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“Caduto fuori dal tempo” di David Grossman

Creato il 01 novembre 2012 da Viadellebelledonne

“Caduto fuori dal tempo” di David Grossman

“Caduto fuori dal tempo”,  uscito in Italia per Mondadori il 26 ottobre, è un punto d’arrivo nella carriera letteraria di uno dei massimi scrittori contemporanei, uno di quei libri che portano la nostra consapevolezza e la nostra capacità di sentire a un limite oltre il quale non è possibile andare.

Tutto comincia con un’immagine, un gesto, un movimento di misteriosa, evocativa potenza: un uomo si alza all’improvviso da tavola, prende commiato dalla moglie ed esce per andare “laggiù”. Ha perso un figlio, anni prima, e “laggiù” è dove il mondo dei vivi confina con la terra dei morti.
Non sa dove sta andando, e soprattutto non sa cosa troverà. Lascia che siano le gambe a condurlo, per giorni e notti gira intorno alla sua città e a poco a poco si unisce a lui una variegata serie di personaggi che vivono lo stesso dramma e lo stesso dolore: il Duca signore di quelle terre, una riparatrice di reti da pesca, una levatrice, un ciabattino, un anziano insegnante che risolve problemi di matematica sui muri delle case. E l’uomo a cui è stato affidato l’incarico di scrivere le cronache cittadine. Ciascuno ha la propria storia, chi ha perso il figlio per una grave malattia, chi in un incidente, chi in guerra. Insieme a loro idealmente, visto che non può muoversi dalla sua stanza, c’è anche una strana figura di Centauro, con la parte inferiore del corpo che nel tempo si è trasformata in scrivania. È uno scrittore che da quindici anni vive circondato dagli oggetti del figlio che non c’è più, e il cui unico desiderio da allora è catturare quella morte con le parole. “Non riesco a capire qualcosa finché non la scrivo” dice. È lui a ispirare e a inglobare la storia che stiamo leggendo.
La marcia di quei genitori prosegue in giri sempre più ampi intorno alla città, monologando o dialogando ognuno di essi parla di sé, del desiderio di rivedere almeno una volta il proprio figlio, della vita che si è interrotta in quel tragico momento. E ognuno ha una sua voce, che Grossman in modo sublime trasforma nella voce della poesia, la lingua del dolore.
Arriveranno “laggiù”? Sì, ci arriveranno, fusi a quel punto in un coro di pura e profonda umanità.
E noi con loro, in pagine di sconvolgente intensità e verità. Per capire, insieme a Centauro, che il cammino di questi uomini e donne esiliati nella terra del dolore è stato una “lotta contro la distruzione, la cancellazione, l’oblio”, il bisogno di dare un paesaggio a quella terra, la volontà di sottrarre la memoria alla tenebra per riconsegnarla alla vita.

David Grossman (Gerusalemme, 1954) è il grande scrittore israeliano diventato un caso letterario nel 1988 con Vedi alla voce: amore e universalmente conosciuto per titoli come Il libro della grammatica interiore, Il sorriso dell’agnello, Ci sono bambini a zigzag, Che tu sia per me il coltello, Qualcuno con cui correre, Col corpo capisco, A un cerbiatto somiglia il mio amore. È autore anche di importanti saggi sulla questione mediorientale, come Il vento giallo, e Con gli occhi del nemico. Ha dedicato anche molti dei suoi libri ai bambini tra cui L’abbraccio e Ruti vuole dormire e altre storie.

[dalla presentazione presso la Sala Gustavo Modena del teatro dell'Archivolto di Genova, domenica 28 ottobre]

 

“Caduto fuori dal tempo” di David Grossman



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