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Capitolo 2 La gamba sinistra dell’Inferno

Da Perlabianca63

Capitolo 2 
La gamba sinistra dell’Inferno


Un odore orribile era nell’aria. Gesù mi disse: “Nella gamba sinistra dell’Inferno ci
sono molte fosse. Questo tunnel ha molte diramazioni che portano alle altre parti
dell’Inferno. Ma prima trascorreremo del tempo nella gamba sinistra”.
“Tutte le cose che vedrai le ricorderai per sempre. Il mondo ha bisogno di essere
informato sulla realtà dell’Inferno. Molti peccatori e addirittura alcuni tra il mio popolo
non credono veramente all’esistenza di questo posto. Ho scelto te, affinché tu possa
raccontare loro queste verità. Ogni cosa che ti mostrerò dell’Inferno e tutte le altre, sono
vere”.
Gesù si rivelò a me sotto forma di luce folgorante, più splendente del sole. Al
centro di questo splendore potevo vedere la sagoma di un uomo. A volte vidi Gesù in
forma d’uomo ed in altre, Egli appariva sotto forma di Spirito.
Nuovamente mi parlò: “Figlia, le parole provengono dal Padre. Il Padre ed Io
siamo uno. Ricordati che l’amore è sopra ogni cosa e di perdonarvi gli uni gli altri. Vieni
adesso, seguiMi”.
Mentre camminavamo, gli spiriti maligni fuggivano dalla presenza del Signore.
“Oh Dio, oh Dio”, gridai, “che cosa accadrà?”
Come ho già scritto in precedenza, nell’Inferno possedevo tutti i miei sensi. Ogni
persona che giunge in questo luogo, mantiene le proprie percezioni come sulla terra; i
miei lavoravano a pieno regime. Ovunque si poteva percepire la paura e avvertire
l’agguato di un indescrivibile pericolo. Nel proseguire, ogni passo diveniva peggiore del
precedente.
Sull’estremità superiore del tunnel si trovavano tante piccole porte, che si
aprivano e chiudevano velocemente. L’aria era ricolma di grida e sopra le nostre teste,
volavano delle creature maligne, che uscivano ed entravano dai cancelli dell’Inferno.
Giungemmo alla fine del tunnel, ma tremavo dalla paura a causa della sensazione di
pericolo che era in agguato.
Ringrazio Gesù per l’appoggio che mi dava e ringrazio Dio Onnipotente per la
protezione che vigeva anche in questo posto.
Anche con questa protezione mi ripetevo continuamente: “Padre, non la mia
volontà, ma la Tua”.
Guardai in mio corpo e per la prima volta notai che ero sotto forma di spirito,
tuttavia avevo le mie proprie normali sembianze. Ero tesa per quello che ci avrebbe
aspettato in seguito.
Appena usciti dal tunnel imboccammo un altro sentiero. Su entrambi i lati c’erano fitte
nubi che coprivano il terreno. Ovunque mi voltassi, vedevo delle fosse infuocate, larghe
un metro e venti e profonde un metro, aventi la forma di una scodella. Gesù mi disse:
“Nella gamba sinistra dell’Inferno, ci sono molte fosse come questa; seguiMi, te ne
mostrerò alcune”.
Mi accostai a Gesù e guardai dentro una di queste fosse. Sui bordi della fossa,
era posto dello zolfo rosso come carbone ardente. Al centro si trovava un’anima
perduta, giunta nell’Inferno in seguito alla morte terrena. Un fuoco ardente divampava
dal fondo della fossa, fino a giungere velocemente sopra l’anima, così da bruciarla.
Solo in un secondo momento il fuoco si spegneva rilasciando sul fondo le ceneri. Un
attimo di fuoco, chiassosamente, ricominciò di nuovo a bruciare divampando fin sopra
l’anima tormentata nella fossa.
Notai che l’anima era prigioniera nel proprio scheletro. La visione era orribile.
“Mio Signore”, gridai, “non puoi liberarla?”. Com’era orribile quella visione. Immaginai di
trovarmi io stessa in quel fosso. Poi dissi:” Signore, com’è triste, vedere e sapere che
l’anima anche qui è vivente”.
