La buona notizia di quest'oggi,se vogliamo confrontarla con quella decisamente molto meno buona del prezzo della benzina e del gasolio salito alle stelle in Italia e anche in Europa ,nelle ultime ore, è che la produzione di petrolio in Camerun invece continua a salire.
Addirittura si prevede che potrebbe arrivare al raddoppio nel 2012 per il quantitativo estratto, rispetto a quanto era stato ufficialmente dichiarato dal Governo nella fase iniziale delle prospezioni.
Le nuove previsioni provengono quale fonte dalla Società nazionale di idrocarburi dove, è inutile nasconderselo, non mancano certo, come presenza, gli uomini della cerchia del"presidente".
Sta di fatto che, secondo le stime della società, nel 2012 il Camerun arriverà a produrre 36 milioni di barili.
La cifra rappresenta l'equivalente di 100mila barili di greggio al giorno.
In conclusione i 36 milioni di barili di petrolio previsti per l'anno prossimo sono esattamente il doppio della quantità, che era stata prevista, a suo tempo, per il 2012 dal Governo.
Ora tutto sta all'uso che se ne farà di questa notevole risorsa.
E sopratutto chi e come ci metterà sopra le mani in toto?
I bisogni del Camerun, lo sappiamo, sono tanti così come lo sono altrettanto quelli,più o meno gravi, analoghi, in altri Paesi dello stesso continente africano.
Il vero problema che resta è tuttavia quello di dare un autentico colpo di spugna alla corruzione, se si vuole realizzare sul serio uno sviluppo fatto dagli africani per gli africani.
In poche parole senza il bisogno di "stampelle" straniere.
Gli ingredienti ci sono tutti : materie prime a sufficienza e tantissima gioventù intelligente e volenterosa.
Basta semplicemente di finirla di "giocare " sporco e avere,magari, più rispetto per il popolo che si è chiamati a governare.
Chi ha orecchie da intendere, intenda.
A breve.
In alto e in basso "loco".
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)