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Caffe' per due col gioco del topo

Creato il 11 aprile 2014 da Drittorovescio
CAFFE' PER DUE COL GIOCO DEL TOPOFabio decise che era ora di spiegare, di uscire da quell'atmosfera che si era creato intorno e si decise a chiamare Lara. la convinse ad accettare un appuntamento per un caffè, nel corso della serata.
"Semplice" pensò "più semplice del previsto..!", e gli apparve quel suo sorriso tra il beffardo e il soddisfatto, come un gatto che ha appena finito il suo gioco con un topo. Non era stato difficile convincerla, come sempre. Del resto Lara era sempre disponibile verso chi assumeva un tono tale da sembrar chiedere aiuto. Lara, la rossa più combattiva che avesse mai visto, così facile da abbordare per farsi ascoltare e per la sua eterna ricerca di conferma del suo fascino maschile.Sommerso dai pensieri continuò a prepararsi per l'appuntamento, si guardò un'ultima volta allo specchio, si piacque e decise di assumere un' aria tra lo sconfitto e il "quasi risorto dalle proprie ceneri" ed uscì.
Dall'altra parte della città, Lara si accingeva alla fatidica prova-scarpe da abbinare all'abbigliamento scelto per un'uscita tanto estemporanea quanto piacevole per lei. Mentre infilava le semplici decolletè a tacco basso su un pantalone di ciniglia di velluto, morbido al punto giusto da farla sentire comoda e quasi elegante, pensava a quanto le avesse fatto piacere quella telefonata. Poteva essere decisiva per sentire che, finalmente, Fabio aveva trovato una sua dimensione, in quel suo voler vivere da solo per ricostruirsi, lontano da una casa dove a sentir lui non riceveva affetto.Glielo aveva sentito raccontare varie volte che era riuscita anche ad immedesimarsi in lui al punto di aiutarlo a trovare una sistemazione.Aveva accettato questo appuntamento per conoscere i nuovi sviluppi, per sapere altro, per parlare di tante altre cose, dato che lui era anche in qualche modo il suo superiore sul lavoro. "Situazione comune a molte altre donne" pensò distrattamente Lara...
"Ma non per questo piacevole..." commentò una vocina dentro di lei.Lara finse di non sentire la vocina, perchè aveva avuto l'istinto di risponderle di lasciarla sognare... erano anni che sognava. Avevano anche sognato insieme, lei e Fabio, qualche volta... Come quella domenica di tempesta al mare, come altre volte davanti ad un interminabile caffè nel loro posto preferito.
Fabio le aveva più volte fatto capire che gli piaceva ed era stato anche affettuoso nel dimostrarglielo, anche se l'aveva chiamata "strega", ma solo perchè in un qualche modo lo stregava.Forse lo stregava perchè non era poi così facile ottenere la  sua confidenza, era stata quasi una battaglia. Lara non raccontava di sé, della sua vita, agli altri ed era stata dura entrare nella sua sfera intima, ma Fabio ce l'aveva fatta! Lei pensò che Fabio meritasse tutto questo dopo aver sentito raccontare della sua non facile vita, che si era sistemata quando lui aveva incontrato l'amore che, per puro caso, aveva anche una solida posizione economica e una discreta notorietà nel giro-bene della città.Fabio aveva colto accuratamente tutte le occasioni utili per arrivare sul lavoro ad una posizione quasi di prestigio, per i tempi che correvano e anzichè un dipendente era un "capo". Lara pensò che poteva essere orgoglioso della sua ascesa e trovò per lui l'ennesima giustificazione. Non prese nemmeno in considerazione che per lui fosse tutto solo una specie di gioco, non lo aveva mai fatto, ma quella sera uscendo sentì un brivido strano che, se fosse stata superstiziosa, avrebbe considerato di non buon auspicio.
Si incontrarono nel parcheggio vicino al bar, come si erano accordati. Fabio si avvicinò a Lara e la abbracciò come se non la vedesse da una vita e lei si lasciò stringere sentendosi per un attimo nel miglior posto del mondo, il più sicuro. Si baciarono con un bacio che fu un po' più che affettuoso e un po' meno che passionale.Qualche attimo dopo, seduti a tavolino, dopo aver ordinato due caffè, Fabio cominciò a parlare.Cominciò pacatamente, quasi con dolcezza a dirle che alcune cose erano cambiate.
