Tre giovani ricercatori sardi, quasi per caso, durante un lavoro di studio su un documento anonimo del XII secolo, hanno rinvenuto una carta pergamena scritta in sardoma con caratteri greci.
La ricerca, svolta nell’archivio capitolare di Pisa, è opera della studiosa nuorese Paola Crasta, su indicazioni di Alessandro Soddu, ricercatore di storia medievale al dipartimento di Storia dell’ateneo di Sassari.
Il documento in studio riguardava l’inventario dei beni donati alla chiesa di Santa Maria di Pisa a Sassari dal giudice di Cagliari Mariano Torchitorio. La ricercatrice ha subito rilevato che la pergamena del giudice aveva una piccola striscia di rinforzo (14 per 13,8 centimetri) contenente un atto di vendita scritto in caratteri greci ma in lingua sarda. L’intervento di studio di Alessandro Soddu e del filologo Giovanni Strinna, ha datato la carta tra il 1108 e il 1130.
Documento di immenso valore storico, la carta ritrovata a Pisa, pur non essendo il primo testo rinvenuto scritto in sardo in carattere greci, è, al contrario della già famosa “Carta di Marsiglia”, interamente scritta in maiuscolo.