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Carogne d’élite, di Giuliano Ferrara | 06 Agosto 201

Creato il 10 agosto 2014 da Paolo Ferrario @PFerrario

un articolo “liberatorio” di Giuliano Ferrara

I ceti medi riflessivi firmano petizioni a ripetizione, fanno adunanze prive di saggezza, titillano per il verso giusto le inclinazioni della marmaglia, si dispongono in batteria ma sanno anche dislocarsi su più fronti: uno fa il manettaro e riscrive la storia della Repubblica come gli pare, altri fanno i soloni, quelli più sbarazzini fanno i gufi e i rosiconi (perfetta definizione di Renzi), qualcuno si immagina liberale tutto d’un pezzo. Ma non sono élite, sono il partito dei corrivi, dei piagnoni, sono conservatori meschini e attaccaticci, titillano il peggio dell’opinione per essere unti dalle idee correnti che corrono sulle gambe possenti degli atleti del carrierismo. Renzi magari sbaglierà molte cose, e si comporterà malamente in molti campi, come è successo ai predecessori nella sequenza dei poteri non riducibili allo spirito manovriero dei ceti riflessivi, delle loro radio, televisioni, università, giornali e libri che attaccarono il taglio della scala mobile come “decreto della discordia” e il taglio dell’articolo 18 come irrilevante per l’impresa; ma Renzi istintivo ha avuto ragione, ed è una spia molto interessante della situazione che si è creata quanto ha detto alla Repubblica di Ezio Mauro, quando ha attaccato gli indovini e i detrattori opinionisti incapaci di sentimento pudico in ordine alle loro responsabilità nella deriva inerziale di questo paese. Era già successo, gli stivali, gli intellettuali dei miei stivali, erano già stati tirati in ballo a suo tempo, e giustamente, e ora è il turno degli opinionisti dei miei sneakers.

tutto l’editoriale di ferrara qui:

Carogne d’élite.


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