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Capire Grillo. Ragione e populismo.

Creato il 27 settembre 2010 da Laperonza

grillo.jpgMi sto sforzando di capire ma non riesco. Non capisco bene perché non mi fido di Grillo. Eppure dice cose sacrosante, afferma principi pienamente condivisibili, mi rispecchio in gran parte di quello che dice. Eppure non mi fido. Provo a capire perché.

   In Italia la politica è degenerata di qualità e di moralità. Il calo costante dei cittadini che esercitano il diritto-dovere al voto è prova che questa degenerazione è avvertita dagli elettori più attenti che, spesso, non riescono più a trovare una collocazione, un referente, un qualcuno che sia in grado di rappresentarli. Credo che Grillo abbiamo capito molto bene questo stato di cose e lo sta cavalcando. Grillo interpreta questo senso di smarrimento che la persona intelligente e sensibile avverte nei confronti della politica ed è giocoforza che trovi ampio consenso specie in quei giovani che, pur essendo fondamentalmente di sinistra nei principi e nelle idee, non si rispecchiano negli uomini e nelle scelte che questa sinistra propone.

   Quando lo sento parlare di ecologia, di diritti fondamentali come l’acqua pubblica, di contrastare i privilegi della casta, di tornare ad una politica partecipata, non posso fare altro che condividerlo. Ma poi ecco il populismo, il qualunquismo, la facile demagogia. Ecco la violenza verbale, l’attacco a testa bassa, l’uso a volte irresponsabile di posizioni fondamentalmente giuste per istigare una reazione che può diventare eccessiva se non pericolosa.

   E’ troppo facile mescolare la ragione con il qualunquismo. Si fa presa sulle masse, si trovano ampli consensi, ma poi ci sono le conseguenze. E queste conseguenze possono essere controllabili o no. E bisogna assumersene la responsabilità. Non ho sentito grillo condannare il lancio contro Bonanni, l’ha appena giustificato ammiccando, come se non vi fosse bisogno nemmeno di quello. Intendiamoci, tendenzialmente a Bonanni tirerei una sedia ma non lo farei in realtà perché non sarebbe giusto. Non si può fare politica lanciando oggetti agli avversari. Non si può pensare di cambiare il paese con l’uso della violenza, verbale o fisica che sia. A meno che poi non si marci su Roma, il che è un’altra cosa. Credo che Grillo sia molto intelligente, quindi queste cose le sa. Allora come mai insiste sulla linea oltranzista? Solo perché paga in termini di consenso o perché ha progetti più ambiziosi?

Luca Craia


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