Ieri i funerali del Cardinal Carlo Maria Martini in duomo a Milano: una folla fatta di politici, imprenditori ma anche gente comune ha dato l'addio a quello che secondo me è stato un grande uomo prima di essere Vescovo di Milano. Carlo Maria Martini sfiorò il pontificato proprio nell'anno in cui venne eletto l'attuale papa Ratzinger....e Dio solo sa come sarebbero cambiate le cose.
Carlo Maria Martini infatti era a favore delle unioni civili e più volte ha dimostrato una posizione diversa dalla Chiesa per quanto riguarda l'uso del profilattico. In una recente intervista Martini attacca la Chiesa:
"La Chiesa è rimasta indietro di 200 anni. Come mai non si scuote? Abbiamo paura? Paura invece di coraggio? Comunque la fede è il fondamento della Chiesa. La fede, la fiducia, il coraggio. Io sono vecchio e malato e dipendo dall'aiuto degli altri. Le persone buone intorno a me mi fanno sentire l'amore. Questo amore è più forte del sentimento di sfiducia che ogni tanto percepisco nei confronti della Chiesa in Europa"
Quest'uomo, malato da anni, negli ultimi giorni di vita ha rifiutato le cure, quasi a voler rinunciare alla sofferenza imposta da un corpo debilitato. Questa notizia è passata in cavalleria mentre invece per Piergiorgio Welby, capostipite delle persone che hanno chiesto di regolamentare con legge l'eutanasia, solo parola di condanna. In realtà tra Welby e il Cardinal Martini non c'è differenza.
Io credo che solo i grandi uomini possono cambiare le cose, gli altri lasciano le cose così come stanno. E sono degli uomini qualunque. Martini è stato un grande uomo, da lui una grande lezione di vita. Anche se ancora una volta emerge che i diritti non sono uguali per tutte le persone, se non altro Martini ha creato un precedente importante.
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