In concomitanza con l’apertura ufficiale del calciomercato, come promesso ecco a voi il primo appuntamento settimanale del martedì con il “Tabellone del Calciomercato di Serie A” calcolato alla maniera di “Calcio e altri elementi”. Ovvero considerando per ogni acquisto di ogni squadra il reale peso di stipendi e ammortamenti e non il solo costo dei cartellini, che spesso porta a conclusioni fuorvianti.
L’idea è quella di lasciare spazio ai numeri limitando i commenti al minimo indispensabile, segnalando i cambiamenti più interessanti da una settimana all’altra.
Prima di tuffarci nelle tabelle vi ricordo che chi fosse interessato a capire meglio la loro costruzione può leggere la Guida al Tabellone del Calciomercato pubblicata la scorsa settimana.
Ne approfitto per farvi notare che i numeri che leggerete nelle ultime due colonne delle tabelle relative alle squadre sono calcolati con modalità diverse a seconda del tipo di acquisto, quindi potrebbe non essere immediato capire come ci si è arrivati osservando la sola tabella. La “Guida” è un aiuto esplicativo per chi vuole capire le differenze fra i vari casi. Ricordo che se vi risultano dati diversi per una o più voci potete segnalarli all’indirizzo e-mail [email protected] accompagnati da una fonte affidabile che avvalori la vostra “contestazione”. Se reputerò la vostra fonte migliore della mia correggerò il dato nell’aggiornamento della settimana successiva.
Per chi vuole un veloce quadro di insieme senza spulciare i dati squadra per squadra, partiamo con una tabella riepilogativa dei tre dati principali: classico costo dei cartellini, bilancio sul costo totale dei movimenti di mercato e quello a mio avviso più importante, ovvero l’impatto dei movimenti del mercato estivo sui bilanci 2014/15 (o 2014 per le squadre con bilancio su anno solare).
Da questa tabella, ordinata partendo dalla squadra che al momento ha più intaccato i conti del suo bilancio annuale fino a quella più “virtuosa” da questo punto di vista, possiamo vedere che per ora quasi tutte le squadre si sono mantenute in un range compreso fra i 10 milioni in più e i 10 milioni in meno della soglia di pareggio. Uniche eccezioni Inter e Udinese, con motivazioni diverse. La squadra di Patron Pozzo ha valorizzato al massimo le risoluzioni delle comproprietà di alcuni giocatori (fra tutti Cuadrado, Candreva e Isla), mentre la società di Thohir ha migliorato il bilancio grazie principalmente all’uscita di scena di diversi giocatori in scadenza di contratto e con ingaggi importanti.
Proprio l’Inter mi permette già oggi di farvi notare quanto questi dati siano più completi rispetto ai soli costi dei cartellini: utilizzando il metodo “classico”, l’Inter risulterebbe la sesta società più spendacciona come cartellini invece che la seconda più virtuosa. Inoltre, chi è andato in scadenza di contratto rappresenta un indubbio risparmio sul bilancio 2014/15, ma non un risparmio sui costi totali (essendo arrivato a conclusione del suo naturale accordo senza essere ceduto, il suo contratto è stato onorato fino all’ultimo centesimo). L’Inter in questo momento è una squadra di cui si può dire contemporaneamente che ha “speso sul mercato” investendo 10,6 milioni (di cui circa 3 di costi dei cartellini), ma anche che ha migliorato sensibilmente i conti relativi al bilancio del prossimo anno. Una dicotomia che troppo spesso viene ignorata da chi si occupa di mercato mandando in confusione i tifosi che tentano di capirci qualcosa…
TABELLONE DEL CALCIOMERCATO DI SERIE A
A quanto mi risulta, è molto probabile che Juventus, Inter, Milan e Roma chiuderanno il mercato estivo con un impatto sul bilancio annuale positivo, ovvero che debbano utilizzare il mercato per migliorare i propri conti. Come ho appena dimostrato nel caso dell’Inter, però, non è detto che questo voglia dire non spendere o spendere poco: la squadra più brava a fare mercato è sì quella che acquista i migliori considerando il rapporto qualità/prezzo, ma è anche quella capace di avere contemporaneamente un bilancio annuale positivo e dei costi totali negativi, spalmati su più bilanci per non impattare negativamente sulla stagione in corso, se questi costi sono giustificati dall’acquisto di giocatori di livello internazionale.