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BRUXELLES. Approvate le proposte della Commissione UE Sviluppo Regionale per migliorare il TiSA sugli scambi di servizi.

Creato il 30 novembre 2015 da Agipapress
BRUXELLES. Approvate le proposte della Commissione UE Sviluppo Regionale per migliorare il TiSA sugli scambi di servizi. BRUXELLES. Con 35 voti favorevoli, 5 contrari e un astenuto è stato approvato oggi il parere della Commissione per lo sviluppo regionale in merito alle raccomandazioni da inviare alla Commissione europea sui negoziati determinati dall’Accordo sugli scambi di servizi (TiSA, Trade in Services Agreement) (2015/2233(INI)). Di seguito l'importante documento completo che passa ora al vaglio della Commissione per il Commercio Internazionale. “La commissione per lo sviluppo regionale invita la commissione per il commercio internazionale, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
1. riconosce la necessità di aggiornare le disposizioni del GATS esistenti e obsolete e di agevolare gli scambi nei nuovi servizi; riconosce il valore dei servizi pubblici nell'Unione europea e a livello mondiale e rileva che, secondo la Commissione, la crescita dell'occupazione nell'UE tra il 2013 e il 2025 sarà determinata dal settore dei servizi, dal momento che il 90% dei nuovi posti di lavoro nell'UE saranno creati in tale settore, segnatamente negli ambiti maggiormente qualificati, come i servizi professionali, i servizi alle imprese e i servizi informatici; osserva inoltre che i servizi rappresentano circa il 70% dell'economia dell'UE; esorta la Commissione e gli Stati membri, nel quadro dei negoziati in corso relativi all'accordo sugli scambi di servizi (TiSA), a difendere gli obiettivi di coesione economica, sociale e territoriale di cui all'articolo 174 TFUE;
2. ribadisce che l'erogazione di servizi nell'UE si basa sui principi di accesso universale, qualità, sicurezza, accessibilità economica e parità di trattamento, che devono essere garantiti in qualsiasi momento e in tutte le città e regioni; ritiene che tali principi non dovrebbero essere limitati dal TiSA; ribadisce l'importanza di mantenere i servizi pubblici di carattere speciale, come il settore idrico, sotto la responsabilità degli Stati membri al fine di evitare eventuali impatti negativi sulla coesione economica, sociale e territoriale;
3. ricorda che la politica di coesione dell'UE costituisce il suo principale strumento di investimento non solo per conseguire gli obiettivi della strategia Europa 2020, ma anche per far fronte alle urgenti esigenze socioeconomiche; sottolinea che i principi e gli obiettivi che ne sono alla base devono essere sostenuti e rafforzati nell'ambito del TiSA;
4. ritiene che la liberalizzazione degli scambi di servizi possa promuovere la crescita regionale aumentando le opportunità di investimento a livello regionale e locale; ribadisce che la liberalizzazione dovrebbe rispettare il modello politico, sociale e culturale dell'UE e i principi fondamentali sanciti dai trattati dell'UE;
5. invita la Commissione e i governi degli Stati membri, che hanno conferito alla Commissione il mandato negoziale, a monitorare e analizzare l'impatto del TiSA sulla coesione e sulla governance locale e regionale nell'UE, in particolare nel corso del processo di negoziazione; esorta la Commissione a raccogliere e a mettere a disposizione dati esaurienti e comparabili, nonché a includere valutazioni di impatto territoriale; chiede alla Commissione, nell'ambito dei negoziati sul TiSA, di tener conto delle competenze degli enti regionali e locali;
6. sottolinea che il TiSA non dovrebbe ostacolare le competenze degli enti regionali e locali, che sono responsabili di un'ampia quota degli investimenti pubblici a titolo della politica di coesione dell'UE e che svolgono un ruolo attivo nella fornitura di servizi pubblici fondamentali su tutto il territorio, né ridurre la capacità di tali enti di favorire lo sviluppo locale e regionale e di tutelare gli interessi generali dei loro cittadini; ribadisce che il TiSA non deve pregiudicare le competenze degli Stati membri e degli enti regionali e locali e che questi dovrebbero avere il diritto di regolamentare la fornitura di servizi e di introdurre nuovi atti legislativi nei loro territori per conseguire i rispettivi obiettivi di politica pubblica; auspica che tali aspetti siano presi in considerazione ai tavoli negoziali, nell'ottica di garantire la piena attuazione della politica di coesione e consentire così agli enti regionali e locali di rappresentare liberamente gli interessi dei loro cittadini;
7. reitera l'importanza dei servizi pubblici e la necessità di rispettare le competenze degli enti regionali e locali previste dai trattati e dal protocollo n. 26, nonché dalle disposizioni in materia di regolamentazione nazionale e appalti pubblici; pone in evidenza che la loro prerogativa di creare nuovi servizi pubblici in futuro dovrebbe altresì essere rispettata; si compiace pertanto che la Commissione abbia dichiarato pubblicamente e a più riprese la sua intenzione di escludere i servizi pubblici dai negoziati sul TiSA, e invita quindi la Commissione a garantire che gli attuali e futuri servizi di interesse generale, nonché i servizi di interesse economico generale, restino al di fuori dell'ambito di applicazione del TiSA, onde garantire che le autorità nazionali (e, se del caso, locali e regionali) conservino il pieno diritto di introdurre, adottare, mantenere o revocare qualsiasi misura concernente l'aggiudicazione, l'organizzazione, il finanziamento e la fornitura di servizi pubblici, come previsto dai trattati; ritiene inoltre che occorra regolamentare la circolazione dei fornitori di servizi professionali;
8. è dell'avviso che i negoziati relativi al TiSA stiano assumendo un'importanza sempre maggiore per l'economia dell'UE; sottolinea che essi possono costituire un'opportunità per rafforzare un sistema commerciale mondiale basato su regole, che sia aperto e trasparente, rispetti le norme dell'UE, in particolare in materia di protezione dei dati, e aumenti la reciprocità nell'accesso al mercato;
9. ricorda che i modelli sociali adottati dagli Stati membri si applicano non solo all'obbligo inerente la fornitura, la continuità e la qualità dei servizi pubblici ma anche al suo controllo democratico da parte dei cittadini; invita pertanto la Commissione a portare avanti una consultazione pubblica al fine di coinvolgere e consultare gli enti regionali e locali, unitamente ai partner economici e sociali e alle organizzazioni della società civile, e a includere i loro punti di vista nelle direttive negoziali nell'ambito dei negoziati sul TiSA, dato il ruolo fondamentale che svolgono nella regolamentazione e nell'erogazione di servizi pubblici, nella crescita economica e nella creazione di posti di lavoro; accoglie con favore, in questo contesto, l'avvio da parte della Commissione delle riunioni di dialogo con la società civile e gli sforzi profusi attualmente per rendere il più trasparente possibile la posizione dell'UE nei negoziati relativi al TiSA mediante la presentazione di relazioni periodiche sugli sviluppi del processo negoziale.

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