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Cambiare Prospettiva: la Storia dei 3 Spaccapietre

Creato il 04 gennaio 2013 da Ida Vitalibera @ida_vitalibera
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“Sono salito sulla cattedra per ricordare a me stesso che dobbiamo sempre guardare le cose da angolazioni diverse e il mondo appare diverso da quassù. Non vi ho convinto? Venite a vedere voi stessi, coraggio, è proprio quando credete di sapere qualcosa, che dovete guardarla da un’altra prospettiva, anche se ci può sembrare sciocco o assurdo, ci dovete provare…. Osate cambiare, cercate nuove strade!”

- Tratto dal film l’Attimo Fuggente –

Questa storiella, che ho trovato sul web un po’ di tempo fa, dimostra con estrema chiarezza, quanto a volte sia importante cambiare prospettiva nel modo in cui guardiamo le cose.

Di fronte ad uno stesso evento, infatti, ognuno di noi assume un atteggiamento diverso a seconda del modo in cui percepisce la situazione, proprio come capita ai 3 spaccapietre nella storia che segue:

Durante il suo lungo cammino per raggiungere un lontano santuario, un pellegrino si imbatté in un’enorme cava dove alcuni uomini stavano scolpendo dei grossi blocchi di pietra. Gli uomini erano tutti sudati, pieni di polvere e visibilmente affaticati.

Il pellegrino si avvicinò al primo uomo che batteva con fatica il martello sulla pietra e gli chiese: “Che cosa stai facendo?”.

L’uomo molto irritato gli rispose:“Non lo vedi? Sto martellando a fatica questa stupida roccia e non vedo l’ora di finire questo maledetto lavoro per tornarmene a casa”.

Più il là c’era un secondo spaccapietre ed il pellegrino gli rivolse la stessa domanda: “Cosa stai facendo?”. L’uomo che sembrava più diligente ed interessato al suo lavoro rispose: “Sto lavorando questo blocco di pietra per costruire un muro. E’ un lavoro molto faticoso ma lo faccio per mantenere la mia famiglia”.

Il pellegrino continuò a camminare e si imbatté in un terzo spaccapietre. Anche questi era molto stanco e sudato, batteva con fervore il martello sulla pietra scolpita egregiamente e di tanto in tanto si fermava per ammirare il suo lavoro. Alla domanda:”Cosa stai facendo?” l’uomo sorrise e rispose con orgoglio:“Non vedi? Stò costruendo una cattedrale!” e guardò in alto indicando la grande costruzione che stava sorgendo sulla cima della montagna.

Tre uomini, tre atteggiamenti diversi, tutti a fare lo stesso lavoro.

Ognuno dei tre spaccapietre, guarda il proprio lavoro da una prospettiva diversa e di conseguenza assume un diverso atteggiamento nei confronti di ciò che sta facendo. A seconda della prospettiva, inoltre, anche la qualità del lavoro è nei tre casi, completamente differente.

Il primo uomo concentra la propria attenzione sugli aspetti negativi del lavoro che sta svolgendo (fatica e perdita di tempo) ed assume dunque un atteggiamento negativo di rabbia e frustrazione. Il secondo uomo, invece, percepisce il proprio lavoro come un mezzo per mantenere la famiglia, seppur affaticato, sa che deve farlo e quasi rassegnato cerca di portarlo avanti con calma e pazienza.

Il terzo uomo, al contrario di tutti, ha una visione completamente diversa di ciò che sta facendo. In questo caso guarda l’aspetto positivo del suo lavoro, non lo percepisce come un sacrificio ma come una grande impresa a cui sta dando il suo contributo e per questo cerca di fare del suo meglio per portarlo a termine egregiamente.

Questo è ciò che accade nella vita di tutti. Nel lavoro, nelle relazioni, negli impegni, in qualsiasi evento  o circostanza ciò che influenza il nostro atteggiamento ed il nostro stato d’animo è proprio la nostra personale prospettiva, gli aspetti particolari che mettiamo in evidenza.

Ecco perché è importante non fermarsi mai alle apparenze ma provare a guardare qualcosa sempre da un’angolazione diversa anche nelle cose che possono sembrarci piccole e banali. Qualche tempo fa in ufficio mi portarono un libro enorme da fotocopiare. La prima cosa che pensai fu:“Che lavoro noioso, ci metterò tutta la mattinata per finirlo”. Mi ricordai poi della storiella dei 3 spaccapietre e così pensai a come potevo guardare la mansione che mi era stata assegnata in modo diverso e comportarmi come il terzo spaccapietre. Il libro da fotocopiare era un grosso volume di storia dell’arte (che non centra niente con il mio lavoro ma serviva al figlio del capo!), ogni capitolo cominciava con un quadro famoso seguito da un breve aforisma che lo descriveva. Cominciai a fotocopiare il libro attendendo con curiosità l’inizio di un nuovo capitolo per guardare il quadro e leggere la frase introduttiva. In quel momento capii che la mia prospettiva era cambiata: non stavo più fotocopiando un semplice libro ma stavo imparando qualcosa di più sull’arte! La mattinata sembrò passare più velocemente, quel lavoro che all’inizio avevo considerato monotono ed inutile (perché mi ero fissata solo su questo aspetto), si trasformò in un’occasione di arricchimento, e alla fine lo feci ben volentieri.

Cambiare prospettiva, dunque, può fare la differenza in molte situazioni anche se a volte ci vuole un po’ di impegno e tanta fantasia per  cercare l’aspetto positivo di qualcosa piuttosto che soffermarsi sul lato negativo e pessimistico. Anche in questo caso ci vuole tanta pratica per abituarsi a non vedere soltanto il lato peggiore delle cose, però possiamo cominciare a provarci già da oggi, magari pensando ogni volta all’atteggiamento del terzo spaccapietre.

Quando ci troviamo di fronte a qualcosa di spiacevole come un lavoro faticoso, un collega noioso, una situazione pesante ecc. abbiamo mille prospettive diverse per guardare la situazione e altrettanti atteggiamenti diversi per affrontarla. Possiamo mettere in risalto gli aspetti più sfavorevoli (fatica, perdita di tempo, paura di fallire ecc) ma questo ci porterà solo ad accrescere i pensieri negativi e a farci sentire frustrati, oppure possiamo cominciare a pensare ai lati più positivi della situazione, a quali insegnamenti possiamo trarre, a cosa ci porterà di buono, all’obiettivo finale che stiamo per raggiungere.

Questo atteggiamento spiega anche la differenza tra una persona ottimista ed una pessimista, entrambi guadano la stessa cosa da due angolazioni diverse (il famoso bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto) e si comportano di conseguenza.

Il mio consiglio, quindi, è quello di tenere la mente sempre aperta, di non focalizzarsi mai solo su un aspetto, ma di guardare le cose sempre a 360° cercando la prospettiva migliore per noi. Se ci limitiamo a guardare il mondo da una finestra, vedremo solo ciò che è di fronte a noi e non ci accorgeremo mai di ciò che abbiamo intorno.


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