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Buonasera dottore

Creato il 06 luglio 2013 da Mavi
Qualche anno fa, al funerale di un mio zio, in chiesa, era appena iniziata la funzione, quando una donna, con fare sicuro, affannando come chi ha deciso troppo tardi di partecipare a quella cerimonia, ma vuole far capire a tutti che lei ci voleva e ci doveva essere, attraversa con passo veloce la navata centrale e si precipita a dare l'ultimo struggente saluto al defunto. Nei suoi occhi la sofferenza, ma anche l'accusa, nella sua mano che accarezza il volto gelido di lui tanto amore, tanto dolore, ma anche tanta rabbia. Incuriosita, chiedo mia madre chi fosse quella donna, non bella, ma curata, poco sopra i 60. Mia madre, con le lacrime agli occhi, si guarda un po' intorno e poi mi dice che quella donna fiera e sofferente era "l'amica" di mio zio. L'amica di mio zio? Zio Raffaele, così serio, così buono, così affettuoso con zia Caterina, compagna di vita, di un destino che aveva negato loro la gioia di un figlio. Zio Raffaele aveva avuto un'amica ... cioè ... un'amante. Mi vengono mille strani pensieri, provo ad immaginarli la vigilia di Natale, farsi gli auguri nel primo pomeriggio per poi recarsi ciascuno nella propria casa, nel ruolo ufficiale, lecito. Le vacanze d'estate lontani, poche brevi telefonate rubate ... Una vita di attese, di desideri, ma anche di paure, di rinunce. Guardo zia Caterina al primo banco, la osservo mentre piange in silenzio, mentre lancia un'occhiata solidale alla sua rivale: adesso possono soffrire insieme, adesso lui non c'è più per nessuna!

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