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“Buried-Sepolto”

Creato il 27 ottobre 2011 da Cinemaleo

“Buried-Sepolto”

2010: Buried di Rodrigo Cortés

 uscita spagna: 18 settembre 2010   uscita usa: 24 settembre 2010   uscita italia: 15 ottobre 2010  

“Buried-Sepolto”
“Buried-Sepolto”
“Buried-Sepolto”

Una bella scommessa quella del regista spagnolo…

95 minuti che si svolgono interamente al chiuso di una bara è un’impresa che pochi avrebbero avuto il coraggio di affrontare. Rodrigo Cortés, regista in madrepatria pluripremiato, mostra un considerevole talento tecnico (1). Sa adoperare con notevole maestria la macchina da presa che spazia -perizia ammirevole- in un angusto spazio: “carrelli, primi e primissimi piani, pianisequenza e arditi zoom sia in avanti che (sorprendentemente) indietro” (Gabriele Niola).

Ma la scommessa non può definirsi vinta appieno. La situazione presentata è certamente quanto di più tragico si possa immaginare eppure il film non trasmette la dovuta angoscia. Naturalmente quanto accade non è tutto plausibile ma non è questo il problema. Il difetto è nella sceneggiatura che non riesce appieno a coinvolgere e ad emozionare -come ci si aspetterebbe- lo spettatore. Spettatore che rimane piuttosto fredddo dinanzi a quanto gli viene presentato: stenta a partecipare, ad immedesimarsi nel dramma di Ryan Reynolds, attore finora cimentatosi in ruoli completamente diversi da questo e che qui, va detto, se la cava egregiamente.

Claustrofobia, soffocamento… Buried non li trasmette e questo è una grave colpa in un’opera che invece dovrebbe puntare tutto su queste sensazioni. Opera che comunque merita d’essere vista, anche per il finale non banale e consolatorio, per la decisa polemica contro una burocrazia inossidabile, per “la denuncia dell’incomunicabilità nell’era della comunicazione istantanea” (Daniela Catelli), per l’implicita critica alla società americana («l’interrogatorio» del legale della compagnia presso cui il protagonista lavora è forse la cosa più allucinante dell’intero film).

p.s.

L’entusiasmo della critica è stato unanime:

“Alta tensione per un thriller che fa sembrare sempre diverso lo spazio angusto e limitato di una bara” (MyMovies), Il film, tutto girato nella cassa quasi in tempo reale, è una vera sfida: ben riuscita, di gran tensione sino al colpo di scena finale” (La Stampa), “…malgrado l’unità di spazio il più ristretto mai visto al cinema e di tempo, la noia è l’ultima delle sensazioni che si provano” (la Repubblica), “In tempo quasi reale, senza psicologismi, il film è ben fatto” (L’Espresso), “Un ingegnoso thriller minimalista nel nome di Hitchcok, con un incredibile Ryan Reynolds costretto a tenere a freno i muscoli possenti” (Ciak), Buried funziona benone” (Il Messaggero), “…converrete che: 1) Buried è il più suspensful film dell’anno; 2) che Ryan Reynolds è un signor attore e non solo il bambolotto delle commedie con Sandra Bullock; 3) che Rodrigo Cortes è la miglior giovane scoperta registica dell’anno” (Libero).

note

(1)   Non pochi critici hanno paragonato il virtuosismo registico di Rodrigo Cortés a quello dispiegato, a piene mani, dal Sidney Lumet di La parola ai giurati

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