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Calcio: a Varese, Cagliari e Terni gli ultras assediano i “propri” club. Episodi allarmanti con danni e minacce

Creato il 18 aprile 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

Nelle ultime ore si sono verificati episodi allarmanti nel mondo del calcio. Nella notte a Varese alcuni vandali hanno seriamente danneggiato il manto erboso dello stadio Ossola, segando anche i pali delle porte e accanendosi contro la panchina della squadra di casa. La partita con l’Avellino in programma per oggi è stata rinviata a domani, ore 15. Si è registrato, poi, anche un blitz nel ritiro del Cagliari, ieri sera, dove gli ultras hanno fatto irruzione e minacciato e schiaffeggiato alcuni giocatori. “Sputate sangue per la maglia mercenari”, è la scritta con uno spray nero lasciata sul cancello del Centro sportivo di Assemini. A Terni, poi, un giovane tifoso è stato arrestato oggi perché la polizia ha trovato nella sua macchina alcuni bastoni per picconi, bombe carta e altri ordigni artificiali.

Rinviata la partita tra Varese ed Avellino. E’ stata rinviata a domani, con il fischio d’inizio alle ore 15, la partita Varese-Avellino, allo stadio Franco Ossola. I motivi sono da attribuire all’irruzione di alcuni vandali che nel corso della scorsa notte sono entrati all’interno del campo danneggiando il manto erboso insieme ai pali delle porte e alla panchina della squadra di casa. Gli operai hanno lavorato a lungo, per cercare di rendere praticabile il terreno di gioco in vista del match delle 15 contro gli irpini di Rastelli, ma non c’è stato nulla da fare. Il Varese copre attualmente l’ultimo in classifica con 28 punti. I vandali hanno scritto frasi ingiuriose come “venduti” o peggio “infami”, che sono apparse in diversi settori dello stadio compresa la pista di ciclismo che lo attornia. Il raid vandalico pare sia riconducibile alla frangia più estrema della tifoseria biancorossa.

L’assalto ai giocatori del Cagliari nel Centro sportivo di Assemini. A Cagliari, invece, i giocatori si sono spaventati nella giornata di ieri a causa dell’irruzione degli ultrà nel ritiro di Assemini. Sul cancello del Centro sportivo la scritta “Sputate sangue per la maglia mercenari”. Un blitz improvviso: la squadra poco dopo le 20 si è trovata di fronte una trentina di persone che hanno urlato la rabbia per le prestazioni e la posizione in classifica del Cagliari. Il faccia a faccia è durato un quarto d’ora e gli ultrà sono andati via da soli dopo essersi sfogati con giocatori e staff. Oggi il presidente Giulini ha parlato con la squadra, mentre Zeman ha spiegato che i giocatori sono rimasti scioccati. Intanto il vicecapo della Polizia Marangoni, oggi a Olbia, ha parlato di gravi fatti e che i responsabili verranno perseguiti. “I miei li ho visti male, stavano male dopo quello che è successo. Ma in tutti gli stadi c’è una frangia che si dissocia dal tifo sano”. Così Zdenek Zeman commenta quanto è successo ieri nel ritiro del Cagliari. “Se avevo mai visto una cosa del genere in tanti anni di calcio? – dice ancora Zeman -, non so, simili episodi li ho visti ma si cercava sempre di poter risolvere anche se non è facile. Continuo a dire che non c’è confronto, devo dire ‘bravo’ alla mia squadra, non c’è confronto se non si è in due. Hanno fatto tutto loro, noi abbiamo subito, non credo per la paura ma per la pace”. “I miei ci sono rimasti male, non è facile eliminare certi episodi – aggiunge il boemo -. Qualcuno è rimasto un po’ sciccato perchè non tutti sono uguali, e ora sta al gruppo tirarsi fuori tutti insieme e passarci sopra”

Oggi nel derby umbro Ternana-Perugia, un arresto. Un giovane tifoso della Ternana è stato arrestato dalla polizia che ha trovato nella sua auto alcuni bastoni per picconi, bombe carta e altri ordigni artigianali. E’ stato fermato nei pressi dello stadio dove si è giocato il derby di B con il Perugia, finito 0-0. Gli investigatori ipotizzano che potessero essere utilizzati in eventuali scontri. Denunciati anche altri tre tifosi della Ternana che avevano un martello e dei petardi. Sono stati individuati vicino all’albergo che ospitava il Perugia.


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