D’improvviso un grido usci dal cuore della fossa. Vidi un’anima in forma
scheletrica che gridava: “Gesù abbi pietà!”.
“Oh Signore”, dissi. Era le grida di una donna. Vederla in quelle condizioni mi
spezzava il cuore e avrei voluto liberarla dalle fiamme.
Lo scheletro raffigurante la forma della donna, avvolto da una sudicia foschia, si
rivolse a Gesù. Io tutta sconvolta ascoltavo. Carne putrefatta era appesa in brandelli
alle ossa e il fuoco consumava la carne facendola cadere a terra. Le orbite dei suoi
occhi erano vuote come caverne. Non aveva più nessun capello.
Il fuoco iniziava a bruciare, in piccole fiamme, partendo dai piedi e diventava
sempre più intenso man mano. Vedevo la donna bruciare ininterrottamente anche se le
fiamme si erano apparentemente spente e tramutate in brace. Dal profondo del suo
essere uscivano grida e dolorosi lamenti di disperazione. “Signore, Signore, voglio
andarmene!”.
La donna provò ad afferrare Gesù. Lo guardai e scorsi sul suo volto un gran
dolore. Poi mi disse: “Figlia mia tu sei qui affinché il mondo sappia che la conseguenza
del peccato è la morte. L’Inferno è reale”.
Riguardai la donna e vidi dei vermi immuni al fuoco che le uscivano strisciando
dalle ossa.
Gesù mi disse: “ La donna sa di avere questi vermi in lei”.
“Signore abbi pietà!”, gridai quando il fuoco raggiunse la sua massima intensità e
quando le contusioni iniziarono di nuovo. Forti grida e profondi singhiozzi scuotevano
l’anima della donna. Ormai era perduta. Non c’è più nessun modo di uscire. “Gesù
perché la donna si trova qui?” chiesi con la voce molto bassa, per la paura. Gesù
rispose: “Vieni”.
Il sentiero sul quale camminavamo era molto lungo serpeggiava attraverso le
fosse di fuoco. Da ogni parte si sentivano le urla dei morti viventi mischiate a lamenti e
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Una rivelazione divina dell’inferno – Pagina 9 
a terribili grida. Nell’Inferno non c’è neanche un minuto di pace. L’odore della morte
mischiata al gusto della carne putrefatta era pesante nell’aria.
Arrivammo alla seconda fossa. Nella fossa, grande come la prima, si trovava un
altro scheletro al centro. Urla di voce maschile provenivano dalla fossa: “Signore, abbi
pietà di me!”. Solamente sentendo la voce si poteva capire se si trattava di un uomo o
di una donna.
Afflizioni e grandi sospiri provenivano da quel uomo. “Scusami Gesù.
Perdonami! Fammi uscire, è da molti anni che mi trovo in questo luogo di torture. Ti
supplico, fammi uscire!”. Le grandi afflizioni scuotevano lo scheletro mentre
piagnucolava: “ Ti prego Gesù fammi uscire”. Guardai Gesù con le lacrime agli occhi.
“Signore Gesù”, gridava l’uomo dalla fossa ardente. “Non ho sofferto abbastanza
per i miei peccati? Sono passati quaranta anni dalla mia morte!”.
Gesù rispose: “Sta scritto, <il giusto però vivrà perché ha creduto>. Gli
schernitori e gli increduli della mia Parola, prenderanno parte nello stagno di fuoco e
zolfo. Non hai voluto credere alla verità. Ripetutamente i miei figli ti furono inviati per
mostrarti la retta via, ma non hai voluto ascoltarli. Hai riso di loro e hai rifiutato il
Vangelo. Nonostante Io sia morto per i tuoi peccati, mi hai deriso e non hai voluto
pentirti delle tue iniquità. Il Padre ti ha dato molte possibilità per poterti salvare. Se solo
avessi ascoltato!” Gesù pianse.
“Lo so, Signore, lo so!” disse l’uomo, “voglio pentirmi adesso”. “Ora è troppo
tardi”. Disse Gesù, “il giudizio è stato pronunciato”.
