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Bunga Bunga agli italiani all’estero

Creato il 30 ottobre 2010 da Albino

A volte viene quasi da sorridere (fra un pianto e l’altro) a leggere le news provenienti dall’Italia. Soprattutto quando Chi-sappiamo-noi ne combina un’altra delle sue. Ora, non voglio mettermi qui a ripercorrere tutte le tappe della vicenda, immagino che ora in Italia non si parli d’altro che dei pruritini del nostro Presidente del Consiglio. Quindi gia’ sapete.

Ma lasciatemi soffermare un secondo sul mio punto di vista e sulla mia situazione, quella di Italiano all’estero. Non so se vi rendiate conto, ma io devo affrontare quotidianamente degli stranieri, sia nel mondo del lavoro come nella vita privata. Anzi, lo straniero a dire il vero sono io.

E quindi, caro Silvio. Io capisco tutto, capisco che la stampa sia di sinistra, anche la tua, e stia tentando di disarcionarti, come capisco che tu sia un buono di cuore che si sia fatto in quattro per salvare una povera orfanella africana con la quinta di reggiseno dalle grinfie della polizia.

Te lo dico, caro Silvio: ti capisco. I comunistoni ti hanno incastrato di nuovo, tu povera, piccola, innocente vittima della spazzatura mediatica. Io ti capisco, e ti sostengo. Ma vorrei che mi aiutassi. Io mi trovo in guai seri, non so se ti rendi conto. Cioe’, questa volta mi trovo costretto di nuovo a dover giustificare con i miei colleghi e amici stranieri il fatto che in Italia il Premier faccia festini con minorenni non accompagnate dai genitori.

E poi, caro Silvio. Lo capisci l’imbarazzo quando mi chiedono “e’ vero che il Premier fa festini con ministre nude nell’idromassaggio?”  Certo: potrei rispondere che questa e’ calunnia… ma se il mondo intero ormai ci crede, caro Silvio, capisci che con tutte quelle che mi hai combinato ormai e’ difficile poter dire “non e’ vero”? E non venirmi a dire che in Giappone sono tutti comunisti, dài.

E poi, cazzo. Si e’ mai visto un Premier che chiama la polizia e fa rilasciare una minorenne africana bloccata per un controllo, col pretesto che questa sia la nipote di Mubarak, il presidente egiziano? (e anche se lo fosse stata? Si trattava pur sempre una straniera senza documenti!)
Cioe’, ricapitoliamo: Silvio, il suddetto Premier sei tu, e il suddetto Premier ha contemporaneamente mentito, compiuto un reato (abuso di potere) e provocato un incidente diplomatico. Tutto allo stesso tempo. Well done!
(nota di colore: Il Premier tra parentesi, ma questo e’ solo un dettaglio, manda la sua igienista dentale (fatta eleggere da lui a consigliere regionale della Regione Lombardia) a prelevare la minorenne in questione, in pratica trattando l’igienista per quello che e’, una sguattera al servizio del Re).

Ma soprattutto, e questa e’ una cosa di cui in Italia non ci si rende conto, ormai abituati come siamo ai Mastella, ai Capezzone, ai Fassino, ai Gasparri, a questi politici di professione che non lasceranno mai la poltrona fino alla morte. In Italia non ci si rende conto che all’estero la cosa che scandalizza di piu’ non sono le minorenni. Non sono le puttane. Non e’ il bunga bunga, non sono le ville, non sono le TV, non sono i conflitti di interesse, non sono le ville ad Antigua comprate con agevolazioni in cambio di aiuti provenienti dallo stato italiano, non sono gli abusi di potere, non sono le barzellette maschiliste o xenofobe o con bestemmia, non sono le amichette candidate e messe nei posti di potere, non sono le leggi ad personam, non sono le leggi ad aziendam, non sono le leggi ad familiam, non sono le leggi ad criccam, non  sono le promesse ripetute da tre lustri e mai mantenute. Non e’ niente di tutto questo. All’estero la cosa che scandalizza di piu’, la cosa che non riescono a capire e il motivo principale per cui ci chiamano Repubblica delle Banane e’ uno solo. Non sei tu, caro Silvio, ma e’ il fatto che tu non ti dimetta.

Quello che veramente scandalizza all’estero non e’ lo scandalo, ma e’ la mancata pulizia di una certa classe politica dopo quello scandalo. Per fare un parallelo, non e’ lo sporco che fa schifo in India, e’ il fatto che ci vivano sopra come se niente fosse.

Bunga Bunga agli italiani all’estero



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