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caso Protti, l’ordine del giorno di Deo Fogliazza approvato dall’Anpi di cremona il 6 febbraio 2011

Creato il 13 maggio 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

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Ho appena ricevuto dai carabinieri di Soresina, stasera 13 maggio 2013, la notifica di un invito della Procura di cremona a presentarmi il 20 maggio alle 10.30 per rendere interrogatorio.

Secondo la denuncia avrei “diffamato la reputazione di Aldo Protti imputandogli di aver nascosto negli anni la partecipazione, in qualità di combattente fascista, ai rastrellamenti dei partigiani nella zona della Val di Susa (Ao) nel periodo del luglio 1944″.

Rimuovo quindi dall’inizio la premessa dell’articolo precedentemente pubblicato mantenendone in pagina, qui sotto, il fondamento, ovvero l’ordine del giorno approvato dall’Anpi. Al termine di questo articolo è leggibile per qualche giorno la premessa spostata in fondo, cancellata. Anche il titolo risulta modificato. Il titolo originare era “Esaltato il sergente maggiore fascista Aldo Protti e i suoi rastrellamenti”, mentre la premessa rimossa conteneva una severa critica alla giunta Perri che a Protti ha intitolato una via come artista.

Resta il fatto che l’Anpi, visti i documenti del caso, aveva approvato il documento seguente.

Ribadisco che non ci può essere sintesi tra fascismo (o comunque dittatura di qualsiasi tipo) e democrazia: l’uno nega l’altra. E non credo che l’attività di sergente maggiore fascista svolta in Val di Susa possa essere considerata motivo di onore per Aldo Protti. Nemmeno credo che un blog con pochi lettori possa davvero oscurare o sporcare la fama di un cantante ben noto e apprezzato, che si esibì per le sue qualità artistiche nei grandi teatri di questo mondo cantando parti di straordinaria importanza in opere liriche di grandi musicisti. Questo è solo un blog che non ha la forza economica di condurre battaglie contro potenze simili.

Mi presenterò il 20 maggio ma non mi difenderò dalle accuse.

Ecco, inviato da Deo Fogliazza, l’ordine del giorno approvato dal congresso della sezione Anpi “S. Allende” di Cremona il 6 febbraio 2011.

Il Congresso della sezione cremonese dell’ANPI “Salvador Allende”

preoccupato
per l’accentuarsi di forme pesanti di revisionismo storico volte a cancellare o a stravolgere le radici antifasciste e democratiche della nostra storia;

consapevole
che tali fenomeni vanno presentandosi sia con atti violenti di diversa natura, sia sotto forma di interventi proposti da diverse istituzioni – locali, regionali e nazionali – oggi sotto il controllo delle forze della destra, volti a segnare la storia ed il territorio con messaggi e simboli di chiara valenza revisionistica;

tenuto conto
delle conferme evidenziate anche dalle più recenti, documentate rivelazioni che testimoniano, oltre ogni ragionevole dubbio, l’attiva presenza del Sergente Maggiore della GNR Aldo Protti nella zona operativa di guerra della Valle di Susa per 10 lunghi mesi – dal luglio 1944 all’aprile 1945 – al fianco delle truppe naziste occupanti ed alla testa del nutrito manipolo di fascisti cremonesi colà appositamente inviato dal ras di Cremona Roberto Farinacci;

nella considerazione
che quel manipolo di fascisti cremonesi ebbe modo di partecipare, in quei lunghi mesi, ad oltre 100 rastrellamenti in valle di Susa e nelle altre valli limitrofe, azioni che portarono non solo alla tragica morte di tanti giovani ma anche al prolungamento forzato delle operazione di guerra, che senza tali interventi armati avrebbero anche potuto finire molto prima;

nel ricordare con deferenza e con orgoglio
i 2.024 caduti in quello stesso periodo nella lotta partigiana nelle Valli di Susa, Lanzo, Chisone e Sangone ed i 15 caduti partigiani cremonesi lassù operanti;