L’uomo replicò: “Signore, anche alcuni che conosco verranno sicuramente in
questo luogo, perché so che non si pentiranno. Ti prego Signore lasciami andare
adesso che sono ancora in vita sulla terra, potrò così avvertirli e dire loro di pentirsi per i
peccati che hanno commesso.non voglio che giungano in questo posto”.
Gesù rispose: “Hanno pastori, maestri e anziani che predicano il Vangelo. Lascia
che glielo annuncino a loro. Hanno anche il vantaggio dei moderni sistemi di
comunicazione e di molte altre vie per conoscermi. Io ho mandato i miei servi ad
annunciare loro la verità affinché possano credere ed essere salvati. Se non credono al
Vangelo annunciato da loro, come potranno credere a un uomo che è risuscitato dai
morti!”.
Dopo aver sentito le parole del Signore, l’uomo reagì con estrema violenza e
iniziò a maledirci. Bestemmie e volgarità uscivano dalla sua bocca.
Un momento dopo, vedevo già le fiamme salire sopra di lui e la carne morta
putrefatta iniziare a bruciare e a cadere. Nel mezzo della carcassa dell’uomo scorgevo
l’anima che riempiva lo scheletro, una nube sporca e orribile.
Mi girai verso Gesù urlando: “Signore, è terribile!”.
Gesù mi disse: “L’inferno è reale come lo è il giudizio ed Io l’amo in questa
maniera, figlia mia. Questo è solo l’inizio delle cose spaventose che Io ti mostrerò, ne
verranno di più terribili. Dì al mondo, da parte mia, che l’Inferno è realtà. Uomini e
donne devono pentirsi dei loro peccati. Vieni, proseguiamo, dobbiamo andare”.
Nella fossa successiva si trovava una donna molto magra e curva avente
l’apparenza di un’ottantenne. Non posso dire perché sapevo l’età della donna, la
sapevo semplicemente. La sua pelle era continuamente consumata dalle fiamme ed
ormai erano rimaste solo le sue ossa e l’anima tenebrosa ed impura. La guardai mentre
il fuoco la bruciava. In poco tempo rimanevano solo le ossa nelle quali strisciavano i
vermi immuni alla forza divoratrice del fuoco.
“Signore , com’è terribile!” gridai. “Non so se riesco a proseguire, è così orribile,
supera la mia compassione”. Fin dove riuscivo a vedere, vi erano molte anime che
bruciavano nelle fosse. “Figlia mia, questo è il motivo per il quale ti trovi qui”, mi spiegò
Gesù, “Devi vedere la realtà dell’Inferno e raccontare la verità. Il Paradiso e l’Inferno
sono luoghi reali! Vieni ora dobbiamo andare”.
Mi voltai indietro verso la donna della fossa. Le sue urla erano piene di dolore.
Ravvisai le sue mani incrociate, in segno di preghiera, cadere a terra a pezzi. Non
potevo far altro che piangere. Nonostante fossi in quel luogo in spirito, piangevo.
Sapevo che le anime imprigionate nell’Inferno comprendevano e sentivano quello che
stava accadendo loro.
Gesù conosceva i miei pensieri, e disse: “Si figlia mia, lo sentono. Quando le
persone giungono qui hanno gli stessi sentimenti e pensieri di quando erano sulla terra.
Si ricordano delle loro famiglie, dei loro amici e di tutte le volte che hanno avuto la
possibilità di ravvedersi ma che non hanno voluto farlo, rimanendo nell’incredulità. I loro
ricordi non li abbandoneranno mai. Se solo avessero creduto al Vangelo e si fossero
pentiti prima che fosse stato troppo tardi”.
Guardai nuovamente la donna anziana e notai che aveva una sola gamba.
Aveva sulle ossa dei fianchi dei fiori. “che cosa sono, Gesù?” chiesi.
Rispose: “Figlia, quando questa donna si trovava sulla terra era malata di cancro
e per questo soffrì molto, tuttavia alla fine un’operazione le salvò la vita. Restò
amareggiata per molti anni senza muoversi dal letto. Molti dei miei servitori andarono a
trovarla per confortarla con le preghiere e per donarle una speranza, raccontandole
della mia guarigione.
