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Cabala: la regola numero 2

Creato il 01 maggio 2015 da Tulleeconfetti

Prima che pensiate che la mia pazienza consista esclusivamente nell'aspettare che mio marito rientri da allenamento e nel preparare la cena ad orari imbarazzanti, preciso subito che la mia pazienza va ben oltre.

Ah, se l'impegno fosse soltanto quello.. e invece.. la cabala incombe.. e mio marito comincia a dettare regole già da metà settimana.

Se, ad esempio, prima di una partita importante il mercoledì sera prendiamo un aperitivo in un certo bar e la partita, poi, va bene, posso star certa che il mercoledì successivo mi ci trascinerà di nuovo.

Ma non è tutto. Vogliamo parlare di quel campionato in cui abbiamo fatto colazione in terrazzo sino a novembre (praticamente col piumino!) fino a quando - finalmente! - abbiamo perso una partita ed abbiamo potuto abbandonare la cabala?

E di quando, per settimane, la domenica si potevano mangiare solo penne rigate in bianco? (Il pranzo della domenica, ahimè, è una regola a parte).

Per non parlare di quel campionato in cui - scatola di sale grosso nel bagagliaio della macchina - prima di ogni fischio di inizio vedevo mio marito spargere sale dietro ad una delle due porte..

Voi capirete che tutto ciò può diventare davvero impegnativo: quest'anno, ad esempio, ho avuto la brillante idea di preparare una crostata per l'allenamento del martedì, per premiare i ragazzi della bella vittoria di domenica.. secondo voi, come è finita?

.. così!

Cabala: la regola numero 2

Ogni vittoria, una crostata. Perché mio marito non è mica l'unico ad essere fissato con la cabala!

C'è chi, come Sacha, indossa sempre gli stessi parastinchi.. chi, come Walter, non cambia mai e poi mai il pranzo prepartita e chi, come Davide, si preoccupa di uscire per ultimo dallo spogliatoio prima di cominciare ogni match.

Il nostro numero 1 Andrea entra sempre in campo a mani nude e con i guanti dietro la schiena, il nostro capitano, invece, ogni domenica mattina, non importa che si giochi in casa o in trasferta, trova sempre il tempo per fare colazione nello stesso bar: un bel pezzo di focaccia e un caffè in compagnia della mamma, anche lei presente ogni domenica in tribuna.

Ed io?

A dirla tutta, cabale vere e proprie non ne ho (come dire, mi bastano quelle di mio marito!).. ma quest'anno, l'ennesimo in cui ci troviamo a lottare per la promozione in eccellenza, ho deciso di fare un fioretto per i ragazzi e di privarmi di una delle cose che amo di più (e qui mi capirete tutte).. i dolci!

Dal lunedì di Pasquetta e sino alla fine del campionato ho promesso di non toccare zuccheri. Certi pomeriggi mi sembra di impazzire, ma dopo tanti anni in cui arriviamo ad un passo dalla vittoria del campionato, desidero davvero che i sacrifici dei ragazzi della Voltrese possano trovare la giusta ricompensa.

Vi farò sapere come andrà a finire.. (che si vinca o che si perda, per me Pane& Nutella come se non ci fosse un domani!)

Cabala: la regola numero 2


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