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C’era una volta… la festa del lavoro!

Creato il 30 aprile 2014 da Freeskipper
C’era una volta… la festa del lavoro!di Maria Pia Caporuscio. Tutte le favole iniziano con questa frase: “C’era una volta…” e tutti i bambini del mondo ne seguono il racconto con interesse e stupore perché li fa sognare e addormentare dolcemente.Ma esistono favole per adulti, che nessuno ha voglia di raccontare e che iniziano così:C’è adesso…Un milione e centomila famiglie senza redditi da lavoro. Milioni di persone che annaspano mese dopo mese per restare a galla. Quattro milioni che si mettono in fila per un pasto caritativo.C’è adesso…Chi, lavora in nero, sottopagato, schiavizzato per dieci-dodici ore e non riesce neppure a procurarsi l’indispensabile alla sopravvivenza.C’è adesso…Chi, dopo aver lottato una vita intera per acquisire quei diritti fondamentali, che appartengono per legge naturale ad ogni nato in questo pianeta, vede toglierseli ad uno ad uno e si ritrova più solo e indifeso di prima.C’è adesso…Chi, dopo aver speso un intera esistenza a lavorare per avere da vecchio una pensione, si ritrova a dover rovistare nei cassonetti in cerca di qualcosa per nutrirsi.C’è adesso…Chi, pur possedendo montagne di miliardi non si accontenta e ruba i centesimi a chi non possiede più neppure un tozzo di pane.C’è adesso…Un gruppo di streghe e maghi (capitalisti) intenzionati ad impadronirsi del pianeta con una forma di moderna dittatura, smantellando lo stato sociale nel nome della “modernità” e delle leggi dell’economia. Dissacrano la Costituzione col solo scopo di cancellare tutte le conquiste, tutele e garanzie che in un secolo e mezzo di lotte, erano riusciti a conquistare le classi non privilegiate della società.Questi devastatori che privatizzano ogni bene pubblico sostituendolo al privato, tramite l’insopportabile retorica della ”governabilità” quando la vera natura di questa mostruosità politica e sociale, è lo smantellamento della Costituzione per avere le mani libere di depredare la massa lavoratrice, potendo contare sull’immoralità della classe politica, la collaborazione dei media asserviti al potere e alla sottomissione dei “competenti”. Questi moderni stregoni dettano la corrente di pensiero alla quale tutti debbono collocarsi pena l’isolamento.“Resistere-Resistere-Resistere” come diceva Francesco Saverio Borrelli non basta più, occorre contrattaccare, difendere l’indipendenza della Magistratura che si intende sottomettere al potere politico, riappropriarci del diritto di contestare e tornare a fare vera informazione.Dinanzi all’arroganza e prepotenza di questo tipo di capitalismo sfrenato, che trasforma l’ingiustizia in legge, dinanzi ad un sistema fiscale intollerabile, alla mostruosa sperequazione sociale, alla guerra chiamata pace. Dinanzi ai potenti sovranazionali che si impadroniscono delle risorse materiali e privatizzano i beni comuni e al tentativo di mettere in discussione persino la nostra intelligenza. Dinanzi alla progressiva, inarrestabile devastazione dell’ambiente, del paesaggio, dinanzi alla mercificazione degli esseri umani e ad una democrazia che rinuncia a sé stessa, non si può più stare a guardare, ma necessita riappropriarci di quel coraggio che spinse persino dei ragazzini a scegliere la Resistenza, per riportare la legalità nelle istituzioni e restituire la libertà a coloro che ne erano stati privati.Concludiamo insieme questa brutta favola cominciando a dire anche noi: c’era una volta…

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