Purtroppo la sua risposta negativa era condizionata sempre dalla convinzione
che Dio le avesse procurato il male del quale soffriva. Non volle ravvedersi e credere al
Vangelo e, sebbene mi avesse già conosciuto in precedenza, con il tempo mi lasciò.
Era convinta che Dio non le sarebbe stato sufficiente e non volle la mia guarigione. Mi
misi comunque a sua disposizione. Volevo aiutarla, guarirla e benedirla. Mi girò le
spalle e mi maledisse, affermo che non mi voleva e fuggì continuamente dal mio Spirito.
Riprovai ad attrarla a me anche dopo che mi aveva girato le spalle: con il mio Spirito
provai ad avvicinarla a me ma continuava a non voler ascoltare. Infine morì e venne
quaggiù”.
Improvvisamente l’anziana donna gridò: “Signore, Gesù, ti prego perdonami
adesso. Mi dispiace di non essermi pentita prima! Signore, aiutami ad uscire. Ti voglio
servire. Ti ubbidirò. Non ho sofferto abbastanza? Perché aspettai che fosse troppo
tardi? Oh, perché ho aspettato fino al punto che il tuo Spirito smettesse di combattere
per me?”.
Gesù le rispose: “Hai avuto molte possibilità per pentirti e servirmi”. Il viso di
Gesù si colmò di tristezza mentre continuavamo il cammino.
Vedendo l’anziana donna piangere, domandai a Gesù: “ Signore, cosa verrà
dopo?” attorno a me percepivo solo paura. Torture, grida di dolore e clima di morte
erano dappertutto. Gesù ed io camminavamo da una fossa all’altra. Solo attraverso la
sua forza potevo continuare. Anche dopo una certa distanza riuscivo a sentirei rimpianti
e le suppliche dell’anziana donna. Se ci fosse stata solo una possibilità per aiutarla,
pensavo.
Per favore non aspettate che lo Spirito di Dio smetta di combattere per voi.
Nella fossa successiva vi era una donna inginocchiata a terra che sembrava
cercasse qualche cosa sul fondo. Il suo scheletro era ricoperto di fori e noi potevamo
addirittura vedere attraverso le sue ossa. Il fuoco divampava sul suo vestito malconcio.
Non aveva più i capelli in testa e al posto del naso e degli occhi c’erano soltanto dei
buchi.
Un piccolo fuoco bruciava tutto intorno ai suoi piedi mentre cercava di
aggrapparsi alle pietre di zolfo che erano nella fossa. Le sue mani s’infiammarono
appena cercò di scavare sul fondo, e pezzi di carne morta si staccavano dallo
scheletro.
Era animata da profondi sospiri. “Oh Signore, Oh Signore”, gridò la donna,
“voglio uscire di qui”, mentre la guardavamo giunse con i piedi fino al bordo più alto
della fossa. Pensai che da un momento all’altro uscisse.
Improvvisamente però arrivò un gigantesco demone e si avvicinò all’anima della
donna. Il demone era grosso quanto un orso Grizzly, marrone e ricoperto da peli; era
minuto di grandi ali pendenti dalle punte spezzate ed i suoi occhi erano incassati nel
teschio. Si fermo davanti alla donna e la fece cadere a terra dandole un colpo molto
violento. Ebbi una gran compassione per lei, tanto che avrei voluto prenderla tra le mie
braccia, e chiedere a Dio di guarirla e portarla fuori di lì.
Gesù conosceva i miei pensieri e disse: “Figlia mia, il giudizio è pronunciato. Dio
ha parlato. Già da bambina l’avevo chiamata, perché si ravvedesse dai suoi peccati e
mi servisse. All’età di sedici anni andai da lei e le dissi che l’amavo, le chiesi di
seguirmi, di darmi la sua vita, ma non volle ascoltarmi. Lei mi disse che un giorno mi
avrebbe servito, che non era ancora arrivato il momento per lei di fare una decisione.
