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Capodanno: riti agresti portafortuna

Creato il 30 dicembre 2013 da Bloggirl

Questo piccolo post nasce da un articolo che ho scritto qualche tempo fa per un periodico. Si parlava di fortuna e riti legati al Capodanno, e ho avuto, perdonatemi la ripetizione, proprio la fortuna di intervistare una persona speciale, un esperto di esoterismo e paganesimo che mi ha regalato qualche “chicca” per propiziarci il nuovo anno, che però preferisce per ora non essere nominata. La discussione è stata il pretesto per alcune riflessioni molto interessanti su tradizione e superstizione, fra credenza e rito.

Le condivido con voi, augurandovi un felice anno nuovo, senza perdervi nella superstizione ma senza tuttavia perdere la vostra spiritualità. Molte usanze “portafortuna” che oggi compiamo senza sapere bene il perchè, derivano da antiche tradizione agresti e contadine, oppure sono reminiscenze di tradizioni pagane, che celebravano con simboli semplici la Ruota dell’Anno e lo scorrere del tempo, sempre ciclico eppure sempre capace di rinnovarsi…ecco qualche notizia in più.

Consigliaci un “kit della buona sorte” da procurarci a Capodanno..

Dobbiamo portare qualcosa di rosso, non è necessario che sia solo la biancheria intima, indossiamo anche qualcosa di nuovo, ricordiamoci di tenere accesa almeno una candela per tutta la notte, visto che non tutti possiamo accendere dei falò, non facciamo mancare l’agrifoglio, procuriamoci un rametto di vischio da appendere, soprattutto l’ultimo giorno di Capodanno puliamo la nostra casa, raccogliamo la polvere e la sporcizia in un sacchetto e a mezzanotte o un po’ prima mettiamola fuori dalla porta, questo semplice gesto è il miglior modo per ripulirci dalle negatività!

Ci sono tradizioni legate alla buona Fortuna legate alla tavola di Capodanno?

Più che le lenticchie che in realtà sono un cibo abbastanza povero, non devono mancare i dolci. In ogni tempo e luogo (come nella tradizione legata a Strenia), sono i dolci che simboleggiano ricchezza, prosperità e nutrimento. E sono questi che assolutamente non devono mancare alla nostra tavola. Ce ne sono molti, come il tronchetto, il panettone, il panforte, la spongata. E’ un gesto di buon augurio donare dolci il giorno di capodanno come abbiamo visto.

C’è invece qualcosa che “porta male” a Capodanno?

Diciamo che è sempre meglio iniziare l’anno sforzandoci di celebrare il passaggio, se non con una festa, comunque con serenità. In tutti i momenti di passaggio, conta il nostro atteggiamento che si rifletterà su tutto il resto del tempo a venire.

Piccoli e grandi “riti” per cercare di propiziarsi il futuro che verrà: come mai l’uomo sente il bisogno di mettere in pratica queste usanze?

L’uomo sente il bisogno di mettere in pratica queste usanze perché riconosce che esistono realtà diverse da quella oggettiva. Più la scienza e la religione ufficiale cercano di negare questa realtà, questi mondi più sottili, legati a quel magico mondo che è la creatività umana, più gli atteggiamenti superstiziosi risorgono. e noi abbiamo bisogno di vivere la dimensione trascendente non solo quando andiamo in chiesa, ma anche nella vita di tutti i giorni. La superstizione è un modo, a volte un po’ grossolano, di portare la magia nella nostra quotidianità. Perché ne abbiamo bisogno, perché abbiamo bisogno di riconoscere che ci sono dentro di noi e quindi intorno a noi delle forze che sfuggono alla nostra comprensione razionale con cui abbiamo un continuo bisogno di relazionarci.

Capodanno: riti agresti portafortuna

Qual è, secondo te, la differenza tra tradizione e superstizione?

La tradizione innanzitutto non è qualcosa di immutabile, ma qualcosa di “plastico” che mutando sopravvive allo scorrere del tempo, tradizione ed evoluzione sono concetti più vicini di quando si pensi.

La tradizione è tale quando ha la forza di rinnovare se stessa: come la Natura che ogni hanno cambia e muta eppure è sempre uguale! Questa è la vera tradizione, qualcosa che si sente col cuore, in cui ognuno può mettere un po’ del suo spirito. Quando le tradizioni si irrigidiscono alla fine si “rompono” e scompaiono. La superstizione deriva da una mentalità magica popolare: a volte le superstizioni possono essere un gioco divertente che ci rassicura, ma non devono mai essere più di questo. Dobbiamo ricordare che la sfortuna non è un gatto nero che ci attraversa la strada, ma è un atteggiamento mentale. I piccoli portafortuna ci possono aiutare ad avere un atteggiamento mentale positivo, ma quello che conta e riconoscere che tutto parte da noi, che la magia sta dentro di noi.

Infine, ricordate, se avete l’opportunità, lasciate stare i botti che danno fastidio ai nostri amici animali e piuttosto accendete candele o un bel falò all’aperto (in sicurezza).

L’usanza di accendere falò a Capodanno è legata alla vicina festa del solstizio che è una festa del fuoco perché è legata al Sole che in questo periodo dell’anno raggiunge il suo punto più basso: si sostiene il Sole con il suo stesso calore, è una sorta di magia simpatica, accendiamo luci per favorire la luce nel periodo più buio dell’anno. Il falò inoltre è un mezzo di purificazione, per entrare nell’anno nuovo bruciando le scorie dell’anno vecchio.


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