giudica pesantemente negativa
le decisione assunta dal Comune di Cremona di dedicare Via Strettalunga ad Aldo Protti – ipocritamente motivata dalla indubbia grandezza della figura dell’artista lirico – che tale ebbe la possibilità di diventare anche per aver vilmente nascosto per tutta la vita questa sua attiva presenza nella caccia ai partigiani ed ai combattenti per la libertà;

nella considerazione che
il giusto riconoscimento di Cremona al grande artista lirico sia già sufficientemente rappresentato dalla targa ricordo posta da anni nel foyer del teatro Ponchielli;

convinto che
la decisione di dedicargli la via nella quale ebbe i natali risulti invece essere un evidente e palese segnale della volontà di offendere e tendenzialmente cancellare il ricordo dell’eroica presenza dei cremonesi nella lotta per la libertà e contro le tirannide fascista e l’invasore tedesco;

consapevole
che la battaglia per la difesa e lo sviluppo delle democrazia passi anche attraverso segnali e simboli di carattere valoriale e culturale;

chiede
al Sindaco, alla Giunta, al Consiglio comunale ed ai componenti la Commissione Toponomastica di avere il coraggio e l’onestà intellettuale di rivedere quella decisione, che assume il senso di un’onta nera nei confronti della storia della nostra città;

impegna
le rappresentanze dell’ANPI all’interno del “Comitato per la difesa e lo sviluppo della democrazia” a sollevare la questione in tale ambito, con l’obbiettivo di indurre il rafforzamento della battaglia culturale e politica in difesa dei simboli e dei valori della Resistenza e della Costituzione;

impegna altresì
gli iscritti ed i militanti dell’ANPI cremonese in un’azione profonda e capillare di informazione e di dibattito nella città, volta a rafforzare il legame della Cremona di oggi con le proprie radici storiche, utilizzando a questo fine anche le numerose occasioni che si presenteranno nel 2011, nel 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia.

Cremona, 6 febbraio 2011

Ecco la premessa che potrebbe aver motivato la denuncia, assieme al titolo. La ripubblico qui sotto, solo per trasparenza.

La giunta Perri non sta affatto diffondendo una cultura democratica. Al contrario. Nasconde il passato di combattente fascista di Aldo Protti e gli intitola una via come artista. Ma Protti divenne un grande artista proprio perché nascose il proprio passato. Combatteva i partigiani. Per il sindaco va bene così. Sapeva cantare e anche molto bene, che importa se combatteva per quel criminale di Mussolini e quell’altro criminale di Hitler? Un combattente fascista può essere definito un delinquente? Senza timore, sì. Un vigliacco che ha nascosto il proprio passato, in nome della carriera, della fama, della ricchezza. Bell’esempio! Complimenti a Perri! Questa sarebbe la democrazia? Prendere esempio da una canaglia di guerra come Protti?

E se l’Anpi l’ha fatto notare, qual è la risposta del sindaco che si affida ai suoi grandi elettori, ricchi e potenti? Un bel no, espresso in silenzio, oltre all’ipocrisia di presentarsi il 25 aprile per celebrare con uno strano discorso la fine del “totalitarismo”. Perri nel suo discorso del 25 aprile nemmeno prende chiaramente le distanze dal fascismo. Gli interessa solo mettere sullo stesso piano la dittatura sovietica (che crepi, ma i russi l’hanno fatta fuori da tempo, non Wojtyla) e il fascismo. Abbiamo capito. In questo gioco di potere i partigiani non contano nulla di nulla. I partigiani di un tempo, cui dobbiamo la democrazia rimasta spesso sulla carta, li vogliono dimenticare con le loro campagne massmediatiche e con la collaborazione di una parte del Pd che non s’è resa conto del disastro che provocava la rinascita potente di movimenti neofascisti e neonazisti in tutta Europa.

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