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C’era una volta… l’Italia!

Creato il 21 luglio 2013 da Maclamente @liberamentenet

3119959_origEbbene sì, mi ritrovo nuovamente a utilizzare una frase che è presente nella mia firma sul forum da ben sette anni e che come il tempo trascorso è cresciuta, si è rafforzata e nonostante all’epoca fosse riferita ad altro, oggi, quando si “guarda” e quando mi guardo intorno, mi viene quasi da scriverla in maiuscolo (in internet scrivere in maiuscolo significa gridare) e di gridarla forte e ad alta voce perché il punto di non-ritorno è sempre più vicino e non è vero che se si scava fino al fondo si arriva alla fine, non c’è fine alla fine…

“Perché pensare non è reato…” (è questa la frase)

La speranza è l’ultima a morire e fino a quando ci sarà una persona che pensa, che ha una propria opinione, che non si omologa al pensiero dei pochi (“signori”) che condizionano la vita di molti, la speranza di risollevare questa situazione così precaria c’è.

Non parlo per frasi fatte, anzi, ora smetto immediatamente per cominciare a raccontare quello che provo e che fa nascere una rabbia – ci sarebbe un altro termine che vorrei usare – e una tristezza dentro me mai provate prima…mi viene da piangere a volte.

C’era una volta l’Italia.

C’è ancora? A questa domanda è davvero difficile trovare una risposta. Sono una persona positiva quindi non posso fare altro che dire “Sì!” Anche se c’è chi ha fatto di tutto e fa di tutto affinché la risposta sia al contrario, opposta, in antitesi alle vere sensazioni che si provano, al vero pensiero che si ha e soprattutto alla realtà. Realtà, quella vera. Realtà di tutti i giorni e non quella che fa parte di un mondo dorato, bello, con tante nuvolette colorate, uccellini che cinguettano e saltellano da un ramo all’altro…no, questa non è realtà, è fantasia ed è un’altra cosa…

C’era una volta l’Italia, una Nazione, con una propria identità, con usi e costumi di un popolo la cui storia è così densa e affascinante che per conoscerla tutta non basterebbe una vita intera.

Si dice spesso che bisogna imparare dai propri errori, che la storia insegna perché si ripete a distanza di tempo e invece ora si cerca di cancellarla, di non considerarla e questa è la fine!

Tempo fa non avrei mai pensato di mettermi qui al computer e di scrivere quello che sto scrivendo ma io sono italiano, me ne vanto, ne sono orgoglioso e non sono un “surrogato” di qualcosa che è nata (spero si capisca a cosa mi riferisco) solo per i “famosi pochi”… no, io sono unico e come me tante tante altre persone che fortunatamente stanno aprendo gli occhi prima che qualcun altro ci getti nel baratro. Una spinta serve per andare avanti e progredire, non per far affossare e invece…sempre più in basso ci vogliono portare! Argh!

Vedo del malessere in giro e non riesco davvero a capacitarmi del punto in cui siamo arrivati, so chi ci ha portato ed è ancora lì, ancorato a un posto da cui non si schioda e crede di meritare…il merito lo si ottiene per qualcosa di positivo, dov’è l’azione positiva in questo caso? I “signori” stanno affossando tutto e smantellando tutto con attacchi rivolti verso la propria gente, quella che dovrebbero difendere, quella che dovrebbero tutelare e a cui garantire una vita dignitosa…ma loro non sanno cosa sia la dignità! Tristezza!

Non credo più a una sola parola pronunciata dai “pochi” e anche se non ho molta voce in capitolo, io protesto e sono sicuro che tanti come me già lo fanno da tempo, per fortuna.

Ricordo un’Italia potente sotto diversi aspetti, invidiabile da occhi esterni. Un’Italia che si cercava di copiare perché presa come modello e punto di riferimento, e ora? Credo ci sia ancora ma ci vuole una pulizia delle parti alte non indifferente…

Quanto vorrei che la mia Italia tornasse, quella che ricordo, e quanta nostalgia provo…

Ti amo Italia! Ti amo Italia e continuerò a farlo fino al mio ultimo respiro nonostante ora ti stiano trattando da cartastraccia, da pezza per i piedi, da ultima ruota di un carro (UE – euro, ecc…) sul quale io non salgo perché non mi appartiene…

Scritto da Mac La Mente

Quando un governo non fa ciò che vuole il popolo, va cacciato via anche con mazze e pietre. (Sandro Pertini)

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