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Bubbolo va in Estonia – #2

Da Peolaborghese @mesosbrodleto
Sughetto

Sughetto

Il nord, il grande e civile nord, dove tutte sono bionde, si mangia male e i treni sono sempre in orario. Verificare i luoghi comuni, questa è la missione più importante di ogni viaggiatore. Prima di tutto, la vita al freddo. “Ah! Ma loro sono abituati!”. Falso. Sono abituati a fuggire dal freddo, non a starci dentro. Quando la temperatura scende sotto i -15, in giro per la città non c’è nessuno. Tutti dentro casa in maniche corte, 27 gradi, come ai tropici. Non contenti, si danno al loro rito preferito: la sauna. La vera sauna estone è un casottino di legno sulle rive di un laghetto, ogni casa di campagna ha un laghetto e di conseguenza una suona. Il funzionamento è semplice: si entra nudi e si sta una decina di minuti a cento gradi, quindi si esce e ci si tuffa nel laghetto. Quindi si rientra nel casottino, dove c’è anche una sala spogliatoio dove potersi asciugare. Una volta asciutti, si ricomincia. Fa bene alla circolazione, dicono. Il tuffo nel lago va fatto con cautela, perché bisogna passare attraverso il buco fatto nel ghiaccio. Per un estone tutto questo è semplice, e si fa bevendo birra. Per me è stato diverso. La sauna a 100 gradi mi ha fatto capire da dove viene il mio odio per il lesso. Il tuffo nel lago ghiacciato, con l’aria a -10° gradi, mi ha fatto venire nostalgia del Brasile. Mentre i miei piedi scalzi affondavano nella neve, nella mia mente riecheggiava quel  ”sinta ao ares do Brasil” che tanto ho odiato.

Il cibo. “Ah! Al nord si mangia male!”. Posto che questo è vero già da Ponte Felcino in su, e che nessuno pretende di mangiare una salsiccia vera al di fuori dei confini umbri, il punto non è il mangiare male. Agli estoni, di mangiare, non gliene può fregare di meno. Quello che c’è buttano giù. Principalmente carne con patate. E’ un mese che mangio carne con patate a pranzo. Non c’è altro, a parte brodini improbabili. La cosa inquietante è che loro si rendono conto di tutto. Sanno che i loro piatti sanno tutti di patate lesse, lo vanno ripetendo ogni giorno, ma continuano a mangiarli senza problemi. Questo c’è, questo si inghiotte. Pane col burro a pranzo? Verdura scondita? Che problema c’è, avanti.

La tecnologia. “Ah! Al nord sono all’avanguardia!”. Questo è maledettamente vero. Con la carta d’identità elettronica qui fanno di tutto. Cinque giorni per aprire un’azienda, senza neanche passare dal notaio. Pochi minuti per pagare le tasse. Auto noleggiabili con un sms: vai al parcheggio, mandi sms, parti sgommando. La wi-fi è ovunque, nelle foreste sperdute c’è il 4G a 20 Mbit. Togliere la wifi agli estoni significa spegnerli, renderli inermi. Il confronto con l’italia è impietoso. Noi discutiamo sulla miglior legge elettorale per far rivincere berlusconi e loro pagano tutto con carta di credito, tagliando le gambe all’evasione fiscale.

L’ideatore dello spot “O così o pomì” era probabilmente estone. Qualsiasi cosa, anche le peggiori, passa oltre. Quando hai birra e wifi, tutto il resto non conta.



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