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Carnevale di Mamoiada Tra mito e tradizione

Creato il 10 gennaio 2013 da Yellowflate @yellowflate

carnevale-2012-il-carnevale-di-mamoiada-L-qyPFbWIn Sardegna, nel paese di Mamoiada, viene celebrato il carnevale più emozionante ed antico d’Italia.

Questa festa culmina la domenica prima del martedì grasso, con la sfilata dei famosi Mamuthones e degli Issocadores,maschere arcaiche che rappresentano l’allegoria dell’uomo che soggioga la natura. I Mamuthones indossano abiti di velluto e una pelle di una pecora nera (mastruca). Sulla schiena portano legato un pesante grappolo di campanacci da bue, mentre attorno al collo hanno appesa una collana di campanelle. In testa portano un berretto (berritta) tenuto da un fazzoletto marrone annodato sotto il mento, mentre sul viso è applicata una maschera di legno nera (sa bisera) che è divenuta l’elemento emblematico della manifestazione.

La sfilata è aperta e chiusa dagli altri protagonisti della festa. gli Issocadores. Gli Issocadores indossano un giubbetto rosso, dei calzoni bianchi o scuri, uno scialle sui fianchi, una berritta sul capo tenuta da un fazzoletto variopinto stretto sul viso, una bandoliera con sonagli di bronzo e ottone. In mano stringono un lazo fatto di giunco (sa soca).

I Mamuthones procedono in gruppi, muovendosi in coppia in modo ritmico,  curvi sotto il peso dei campanacci che fanno suonare con salti e colpi di spalla . Gli Issocadores, normalmente in otto, procedono invece agilmente e all’improvviso lanciano sa soca, catturando con molta abilità giovani donne, amici e spettatori. I catturati, escluse le donne, hanno l’obbligo di offrire da bere al gruppo mascherato.

Un altro personaggio del carnevale di Mamoiada è la maschera del Juvanne Martis Sero, che simboleggia la fine del carnevale. Il martedì grasso, questo fantoccio, trasportato su un carretto, viene trascinato per le vie del paese da uomini vestiti da zios e zias che ne piangono la morte, cantando sconsolatamente. I partecipanti vengono offerti dolci di produzione locale, fave miste a carne di maiale, il tutto condito con l’ottimo vinu nigheddu locale.


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