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Caro amico ti sfido

Creato il 16 agosto 2012 da Lalogicamente @LaLogicaMente

E' da un pò che non mi capitava di scorgere una cartolina tra la posta ordinaria. Ormai capita sempre più di rado. Ed è un bene. Ho sempre pensato fin da piccolo che le cartoline inviate dagli amici o dai parenti durante i loro soggiorni turistici o vacanzieri avessero una connotazione negativa e che rappresentassero un motivo di sfida per il ricevente. Ecco perchè.

Quando uno invia una cartolina ad un amico, specialmente durante l'estate, in genere sa che verrà ricevuta quando l'amico si trova a casa. E sa anche che se l'amico è a casa è o perchè sta lavorando, oppure si trova lì perchè non può andare in ferie per varie ragioni (mancanza di tempo, soldi, problemi di salute ecc). Ora, inviare una cartolina dal mare o dalla montagna ad un amico che non può per sua sfortuna essere lì, non sa tanto di beffa?

Tanto più se, oltre a mandare foto di mari, spiagge, sole, hotel, rifugi, divertimento ecc, si prende pure la briga di scrivere che il posto è magnifico, che le giornate sono favolose, che si sta divertendo tantissimo. Ma per l'amico o il parente di turno costretto a casa, quanto gliene può fregare? Sembra piuttosto uno sfottò bello e buono, un atto di esibizionismo, una sfida, appunto: come vedi, caro amico, io me la sto spassando, e tu?

Le cartoline sono anche un business. Per il mittente, che deve perdere tempo, denaro e stress per scrivere e spedire, dovendo peraltro "selezionare" le persone meritevoli di un pensierino. Per i cartolai, che vendono migliaia di stupidi cartoncini a colori a prezzi esorbitanti rispetto ai costi di produzione. Per le tabaccherie, che si ritrovano una domanda extra di francobolli. Per le poste, che devono effettuare consegne tanto numerose quanto inutili.

E non scordiamoci le località turistiche. Sfruttando il folle business, ne approfittano per immortalare sui cartoncini delle immagini bellissime, invitanti, talvolta non rappresentative del luogo e ritoccate con photoshop, colorate, luminose. E con scritto a caratteri il più possibile leggibili il nome della località, che sembrano suggerire: venite da noi, allocchi. Della serie: paghiamo per fargli pubblicità.

Non basta quindi avvisare gli amici e i parenti prima o dopo la vacanza, e non durante? e soprattutto: non basta avvisarli solamente se li incontri o te lo chiedono espressamente? Non si spende niente, non si perde tempo, ci si gode appieno le vacanze, non si rinfaccia niente a nessuno ed si evita di rendere invidiosa la gente a casa. E' di gran lunga la soluzione migliore. E senza ripetere questo atto di esibizionismo passato alla normalità.

Ma si sa, gli italiani sono un pò esibizionisti, troppo esibizionisti. Se è vero che il fenomeno cartolina si sta finalmente esaurendo, è vero anche che è ormai stato sostituito da altre forme simili di comunicazione. Tramite cellulari, o smart phone, per esempio, o dai social network, come facebook, dove l'esibizionismo può sfociare con maggiore libertà e dove trovano spazio quotidianamente fior fiori di protagonisti. Ma questa è un'altra storia - come diceva Michael Ende - e si dovrà raccontare un'altra volta.


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