Lara lo guardò seriamente e con un'attenzione particolare, senza parole, lo esortò a continuare. Voleva sapere. Voleva sapere tutto ad ogni costo. Come sempre lo lasciò parlare a ruota libera..." Sai, ho pensato molto e poi ho chiarito con Franca, mia moglie... Le voglio bene... abbiamo un figlio. Non possiamo fare diversamente, non posso lasciare un figlio che crede ancora nella famiglia, nella nostra famiglia.... In fin dei conti io e Franca sapevamo che non sarebbe stato facile e quest'ultimo è stato davvero un momentaccio... Grazie per avermi aiutato, a proposito...   ehhhh, sì c'è anche un'altra cosa... Il lavoro pare riprendere e poi ci vedremo lì io e te... "Lara stava zitta ma sentiva dentro un turbinio che avrebbe volentieri zittito: le parole di Fabio, le situazioni, il vissuto e poi anche  qualche brandello dei suoi sogni... Tutto stava girando impazzito dentro di lei, nella sua testa assorbendola così tanto da farle portar via il suo caffè ormai freddo ed imbevibile per lei che era  nauseata da tutto quello che sentiva.
Fabio continuava. " Sai ti dico tutto questo perchè voglio essere sincero con te... So che posso aver fatto male ad alcune persone, ma da ora in poi non voglio più fare lo stesso errore, mai più"Furono queste le parole che colpirono Lara. MAI PIU'.  All'improvviso si rese conto semplicemente che niente sarebbe stato MAI PIU' come prima, MAI PIU' come nei suoi sogni più rosei.Si sentì sporca, per aver aver pensato, per aver sognato e cercò in tutti i modi di chiudere quell'incontro.Finalmente riuscì ad andarsene e solo quando fu chiusa in macchina e già sulla via del ritorno si rese conto della realtà...  Si era lasciata usare per l'ennesima volta, fin da sempre, anche con lui. Lei pensava ad un rapporto sincero e lui ne aveva approfittato per sentirsi gratificato nella sua ricerca di conferme.Per un attimo si ritrovò a pensare che Fabio la ritenesse facile, ma un barlume di lucidità le ricordò che non si erano mai spinti oltre un semplice abbraccio e solo quel bacio che non era molto chiaro all'inizio di quella serata la nauseò tanto da farle trattenere a stento un conato."Forse è stato costretto." pensò, ma poi si rese conto che niente e nessuno poteva costringere un uomo a simili bassezze, a giocare con la sensibilità altrui.Rientrò finalmente a casa e le sembrò quasi un sollievo.Si stese sul letto e, ad occhi chiusi, rivide quella serata come in un film. La fece scorrere più volte e l'immagine che le rimase più impressa fu l'ultimo sorriso di Fabio, prima di andare via. Un sorriso tra il soddisfatto ed il beffardo come di chi fa capire che in fondo tutto è un gioco e non ci si fa coinvolgere da altri eventuali sentimenti... La verità in fondo era una sola: in quel gioco tutto tornava come prima.  Fabio nella sua casa-rifugio-prigione (a sentir lui!) e Lara al suo posto di tranquilla impiegata part-time con vita ingarbugliata e ancora sogni, tanti sogni da coltivare e realizzare.Pensò che di certo lei era più fortunata perchè aveva dalla sua parte la certezza di non aver preso in giro nessuno e anche i sensi di colpa  avrebbero potuto aiutarla a migliorare. Fabio, invece rimaneva sempre una specie di "uomo-bambino" che non sapeva essere leale, non sapeva essere sincero, sapeva solo ubbidire al suo egoismo e  al suo arrivismo, a quel suo rincorrere il dio-denaro e la considerazione sociale  anche a costo di svendere la sua anima e il suo essere.Le scesero due lacrime, quasi di compassione e pietà, che le rotolarono lungo le guance fino alle labbra e le fecero assaporare quel gusto un po' salato della profonda delusione per aver mal riposto la sua fiducia.Ci sarebbero stati altri giorni, altri avvenimenti, altre persone nella sua vita che le  avrebbero fatto capire che si può anche essere amate senza essere usate. Ne era certa.
 Bastava solo fare attenzione e non smettere di sorridere al mondo e alla Vita.

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