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calo demografico (vero o presunto)

Creato il 14 gennaio 2014 da Gaia

Gli italiani sono ossessionati dal fatto che “non si fanno più figli”. Giorno dopo giorno a destra, a sinistra, da sedicenti ambientalisti sento dire che c’è un calo demografico nel nostro paese. Non è vero. Lo dico, e mi sento rispondere: “sì, ma sono gli immigrati”. Ma gli immigrati non sono forse persone? In che categoria rientrano? Il numero di abitanti di un paese o cala o aumenta, e nel nostro paese aumenta di centinaia di migliaia di unità ogni anno. Eppure si continua con questa storia del calo demografico immaginario.

Tra l’altro, a chi fa comodo l’aumento demografico? Solo ed esclusivamente a chi ha qualcosa da vendere – e anche qui, con una certa miopia, perché se aumentano i compratori aumenta anche la concorrenza. Segnalo ad esempio questo articolo del Messaggero Veneto: i proprietari di case denunciano che ce ne sono troppe sfitte. Di solito questa è l’occasione per sottolineare che si è costruito troppo, ma ora no: il problema è che ci sono troppe poche persone. Tra l’altro, non si capisce a cosa si riferisca l’intervistato: purtroppo la popolazione di Udine è in incremento costante. Ma sia mai che il giornalista con un semplice clic verifichi i dati e li comunichi al lettore. Quindi prego, italiani: fate figli che bisogna riempire le case. Una volta si facevano le case per metterci le persone, e mi sembra anche più logico.

E poi sarebbe ora di dire che il calo della popolazione, allo stato attuale del pianeta, è una cosa positiva, anzi necessaria. Se ben gestita, anche per l’economia, che ormai è diventata la misura di tutto. La popolazione giapponese sta calando, lentamente, e non è il disastro che ci viene sempre paventato, anzi. Nonostante il Pil non sia più in aumento, il reddito pro capite cresce perché ci sono meno persone tra cui dividerlo; gli anziani sono sani, per cui non pesano eccessivamente sul bilancio sanitario, e anche se la popolazione invecchia questo non comporta un costo insostenibile alla collettività perché ci sono pochi bambini. Si tende infatti a dimenticare sempre questo punto: i bambini piacciono a tutti, e i vecchi no, però dal punto di vista economico tendono ad equivalersi nel senso che qualcuno deve lavorare per loro. Da un lato pensioni, cure e case di riposo; dall’altro asili, università e cure. E non dimentichiamo che la gente adesso va in pensione più presto di quanto potrebbe e secondo me dovrebbe.

Infine, la diminuzione della popolazione giapponese è una benedizione per il pianeta, dato che i giapponesi scaricano il loro ordinato sovraffollamento (sotto forma di turismo), la loro dieta sana (predando i mari altrui) e le loro foreste (importando legname) su paesi meno ricchi, potenti o lungimiranti.

Intanto, dalla Svizzera una campagna per risolvere il problema della crescita demografica.

Infine, anche la puntata di ieri di Presa Diretta su Stamina è assolutamente da vedere. Unico appunto: Iacona, che dio ti benedica, si dice Friùli, con l’accento sulla U. Io non capisco com’è possibile che ancora gli italiani non sappiano pronunciare il nome di una delle venti regioni del loro paese (non sono poi così tante). Vi prego: non Frìuli. Friùli. La U.


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