Ora lo si può dire: Gigi Buffon è il numero uno dei numeri uno! Alle 15:06 il portiere juventino ha battuto il record d'imbattibilità in Serie A superando il primato di Seba Rossi conquistato nella stagione 1993-1994. Con più di 930' l'estremo difensore guarda tutti dall'alto al basso. Il record è stato accolto dai tifosi bianconeri presenti all'Olimpico con un applauso. Dalla curva anche lo striscione: "Gigi numero 1! Leggenda". L'imbattibilità di Buffon si è poi fermata a 973', al gol dell'attaccante del Torino Belotti. Prima di Belotti l'ultimo a battere Buffon, in Serie A, era stato Antonio Cassano, al 19' st di Sampdoria-Juventus. Nella partita con il Sassuolo di venerdì 11 marzo Buffon aveva superato Zoff (903' senza gol) nella graduatoria di imbattibilità dei portieri della Juve.
Lunedì 21 marzo 2016, su Premium Sport HD andrà in onda alle ore 20.30 " Buffon - #finoalrecord", uno speciale dedicato al portiere della Juventus Gianluigi Buffon, che in occasione di "Torino-Juventus" è diventato il primatista assoluto di imbattibilità nella storia della Serie A, fermando il cronometro a 974 minuti. Lo speciale ripercorrerà tutte le migliori parate del numero uno bianconero, interventi che hanno permesso a Buffon di superare i 929 minuti di Sebastiano Rossi, il cui record di imbattibilità durava dalla stagione 1993/94.
E Sebastiano Rossi, ospite in studio a " Serie A Live " su Premium Sport, ha commentato così il traguardo raggiunto da Gigi Buffon:
" Questi momenti sono belli e vanno goduti, sono contento che il mio record sia passato a lui, che sia rimasto in mani italiane. Tutti i record nascono per essere battuti, queste sono le stesse parole che mi disse Zoff quando me lo consegnò. In questo momento come Gigi non c'è nessuno: è un ragazzo che merita e ha raggiunto un obiettivo storico. Basta che adesso mi non batta anche gli altri due record che ho... "
Il dopo-partita di Gigi Buffon, raccontato a Premium Sport:
"Ho trascorso una notte agitata, avevo la febbre e al risveglio stavo un po' così. Una leggera influenza e con il timore di non poter giocare e sarebbe stato... beh, capite che cosa sarebbe stato. Poi ho cominciato a pensare positivo, e quei pensieri mi hanno portato in campo perché era giusto così. Non potevo perdere questa partita per tre motivi: per questo primato personale; perché è un derby e il derby vanno onorati; e perché abbiamo vinto e non era facile vincere dopo la tramvata che avevamo preso a Monaco. Abbiamo vinto e sono orgoglioso di quello che la squadra ha fatto, sono felice di giocare in una squadra così, piena di compagni che hanno valori tecnici e morali come pochi, i valori che anche il mister ci ha trasmesso nei momenti che contano. Siamo felici, ora è giusto che ci godiamo qualche giorno di festeggiamenti perchè certe cose vanno festeggiate".