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Calderoli: un esempio indegno

Creato il 15 luglio 2013 da Lepiumedoca @lepiumedoca

kyenge_calderoli

Cara Antonia, che fatica oggi a rispettare il nostro quasi divieto di commentare l’attualità; non ce l’ho fatta e spero mi perdonerai, ma i commenti di Calderoli sulla ministra Kyenge mi hanno veramente infastidito. Non fosse Calderoli il vicepresidente del Senato Italiano sarebbe stato facile bollare le frasi dette come l’ennesima boutade di un bipede non pensante e bisognoso di una cura disintossicante: si sa che le tossine fanno male al cervello, ammesso che sia un organo vitale. Ma qui l’autore di una legge che si chiama Porcellum ha perso totalmente il senso del decoro e dimostrato la scarsa responsabilità verso la carica che riveste. Mia cara Antonia, quanto il senso del decoro sia sempre più disperso è un fatto doloroso, tuttavia le dichiarazioni indirizzate alla ministra per il colore della pelle, razziste a dir poco, le sento profondamente offensive, come cittadina e come donna.

V.

Mia cara Virginia, io ho appena firmato la petizione di change.org per chiedere le dimissioni di Calderoli.  Sai che, almeno nel pensiero e negli intenti, faccio parte di change.org, anche se non sempre firmo le loro petizioni, e ci metto sempre una motivazione.

Ed ho usato proprio la parola indegno. Nessun termine potrebbe essere più preciso.

Mi hanno subito risposto che la petizione è inutile perché i vicepresidenti delle Camere non sono dimissionabili. E certo non si può obbligare qualcuno a dare le dimissioni. Come non lo si può obbligare a sentirsi indegno. Ma se almeno lo sdegno prende voce, e una voce forte e organizzata, forse proveremo il sollievo di non aver ancora una volta dovuto subire silenziosamente la prepotenza e l’arroganza di chi non ha rispetto per nessuno. Nemmeno per se stesso, certo, ma di questo potremmo anche infischiarcene…

Antonia (pugnacious once more)



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