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Canvas Fingerprinting e la questione della privacy sul web

Creato il 23 luglio 2014 da Faster

fingerprint

Com’è ben noto a tutti, dall’alto di enormi grattacieli di vetro e acciaio, ci sono uomini in giacca e cravatta che ogni giorno si battono con ferocia e spietatezza per mettere fine alla tanto decantata libertà di riservatezza su internet. Dopo la prima decade del 2000, la percentuale di persone con accesso ad internet è cresciuta esponenzialmente e dato che a questo mondo i numeri sono molto importanti, questo enorme afflusso di persone collegate alla rete è destinato, per forza di cose, a trasformarsi in un’immensa fonte di potere economico che deve essere spremuta sempre più fino all’osso.

Guadagno e potere in che termini? Attraverso il controllo ed il tracciamento delle abitudini degli utenti, o meglio, dei clienti, è possibile, a livello pratico, attuare delle strategie per incrementare sensibilmente il guadagno economico in qualunque campo vi sia un ingente afflusso di utenza.

Proprio questa grande mole di utenza dà la possibilità di generare un’immensa quantità di dati dalla quale si può estrarre una preziosissima fonte di informazione e conoscenza che permette, tra le altre cose, di prevedere quali saranno i movimenti degli utenti e guidarli persino nella scelta.

Immaginando dunque quanto possa essere preziosa l’enorme mole di utenza presente su internet è possibile farsi un’idea del perché, molti uomini in giacca e cravatta, studino il sistema finale per tracciare ogni singolo individuo della rete.

L’ultimo oggetto incriminabile che sta attualmente mettendo il mondo sottosopra si chiama Canvas Fingerprinting ed, al contrario di molti sistemi precedentemente conosciuti, sembra quello più difficile da bloccare.

Questo nuovo sistema di tracciamento genera, attraverso il browser, un’immagine invisibile univoca, e quindi diversa da tutte, in grado di identificarci e che funge proprio da impronta digitale. Questa immagine, in parole povere, è in grado di tracciare tutti i nostri spostamenti su internet.

Tale sistema di tracciamento è stato sviluppato dalla nota compagnia AddThis al fine di trovare un’alternativa ai cookies. Sebbene ci si sia resi conto sin da subito che questo sistema potrebbe in futuro avere ripercussioni sulla privacy degli utenti si è deciso ugualmente di adottarlo perché non infrange attualmente alcuna legge.

Perché fino ad ora, il Canvas Fingerprint sembrerebbe il sistema finale per annientare definitivamente la privacy su internet? Ciò che rende questo sistema di tracciamento così sinistro e subdolo,  è la quasi impossibilità di bloccarlo con sistemi tradizionali. Infatti non è possibile bloccarlo né attraverso il browser né tanto meno con la navigazione anonima né bloccando i cookies. Oltre ciò, esso viene eseguito in maniera totalmente trasparente e senza che l’utente dia eventualmente il proprio consenso all’esecuzione dello script.

L’unica tecnica attualmente funzionante sarebbe quella di bloccare le funzionalità javascript del browser, ma ciò renderebbe praticamente impossibile la navigazione sulla stragrande maggioranza dei siti web.

Si dovrebbe dunque ricorrere ad esempio a strumenti come Tor che realisticamente parlando, non è lo strumento più adatto alla navigazione di tutti i giorni, o usare l’estensione per Firefox NoScript anche se non è al momento una soluzione funzionale.

Attualmente sembra dunque non esserci una protezione definitiva contro il Canvas Fingerprinting ma dato che la notizia di questo nuovo strumento di tracciamento si è diffusa soltanto da poche ore potrebbe anche essere sviluppato, entro breve, un’estensione in grado di consentire agli utenti un maggior controllo della privacy.

Ciò che viene consigliato nei molti blog che hanno trattato l’argomento è quello di tenere d’occhio la seguente estensione.

Sebbene questo nuovo sistema, almeno per il momento, non venga sfruttato al fine di vendere le informazioni raccolte ad agenzie governative o pubblicitarie, possiamo ad ogni modo intuire come il concetto di privacy su internet, con il trascorrere del tempo, sembri assumere sempre più la forma di un’anomalia storica e che l’unico futuro del web sia quello di uno spazio virtuale nel quale saremo tutti tracciati e tenuti sott’occhio.

Fonti: via, via, via.


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