Bartoli Langeli in modo diverso.

Non verrà messo in evidenza solo il fenomeno giudiziario o gli uomini che condussero in prima persona la persecuzione utilizzando trattati demonologici, quali il Malleus malleficarum, che influenzarono e deformarono la spietata e insensata caccia.

Protagoniste di questo incontro, invece, saranno le vittime, le donne accusate di stregoneria. Todi è la città che ha ospitato, su istigazione delle predicazioni di San Bernardino da Siena, uno dei primi processi per stregoneria documentati, quello a Matteuccia di Francesco da Ripabianca, nel 1428.

In molte occasioni se ne è parlato e molti di noi ricorderanno ancora la suggestione dello spettacolo di questa estate organizzato da Silvano Spada come serata conclusiva del Todi Festival con protagonista Ornella Muti.

La conferenza, organizzata dalla Biblioteca Lorenzo Leoni, grazie alla collaborazione tra Assessorato alla Cultura e Assessorato alle pari opportunità del Comune di Todi, per la Giornata Internazionale delle donne tenterà di ampliare l’argomento ad un territorio più vasto dando voce alle presunte streghe .

I profili di queste donne, nonostante siano disegnati dai loro giudici, emergeranno in tutta la loro mutevolezza e drammaticità ed esalteranno donne reticenti a dichiararsi colpevoli di crimini non commessi, segnate dal silenzio ostinato o arrese alla piena confessione di ogni nefandezza estorta con la tortura.

Romilda Saggini inquadrerà storicamente il fenomeno e nello specifico parlerà di processi avvenuti in Liguria e nel basso Piemonte.

Attilio Bartoli Langeli parlerà di un processo avvenuto nel 1528 in Sabina. Il giudice, in questo caso, è tuderte, Marco Calisto, e l’accusata, “mala femina e strea”, è Isabella, detta Bellezze, di Agnelo Ursini da Collevecchio.

Bellezze ci ha lasciato un documento straordinario l’unica confessione/supplica autografa a noi pervenuta. Con questa supplica Bellezze pensava di essere graziata. Le venne solo offerta l’opportunità di suicidarsi.

CURRICULUM VITAE

Romilda Saggini appartiene da parte di madre alla tuderte famiglia Tascio e con Todi ha mantenuto sempre stretti legami, tanto da aver frequentato qui un anno di liceo classico. Ha vissuto in Liguria, ma a Todi da una decina d’anni ha fatto ritorno, dato che suo figlio si è stabilito qui con la sua attività di ristoratore. Due lauree, diploma della scuola di paleografia e diplomatica latina conseguiti a Genova, è stata insegnante di scuola media superiore, e ha sempre compiuto attività di ricerca storico-paleografica negli archivi locali. Ha pubblicato quattro monografie e numerosi studi.

Collabora con la prestigiosa Accademia Ligure di Scienze e Lettere di Genova e si interessa di antichi documenti in volgare, di storia di confraternite con particolare attenzione alla storia delle donne e cura lo studio dei fondi antichi di biblioteche. Ha recentemente scoperto il fondo dell’antica biblioteca savonese del convento di San Giacomo, ormai distrutto,e ne ha curato il restauro.

Attualmente cura lo studio e la catalogazione del fondo degli incunaboli e delle cinquecentine del Seminario di Savona per conto della Fondazione de Mari e collabora con l’Università di Roma III alla Rici per la formazione di una banca dati dagli elenchi cinquecenteschi di libri delle biblioteche conventuali conservati alla Biblioteca Vaticana.

Attilio Bartoli Langeli ha insegnato paleografia e diplomatica nelle università di Perugia, Venezia, Padova, Roma II; attualmente è docente presso il Pontificio ateneo Antonianum di Roma e presso la Scuola storica nazionale per l’edizione delle fonti documentarie dell’Istituto storico italiano per il medio evo di Roma. Dal 2000 al 2012 è stato presidente della Deputazione di storia patria per l’Umbria. Studioso di svariate tipologie di fonti scritte, vanta tra le sue pubblicazioni numerose edizioni documentarie, tra cui quelle di ambito perugino del Codice diplomatico del Comune di Perugia. Periodo consolare e podestarile (1139-1254) e dell’Iscrizione in versi della Fontana Maggiore di Perugia. Tre le sue monografie si segnalano Gli autografi di frate Francesco e di frate Leone (Brepols, 2000), La scrittura dell’italiano (il Mulino, 2000) e Notai. Scrivere documenti nell’Italia medievale (Viella, 2006). Suo inoltre il contributo Todi medievale nella storiografia, presentato in occasione XLVI Convegno storico internazionale dal titolo Todi nel medioevo (secoli VI-XIV), tenutosi a Todi nel 2009 (Fondazione CISAM, 2010).



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