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Caravaggio il barocco e la Controriforma

Creato il 19 maggio 2015 da Artesplorando @artesplorando

Caravaggio il barocco e la Controriforma

Caravaggio, Madonna dei Palafrenieri

Come molti di voi sapranno la Controriforma fu la risposta della Chiesa di Roma alle accuse della Riforma protestante iniziata con e famose Tesi di Lutero.
Il concilio di Trento (1545-1563) fu il momento di nascita della Controriforma e si rivolse a tutti: ecclesiasti, fedeli e ... artisti. Invitò gli artisti ad andare in giro per il mondo ed attirare l'attenzione delle persone, dei fedeli e da quel momento la Chiesa più che in passato si servì dell'arte come mezzo di propaganda.
Ma come si può raggiungere questo obiettivo. Un trucco perfetto è l'uso drammatico dei colori scuri trasformando la pittura in teatro, in stupore. Questa fu la strategia adottata da un vero genio della pittura e grande rappresentante dell'arte barocca che si prodigò sempre affinché il messaggio religioso arrivasse dritto come una freccia ai fedeli. Sto parlando di Michelangelo Merisi da Caravaggio maestro dell'oscurità, il quale merita tutta la  nostra ammirazione e simpatia. Questo grandissimo artista venne dimenticato fino al XX secolo, quando si iniziarono a capire molti dei suoi aspetti più oscuri. Tanto fango gli fu gettato addosso per tre secoli e molti critici e storici dell'arte lo definirono come un pazzo, maniaco sessuale che si aggirava per la Capitale armato come Jack. Questa immagine quasi demoniaca che venne data di Caravaggio, non solo è errata, ma mi infastidisce in modo particolare, perché mi chiedo come un maniaco sessuale completamente fuori controllo, armato fino ai denti, abbia potuto generare un arte tanto magnifica. Grazie al cielo, piuttosto di recente, i soliti noti critici e storici dell'arte hanno iniziato (leggendo meglio i documenti) a correggere il tiro delle loro interpretazioni facendo emergere finalmente il vero Caravaggio: il più importante pittore religioso della Controriforma. Caravaggio seguì tutti i precetti del Concilio di Trento alla lettera, creando un'arte religiosa vivida, vicina alla gente usando un linguaggio comprensibile a tutti. Un linguaggio che colpiva i fedeli e li trasformava. Prima di Caravaggio le immagini religiose erano in un qualche modo indefinite, distanti e invece lui le riporta vicino a noi, proprio sotto il nostro naso quasi da poterle toccare. Anche i soggetti cambiarono, sono tutti presi dalla strada, tra la gente, volti fortemente caratterizzati e realistici, andando a rimpiazzare gli dei dalla bellezza impossibile ed ideale del passato: ed ecco comparire un venditore del mercato, o la bella cameriera della taverna o ancora la prostituta del vicolo. Tutte persone riconoscibili che potremmo incontrare per strada. E' come se Caravaggio si sia dato il compito di reinventare completamente l'arte religiosa e usando ogni trucco possibile per attirare la nostra attenzione: un cesto sporgente da un tavolo che sembra dover cadere, una mano allungata fino al bordo della tela, tutto molto vero, tangibile e credibile. Le chiese della Roma barocca sono piene delle opere di Caravaggio, basta entrare, stare in silenzio e sentirne tutta la straordinaria potenza rivoluzionaria. L'arte di Caravaggio era così vivida, tangibile, cinematografica e realistica che il clero dell'epoca si trovò totalmente spaesato di fronte ad essa e molte delle sue opere commissionate furono rifiutate. Gli esempi abbondano: la Madonna dei Palafrenieri, rifiutato dai committenti, perché fece scandalo il Bambino, troppo cresciuto per essere ritratto completamente nudo; inoltre, fecero scandalo la scollatura abbondante della Madonna e la modella scelta per quest'ultima, Lena, che era una nota prostituta. Oppure la Morte della Vergine, prontamente rifiutato, perché la Madonna non rispettava la sua iconografia classica: era anzi priva di qualsiasi tributo mistico, con la faccia terrea, un braccio abbandonato e il ventre gonfio.Nonostante ciò credo che le sue Madonne siano tra le più realistiche e credibili della storia dell'arte.La lezione di Caravaggio non venne apprezzata da critici e committenti, ma si diffuse ugualmente fuori Roma, influenzando artisti di Spagna, Fiandre e Olanda e trasformando in maniera definitiva l'arte mondiale.
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