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Casaleggio boccia Renzi sulla riforma elettorale

Creato il 16 gennaio 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

“Non esistono, sono astratte ed evidentemente incostituzionali” così Gianroberto Casaleggio commenta le proposte di riforma elettorale di Matteo Renzi.

Casaleggio si è recato oggi a Roma, a Montecitorio, per partecipare ad un incontro con i rappresentanti dei Cinque Stelle delle Commissioni Affari costituzionali di Camera e Senato.

Tale incontro, facente parte di una serie di meeting programmati da Grillo e dallo stesso Casaleggio, si è svolto a porte chiuse; tra i partecipanti anche Vito Crimi, Paola Taverna, Riccarco Fraccaro, Vincenzo Santangelo (divenuto di recente capogruppo a Palazzo Madama) e Danilo Toninelli, autore della proposta di legge per il nuovo sistema elettorale.

Sul tavolo, numerosi temi sui quali spicca la riforma della legge elettorale.

Già da alcuni giorni si discute sul blog di Beppe Grillo a proposito di un referdum online su di una nuova proposta di legge, coadiuvato anche dal costituzionalista Aldo Giannuli. Il referendum, di tipo consultivo, prevede una serie di punti da mettere al voto degli iscritti entro febbraio. Nella giornata di ieri, Grillo si è detto favorevole ad un sistema di tipo proporzionale, considerato più “legittimo”.

Mentre Casaleggio non manca di far notare come i cinque stelle“sono gli unici ad avere presentato una proposta di legge innovativa e fatta bene” ,non risparmia strali alle tre proposte elettorali del segretario del Pd.

Alle critiche del “guru” dei Cinque Stelle, risponde Emanuele Fiano, capogruppo Pd in commissione Affari costituzionali alla Camera: “Di incostituzionale, per adesso, c’è solo l’opinione di Grillo e Casaleggio, che per mesi hanno sostenuto che questo Parlamento fosse illegittimo e non titolato a legiferare. La sentenza della Corte Costituzionale non tocca in alcun modo gli atti posti in essere durante il vigore delle norme annullate, compresi gli esiti delle elezioni svoltesi, e gli atti adottati dal Parlamento eletto”

Riforma elettorale a parte, all’ordine del giorno anche la questione dell’impeachment a Napolitano, le elezioni in Sardegna (alle quali il M5S non ha presentato la propria candidatura) e le imminenti europee.


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