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Casiraghi: ”L’Inter affascina ancora, futuro? Nel 2014 ebbi un malore, da allora ho detto che…”

Creato il 18 giugno 2015 da Alex80

casiraghiHa da poco rinnovato il proprio contratto con l’Inter, parliamo di Pierluigi Casiraghi, totem dei talent scout a livello internazionale, che ai microfoni di SoFoot ha parlato del proprio rinnovo con i nerazzurri e non solo.

Quali sono i nuovi posti dove cercare?
«Resta la periferia di Parigi, dove si trova di tutto. Prima erano per lo più Rennes e Le Havre che la sfruttavano. Il PSG non esisteva qui. Ma negli ultimi anni lo scenario è cambiato, tutti i giovani ci vogliono andare perché il Psg ha cominciato a fare uno scouting locale. Mi devo sbrigare se voglio prendere qualcuno. Se PSG mette gli occhi su un giovane, ho già perso, ma se lo fanno Rennes e Le Havre, posso ancora competere. L’Inter affascina ancora. Ad esempio, Axel Bakayoko attaccante dell’ U16 allenata da Cauet, poteva andare al Lione, gli ho detto: “Senti, lasciare Parigi per Lione o Milano, è la stessa cosa” Il rapporto qualità prezzo è incomparabile, perché se voglio un giocatore equivalente in Italia, costa 10/15 volte di più.

Quindi negoziare con società dilettantistiche?

L’allenatore della squadra dell’Île de France è un mio amico e da lui ho una buona informazione. Vedo squadre che nessuno conosce e dilettanti, trovo spesso accordi perché sono conosciuto e rispettato. Ho sempre mantenuto le mie promesse, a differenza di altri club o agenti italiani. E poi, il regolamento me vantaggio. Se un ragazzo delle piccole squadre francesi va al PSG o al Lione, il club non riceve alcun compenso, mentre non è così se si va all’estero. Allora io dico ai responsabili: “Da 0 a 100, 30 o niente cosa preferisci? “C’è anche il rapporto con la famiglia. Sai, se si paga l’intero costo del piccolo, vuole dire molto per loro. Questi sono alcuni trucchi che ho a mio favore. Ecco come sono riuscito a portare Axel Gravillon dal FC Garches. Ho preso un altro che compie 16 anni il 14 gennaio, ma lo farò venire ad agosto. Io non lo lascio a Parigi, voglio tenerlo lontano dalle tentazioni di altri club. Quindi si allenerà e poi giocherà quando avrà 16 anni.

È stato altrove in Francia?

«Sono andato a Lione un paio di volte. Ho incontrato Gerard Bonneau e Florian Maurice, che si mise a ridere: “Casi” stai lontano da qui, non venire a pestarci i piedi! “E poi ho detto stop, si tratta di una questione di rispetto, noi dobbiamo litigare per delle sciocchezze. C’è lavoro per tutti, basta muoversi e avere talento».

Ha 75 anni, pensa di continuare ancora per molto?

«Dipende dalla salute. Il 2 giugno 2014, ho partecipato al Torneo di Tolone e ho avuto un malore, ho trascorso tre ore in macchina per recuperare. Fortunatamente Manighetti c’era. Mi hanno ricoverato in ospedale per insufficienza respiratoria. Mi hanno fatto un check-up completo e per fortuna non c’era nessuna complicazione tumorale. Ho 50 anni di Marlboro nei polmoni, sono tutti asfaltati e non funziona più nulla! Mi hanno tenuto 36 giorni, sono uscito come nuovo e non ho mai toccato una sigaretta da allora! Ho capito la lezione … ho deciso di fare altri due anni perché voglio finire di formare l’attuale gruppo U16 che sarà in Primavera. Poi, dipenderà da loro. Io ho fatto il mio lavoro».


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