Magazine Curiosità

C'era una volta la tazzina da caffè

Creato il 22 maggio 2010 da Tanks @tanks
C'era una volta la tazzina da caffèNon è un problema ancora sentito in Italia, dove la maggioranza dei caffè è consumata in una tazzina che viene poi lavata e riutilizzata. A parte i distributori automatici degli uffici, ospedali, fabbriche.
Altrove, invece, le proporzioni si rovesciano: la tazza riciclabile rimane solo quella che si usa in casa, mentre ogni caffè consumato fuori comporta l'utilizzo di un contenitore buttato via dopo l'uso.
La catena di caffè Starbucks, diffusa praticamente in tutto il mondo tranne che in Italia, si è posta il problema della sostenibilità, sponsorizzando la BetaCup, un concorso per la miglior idea di un nuovo modo di servire il caffè, con minori sprechi.
Il termine sostenibilità è molto in voga in epoca di spreco, secondo uno schema tipico dell'essere umano: più ci comportiamo in un modo oggettivamente reprensibile, più ci teniamo a prenderne le distanze, almeno a parole.
La sostenibilità, applicata alla tazzina di caffè, va in due direzioni, a giudicare dalle idee riportate da Cnet.com: riduzione del materiale sprecato per ogni tazza, riutilizzo della tazza. Un maggior dettaglio sulle proposte è disponibile su Jovoto.com; previa registrazione si può anche votare.
Esempi della prima proposta la tazzina gonfiabile (la n.ro 4, orrenda) e la tazzina ottenuta incollando la posa del caffè pressata (n.ro 9). L'incollaggio avverrebbe nel bar stesso, via via che i caffè vengono consumati.
Nella seconda categoria imperversano le tazze richiudibili, come i bicchieri in plastica da campeggio, credo ne esistano ancora. La più fantasiosa (n.ro 8) viene suggerita con un wi-fi alimentato ad energia solare e presa usb; così vi collegate al wifi del caffè mentre bevete. Poi c'è anche un bluetooth e una connessione a twitter, si sa mai che, sorseggiando sorseggiando, vi scappi da dire qualcosa al mondo, in 140 caratteri.
Due esempi, uno per ciascuna categoria, lavorano su un problema a me ben noto. In ufficio abbiamo un bollitore, con accanto due barattoli di caffè solubile: uno regolare, l'altro decaffeinato. Al mattino e dopo pranzo preparo il mio tazzone di decaffeinato, da sorseggiare mentre lavoro al pc.
Perfetto, a meno di un dettaglio: se non lavo il tazzone entro un minuto dal suo svuotamento, non lo faccio più fino al successivo riempimento, cosa non bella.
La proposta n.ro 6 risolve il problema dividendo il contenitore in un involucro, da conservare, e un sottile velo interno, da buttare una volta finito il caffè.
Con la n.ro 5, invece, la tazza bella sporca dal precedente uso viene consegnata al barista. Un breve passaggio sotto getti di vapore e uno sterilizzatore, quindi il riempimento. Enjoy your coffee.
Ecco, perché di coffee si sta parlando, non di caffè.
Buon sabato.
[Nell'immagine: un caffè dal distributore, dal mio ScattiQuotidiani.]
[Tutti i post su attualità.]

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :