Magazine Diario personale

CambioCanale S01E01 – Pechino Express, il back to school della RAI

Da Halfblood @halfblood

A cura di Penny

Seconda settimana di settembre, gli ultimi turisti rientrano dalle (tardive) vacanze, ricomincia la scuola, si aprono i tanto contestati test di ammissioni alle facoltà a numero chiuso, ma, soprattutto, riapre il palinsesto serio di Nostra Signora Madre RAI, dopo mesi di desolate emittenti televisive, dove gli ascoltatori altro non potevano se non darsi ad un annoiato ed esasperante zapping (alla faccia che “Rai – Le emozioni non vanno mai in vacanza”, massima dell’estate con tanto di spot trasmesso tremila volte al dì).

Il banco di prova dell’autunno 2013 per la nostra cara e vecchia televisione di Stato (pubblica forse suona un po’ troppo “a sinistra di Lenin”?) si è avuto con Pechino Express – Destinazione Bangkok, il sequel del reality show debuttato l’anno scorso sotto la ben riuscita conduzione di Sua Altezza Reale Eccellentissima et Reverendissima etc etc Emanuele Filiberto di Savoia, principe spodestato, più abile nei panni del conduttore che in quelli di un ipotetico (e fortunatamente improbabile) discendente al trono.

Riassumerò brevemente, per quel (sicuramente) ristrettissimo gruppo di lettori che non abbiano ancora guardato il programma, ciò che è avvenuto nelle prime puntate: le coppie in gara, che mi accingerò a valutare di volta in volta con criteri estremamente ad cazzum canis, hanno intrapreso questo viaggio da Hanoi a Plei Kan, dove si sono fermate al termine della seconda tappa.

Momenti interessanti e degni di nota ce ne sono stati in queste prime puntate a iosa, per un programma che sembra, stranamente (cfr. Isola dei famosi et similia), riuscire a ponderare lo spazio dato alle beghe e siparietti dei protagonisti con l’aspetto umano e documentaristico, che è impossibile da escludere in quei paesaggi esotici.

Il tutto incorniciato dalla grande abilità di Costantino della Gherardesca, concorrente reduce della prima edizione e promosso a conduttore, che con grande maestria tesse tra loro la (dis)avventure delle coppie, non risparmiandosi gradevoli commenti personali, spesso degni del peggior British humor, e per questo, forse, ancora più divertenti.

Forse che la RAI, colta da mistica visione, si sia decisa a fornire un prodotto che, seppur nel suo limitato spessore culturale, e ciò è innegabile ma non ci turba, colga realmente gli scheletri nell’armadio dei “famosi” che vi partecipano (a breve commenteremo l’irrequieta indole di Corinne Clery), senza risultare indigesto e rasentare i limiti del volgare? L’anno scorso devo dire ci è riuscita, quest’anno sembra sulla buona strada. Che dire? Stay tuned folks!

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