Non ho tempo per te, diceva, ho una vita con molti piaceri, domani ti servirò, ma quel
domani non arrivò mai”.
La donna gridò a Gesù: “La mia anima è veramente torturata. Non ho nessuna
via di scampo. Lo so, Signore, che io al tuo posto volevo il mondo. Volevo ricchezze,
essere famosa e avere fortuna e ciò non mi è mancato. Potevo comprare tutto quello
che volevo, io ero il mio unico padrone. Ero la più bella ed elegante donna dei miei
tempi. Ero ricca, famosa e fortunata ma solo ora ho scoperto che non potevo portare
quelle cose con me dopo la morte. Oh Signore, l’Inferno è terribile. Non trovo pace, né
di giorno né di notte. Ho sempre dolori e torture. Aiutami Signore!”.
La donna guardò con nostalgia il volto di Gesù e disse: “Mio dolce Signore, se
solo ti avessi ascoltato! Di questo me ne pentirò per sempre. Avevo intenzione di
servirti un giorno, quando sarei stata pronta. Pensavo che tu saresti stato sempre
pronto ad aspettarmi. Come mi sbagliavo. Per la mia bellezza, ero la donna più
desiderabile del mio tempo. Sapevo, però, che Dio voleva che cambiassi strada. Per
tutta la vita Dio mi ha tirato con la corda dell’amore e pensavo di trattenere Dio allo
stesso modo di tutte le altre persone che mi erano accanto e mi adoravano. Pensavo
che anche Dio fosse a mia disposizione. Oh Sì! Ho approfittato di Dio! Cercava
continuamente di attirarmi a Lui, dandomi la possibilità di servirlo. Per tutta la mia vita,
pensavo che non avrei avuto bisogno di Lui. Oh, come mi sbagliavo. Poi, satana
incominciò ad usarmi a tal punto che iniziai a servirlo sempre di più. Alla fine amavo più
satana che Dio. Amavo i peccati e non volevo ritornare a Dio.
satana usò la mia bellezza e i miei soldi e girò i miei pensieri per il suo interesse.
Mi dava la sua forza per andare avanti. Tuttavia Dio cercò di portarmi a Lui affinché mi
potessi convertire. Io però pensavo di avere ancora tanto tempo per farlo. Per me c’era
sempre il <domani>. Poi, un giorno, mentre ero in auto, il mio autista andò a sbattere
contro una casa ed io, nell’incidente, morii sul colpo. Ma Signore, ora fammi uscire”.
Mentre diceva questo, e il fuoco divampava attorno a lei, afferrò Gesù con le sue mani
scheletriche. “Il giudizio è stato dato”, le rispose Gesù.
Lacrime scendevano dalle Sue guance mentre ci recavamo verso la successiva
fossa. Piansi anch’io nell’animo per l’orrore dell’Inferno.
“Signore”, gridai “la tortura è troppo vera. Quando un’anima arriva qua, non c’è
più speranza ne di vita né di amore. Mi sto rendendo conto di quanto l’Inferno sia troppo
reale. Non c’è nessuna via d’uscita”, pensai “Dovrà per sempre bruciare in queste
fiamme”.
“Il tempo sta finendo”, disse Gesù. “Torneremo ancora domani”.
Amico, se vivi nei peccati, ravvediti. Se sei nato di nuovo e ti sei sviato dalla via
del Signore, ravvediti e torna indietro a Lui. Vivi rettamente e cammina nella verità.
Lavati dai tuoi peccati, prima che sia troppo tardi e passerai per sempre la tua vita nel
Paradiso.
Gesù mi disse ancora: “L’Inferno ha la forma di un corpo dalle sembianze
d’uomo, ed è sdraiato sulla schiena, al centro della terra. L’Inferno è molto grande ed
ha molte stanze di tortura”.
“ricordati di raccontare alle persone sulla terra ciò che vedi poiché capiscano che
l’Inferno è realtà. Milioni di anime perse si trovano qui e aumentano di giorno in giorno.
Nel giorno del giudizio finale, la morte e l’Ades saranno gettati nello stagno di fuoco,
questa sarà la seconda morte”.

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