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Carrie, un remake inutile ma dal piacevole suono indie-rock

Creato il 16 gennaio 2014 da Oggialcinemanet @oggialcinema

16 gennaio 2014 • Colonne Sonore, Vetrina Cinema •

Il giudizio di Marco Goi

Summary:

La nuova versione di Carrie si trova a dover a che fare con un confronto improponibile con la pellicola originale girata da Brian De Palma. Il remake firmato da Kimberly Peirce, la regista di Boys Don’t Cry, ne esce inevitabilmente sconfitto, così come l’interpretazione della pur bravina Chloë Grace Moretz non riesce a reggere se paragonata a quella davvero disturbante della fenomenale Sissy Spacek nella pellicola del 1976. Se proprio vogliamo salvare qualcosa dall’operazione di rifacimento del cult horror di Brian De Palma tratto dall’omonimo romanzo di Stephen King, dobbiamo allora menzionare la colonna sonora.

A guardare bene, pure in questo caso non tutte le note sono positive. Le musiche originali composte per la pellicola, firmate da Marco Beltrami, ne escono infatti anch’esse con le ossa rotte dal paragone con quelle dell’originale. Nel Carrie del 1976, un contributo fondamentale nel creare atmosfere inquietanti veniva fornito dalla score composto dal nostro Pino Donaggio, che con questo film apriva la sua collaborazione con De Palma, proseguita poi in diverse altre pellicole tra cui Blow Out e Omicidio a luci rosse e ripresa di recente con Passion. Musiche splendide che vincono nettamente il confronto con quelle nuove realizzate dal compositore statunitense di origini italiane Beltrami, autore di uno score musicale da horror standard che non mettono più di tanto paura. Anzi, proprio per niente.

Carrie con Julianne Moore e Chloe Grace Moretz

Julianne Moore e Chloe Grace Moretz in una scena di Carrie

Meglio allora, e finalmente arriviamo alla parte positiva di questa recensione, le canzoni già edite presenti nella colonna sonora del film che accompagnano la tragica storia di questa Carrie 2.0. Il remake propone una serie di ottimi pezzi da alcune delle migliori indie-rock band oggi in circolazione, come la scatenata “Diane Young” dei Vampire Weekend, suonata mentre i protagonisti della pellicola si preparano per il prom, il ballo studentesco.

La rassegna di gruppi da tenere d’occhio qui fornito prosegue con le lanciatissime HAIM, autrici di uno degli album d’esordio più folgoranti dell’anno appena terminato, con l’electro-rock dei The Naked and Famous, con l’esaltante “Hip Hop Kids” dei Portugal. The Man e con l’indie-pop super gradevole di Passion Pit e Cults. A deviare dal suono prevalentemente indie della colonna sonora ci pensano invece il country delicato dei The Civil Wars, con la loro “Dust to Dust” suonata come lentone del prom, e la dance tamarra di “Live for the Night” dei Krewella, usata invece nei momenti più scatenati del ballo, anche se la vera chicca è la cover di “Will You Still Love Me Tomorrow” cantata da Lykke Li nel trailer della pellicola. Nel complesso Carrie rimane un remake decisamente inutile ed evitabile, ma se non altro a livello di soundtrack qualche momento piacevole lo offre. Per lo meno per i patiti dell’indie-rock contemporaneo.

Tracklist della soundtrack
1. “Ends of the Earth” Lord Huron
2 . “College” Rogue Wave
3. “Hip Hop Kids” Portugal. The Man
4. “Let Me Go” HAIM
5. “Diane Young” Vampire Weekend
6. “Young Blood” The Naked and Famous
7. “Live for the Night” Krewella
8. “Dust to Dust” The Civil Wars
9. “All the Days” HAERTS
10. “Take a Walk” Passion Pit
11. “I Can Hardly Make You Mine” Cults
12. “Tombstone Blues” Matrimony

Tracklist dello score di Marco Beltrami
1. Carrie Main Title
2. The Birth of Carrie
3. When Periods Attack
4. Carrie On
5. Headbanger
6. Go to Your Closet
7. Love You Too, Mom
8. Mind Over Matter
9. Sue Gets an Idea
10. Shopping
11. Levitated Mass
12. Preparing for Prom
13. Trapped in the Closet
14. Blood Bath
15. Kill ‘Em All
16. Driving Her Crazy
17. Heading Home
18. Mommie Dearest
19. House Crumbles
20. Burn in Hell

di Marco Goi per Oggialcinema.net

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