Magazine Cultura

Cari creativi ecco quello che ci piace

Creato il 22 agosto 2011 da Controcornice

Visto che i creativi Italiani si ostinano ad esprimere il loro talento come abbiamo visto nel precedente post, senza il minimo contatto con la realtà dCari creativi ecco quello che ci piacei tutte donne di questo Paese, ma solo probabilmente di una parte, propongo un esempio che forse potrebbe far loro capire cosa intendiamo per rispetto.

Per molte di noi, il periodo del ciclo mestruale è un momento particolare, ma vissuto con assoluta naturalezza. Fa parte del nostro equilibrio biologico e, con alcune grandi evoluzioni nel campo degli assorbenti, non rappresenta un limite né un problema per la nostra quotidianità.

A parte la famosa pubblicità del lancio col paracadute, che è un’estremizzazione,  spesso utilizzata per ironizzare sull’argomento, è ormai chiaro che  durante il ciclo non dobbiamo rinunciare praticamente a niente. Possiamo andare al mare o in piscina e partecipare a tutte quelle occasioni in cui è necessario un abbigliamento minimale. Ma questo già lo sappiamo: non era necessario rimarcarlo mostrando  in dettaglio come si indossa bene una certa marca di assorbenti con tutti i tipi di mutande. Le ovvietà dei nostri spot non ci fanno riflettere sul vero vantaggio che questa invenzione ci ha regalato: è la libertà il dono non la possibilità di mostrare il sedere 28 giorni al mese!

Ci sono Nazioni dove ancora questa libertà non esiste ed il periodo del ciclo mestruale rappresenta un limite per le donne, in particolare per le ragazze in età scolare.

Sono i Paesi poveri, dove permettersi gli assorbenti è un lusso. In questi posti, le famiglie arrivano a proibire alle ragazze di andare a scuola, per ovvi motivi igienici ma anche pratici. Può capitare che non appena inizia la pubertà vengano ritirate definitivamente dalla scuola. Un evento naturale come le mestruazioni rappresenta quindi per queste ragazze la fine della possibilità di migliorare le loro condizioni di vita. Per il loro Paese questo comporta mettere un freno allo sviluppo e alla crescita economica, poiché le donne rappresentano metà della popolazione che così resta arretrata e ignorante.

Cari creativi ecco quello che ci piace
Di questo problema si è occupata un’americana, che ne ha intuito l’importanza e la gravità. Elizabeth Scharpf ha cercato perciò una maniera di produrre assorbenti a basso costo e ecologici per evitare che altre donne potessero perdere giorni di scuola o di lavoro. Così facendo ha anche creato opportunità di lavoro. Visitate il sito http://sheinnovates.com/   dell’organizzazione senza scopo di lucro che ha creato, la Sustainable Health Enterprise (le cui lettere creano la parola SHE, cioè ”lei”).

Cari creativi, sono queste le donne che dovreste rappresentare. Quando leggo di queste iniziative , non possono non chiedermi come sarebbe il mondo se a noi donne fosse data una maggiore possibilità di azione e maggiore credito nelle nostre iniziative. Persino il New York Times   ne ha parlato per sottolineare l’importante intreccio di  capacità gestionale femminile, etica e filantropia. Il problema è che queste notizie vanno cercate con attenzione perché non sono considerate importanti e pertanto non godono del dovuto risalto. Evidentemente l’iniziativa femminile, specialmente quando è di successo, va trattata con cautela, non sia mai diventi un esempio!

ControCornice invece ne vuole parlare!

Share on Facebook

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog

Magazine