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Campana, di notte

Creato il 05 novembre 2013 da Diletti Riletti @DilettieRiletti
luna

Aprimmo la finestra al cielo notturno.

Gli uomini come spettri vaganti: vagavano come gli spettri: e la città (le vie le chiese le piazze) si componeva in un sogno cadenzato, come per una melodia invisibile scaturita da quel vagare. Non era dunque il mondo abitato da dolci spettri e nella notte non era il sogno ridesto nelle potenze sue tutte trionfale? Qual ponte, muti chiedemmo, qual ponte abbiamo noi gettato sull’infinito, che tutto ci appare ombra di eternità? A quale sogno levammo la nostalgia della nostra bellezza?

La luna sorgeva nella sua vecchia vestaglia dietro la chiesa bizantina.

Canti orfici, Dino Campana


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