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Casa del Cinema Incontro su Carlo Mazzacurati

Creato il 17 marzo 2014 da Yellowflate @yellowflate

download (4)Domani martedì 18 marzo,  ultimo giorno delle due rassegne dedicate al regista Carlo Mazzacurati  intitolate “Paesaggi umani. I film di Carlo Mazzacurati”.

Alla Casa del Cinema è in programma un incontro in ricordo di Carlo Mazzacurati  alle ore 18.30, moderato da Franco Bernini, Alberto Crespi ed Enzo Monteleone. Gli ospiti  che hanno assicurato la loro presenza sono:   Stefano Rulli,  Sandro Petraglia, Doriana Leondeff, Cecilia Zanuso,  Giorgio Tirabassi, Angelo Barbagallo, Isabella Ragonese e Gabriele Salvatores.  Si prevede inoltre la presenza di Marina Mazzacurati, Silvio Orlando e Marco Pettenello.

Al cinema Trevi saranno proiettati alle ore 17.00 La giusta distanza di Carlo Mazzacurati (2007, 111’) «Il fascino del film sta altrove. Nei paesaggi, in primis: Mazzacurati torna sui luoghi del suo brillantissimo esordio, Notte italiana (1987), e li racconta col senno di poi. È un nord-est abbagliante, magnificamente fotografato da Luca Bigazzi, nel quale si nascondono solitudini, rancori, violenze inespresse. Si parla anche di immigrazione, di lavoro in nero, della voglia di fuggire da un delta inquinato come il fiume che lo forma. La giusta distanza è il ritratto di un paese malato, in cui forse è inutile cercare colpevoli perché nessuno è innocente. Molto bravi i due protagonisti (Valentina Lodovini e Ahmed Hafiene), brillanti cammei di tre talenti quali Fabrizio Bentivoglio, Giuseppe Battiston e Ivano Marescotti» (Crespi).

Alle ore 19.00 La passione di Carlo Mazzacurati (2010, 106’)

Le tragicomiche vicende del regista Gianni Dubois (Silvio Orlando), ex promessa del cinema che finalmente, dopo anni di faticosi contatti con agenti e produttori senza scrupoli, riesce a ottenere la sua grande occasione: dovrà infatti scrivere e girare un film la cui protagonista assoluta sarà una giovane e popolarissima attrice televisiva. « Sì, si ride senza sforzo e, per una volta, senza chiedersi se sia peccato: Mazzacurati mantiene ciò che promette e la giusta distanza dal sacro ha tutte le virtù del profano. In concorso a Venezia non c’entrava quasi nulla, ora in sala entrateci voi: ne vale la pena» (Pontiggia).



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