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Cara torno tardi sto salvando l’Universo. Tieni in caldo il Peposo. Tuo Matteo

Creato il 15 luglio 2015 da Postik @postikitalia

Fino all’ultimo ho pensato a una bufala, una di quelle cose assurde che spesso invadono i social network, ma alla fine è apparso il video e tutta la mia diffidenza si è sciolta in un lago di vergogna.

Era vero, tutto vero! Renzi ad Addis Abeba in Etiopia si appresta ad intervenire al summit The new italian development finance institution un po’ in ritardo.

E’ davanti al microfono bello tronfio e sicuro di sé come sempre, e – come sempre – si accinge in modo ostinato a parlare in inglese … ovviamente nel suo inglese con evidenti reminescenze toscofavaiole incartapecorite da gaelicosardo dell’entroterra.

Molti “shhhish shhhish” e “dededede”, qualche “uaz uazz”, anzi no, “uoz uoz” … e poi la perla, il capolavoro, il palo della luce dove il cervello a fari spenti del nostro supereroe va puntualmente a infrociarsi in quella notte pesta e perenne dove è appisolato il suo pensiero; teniamoci forte:

“The raison… the reason why I came here, and I’m sorry for the delate but we spend a very inchesting (interesting) night in Bruxelles to save Europe and to to to try to involve Greek economy in new strategies…”

Non ci volevo credere! Renzi ha chiesto scusa per il ritardo perché ha passato la notte (zigzagando allegramente tra il singolare e il plurale)  a “Salvare l’Europa”.

Gli Etiopi in sala, dopo una comprensibilissima e attonita pausa, si saranno detti: non sentivamo una cazzata del genere dai tempi dei discorsi del Duca di Addis Abeba Badoglio!

Renzi a quel punto ha tentato di trattenere la tracotanza e – con sua somma tristezza – si è visto costretto a tagliare il fragoroso e virile Eia! Eia! Eia! Alalà!, che si era conservato come chiosa! Ma a quel punto era inutile correre ai ripari: oramai la frittata era fatta! La minchiata è entrata nella storia! La nostra triste e patetica storia.

A dire il vero Renzi non era al tavolo delle trattative dell’Eurogruppo – lo si può notare dalle foto – però dobbiamo dire che era in zona, nelle immediate vicinanze insomma: nello stanzino bar accanto a preparare il caffè, mentre la Mogherini col vassoio in mano gli dava addosso: “Fai presto sennò si incazzano! Stavolta ricordati che la Merkel lo vuole macchiato senza schiuma, non come l’altra volta nero con due zollette! E a Schäuble disegnagli le SS col cacao sulla schiumetta sennò quello me lo tira addosso come l’altra volta e mi insegue con quella malefica sedia per tutto l’europarlamento! Stanotte gli stacco le pile! A Tsipras pane e acqua! E la prossima volta che vuoi propormi come ministro degli esteri europeo fammi la cortesia di farti i cazzi tuoi!”

Ora facciamo un volo pindarico e immaginiamo cosa avrà pensato Renzi dopo il figurone che ha fatto fare a tutti noi!

Sia ben chiaro: il delirio di onnipotenza non gli passa, non gli passerà mai; è sempre in piena fase di megalomane negazione … rassegniamoci!

Armiamoci di delirio dunque; entriamo nella sua testa e facciamo esperienza del vuoto. Con queste premesse possiamo tentare di intuire le iperboli impazzite dei pensieri di Renzi: “se trovo una cabina telefonica mi metto il mantello e appena torno nella Fortezza della Solitudine (così chiama Palazzo Chigi) prendo a calci in culo il cane Crypto che mi scrive i discorsi.”

E qui è doveroso spezzare una lancia per  Crypto, alias … Verdini! Se pensate che Renzi sia uno sciroccato non avete visto il disgraziato Denis a quattro zampe con una mantellina rossa lanciato dalla finestra mentre il presidente del consiglio grida: “Vola Crypto, vola! Vola piu’ veloce della lu … cazzo!”

Lui è la vera vittima! Con Berlusconi almeno era in posizione eretta e di tanto in tanto vedeva un po’ di gnocca, ma con Renzi mangia nella ciotola di Bondi e se fa il capriccioso lo punisce lasciandolo ad acqua e cryptonite! In estate non abbandonate Verdini sulla strada di Renzi. Già Delrio vestito da Batman a luglio soffre come una bestia!

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fonte foto:  In bici con Renzi

tag: Renzi,Europa,Addis Abeba,Grecia,Delrio,Mogherini,Verdini,satira,Etiopia,palazzo Chigi,discorso, onu


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