Il ministero degli Interni ha sospeso provvisoriamente le attività della principali organizzazioni della società civile, principale animatrice delle contestazioni contro il terzo mandato del presidente Pierre Nkurunziza, rieletto a luglio in un clima di tensioni crescenti nel paese.
La misura – riferisce la stampa locale riportando ampi stralci di un comunicato diffuso nel pomeriggio – si traduce in una chiusura degli uffici e una sospensione delle attività delle ong “sospettate per il ruolo svolto nei crimini commessi dall’inizio delle contestazioni a fine aprile”.
La scorsa settimana il procuratore generale del Burundi aveva già bloccato i conti correnti di molte di queste organizzazioni, che operano nell’ambito dei diritti umani, dell’aiuto all’infanzia e delle libertà politiche. Negli ultimi mesi molti dei loro dirigenti, tra cui Pierre-Claver Mbonimpa - scampato ad un tentato omicidio ad agosto – hanno preso la via dell’esilio.
Su Twitter, Pacifique Nininahazwe, uno dei leader del movimento di contestazione, ha definito “illegittima” la misura annunciata dal ministro.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)