Magazine Attualità

Caso Stamina: chiuse le indagini

Creato il 23 aprile 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online
Caso Stamina: chiuse le indagini apr 23, 2014    Scritto da giuliaporzionato    Attualità, Medicina, News, Scienza 0

Caso Stamina: chiuse le indagini

Si sono ufficialmente chiuse le indagini della procura di Torino sul caso Stamina; sebbene la chiusura formale fosse stata sancita nel 2012, il caso è stato riaperto negli ultimi mesi per effettuare ulteriori controlli. Il procuratore Guariniello ha notificato agli avvocati difensori una decina di capi d’accusa a carico di venti indagati, tra cui associazione a delinquere, truffa (aggravata in quanto “ai danni del servizio sanitario nazionale”), commercio e somministrazione di medicinali guasti o imperfetti, e somministrazione di farmaci pericolosi. Nel fascicolo si legge che Vannoni era “di fatto animato dall’intervento di ricavare guadagni grazie pazienti con malattie degenerative senza speranza”. Le indagini del pm Guariniello si erano aperte nel 2010, un anno dopo la nascita della “Stamina Foundation”, fondata da Vannoni “per sostenere la ricerca sul trapianto di cellule staminali mesenchimali e diffondere in Italia la cultura della medicina rigenerativa”.
Tra gli indagati, oltre a Davide Vannoni, laureato in Lettere e Filosofia “padre” del metodo Stamina, c’è una buona parte della sua equipe, tra cui il chirurgo Marino Andolina, vice di Vannoni, alcuni medici degli Spedali di Brescia, in cui il “metodo” è stato utilizzato in via sperimentale, e un membro dell’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) e Gianfranco Merizzi, presidente dell’associazione farmaceutica Medestea e finanziatore della “cura”. Le accuse che la Procura di Torino e i NAS muovono a carico di Vannoni comprendono anche esercizio abusivo della professione, diffamazione, sostituzione di persona e violazione delle norme della privacy. Quest’ultima è dovuto alla pubblicazione sul proprio profilo Facebook di alcuni video ritraenti bambini malati, per cercare di diffondere un’immagine positiva del trattamento. Andolina invece dovrà rispondere dell’accusa di minacce per “avere nel corso di un colloquio telefonico, minacciato un ingiusto danno” i genitori di una ragazzina, “rei” di aver rilasciato dichiarazioni sul metodo Stamina, dicendo che “non avrebbe avuto pietà di loro e che gliela avrebbe fatta pagare”. Sono indagati tutti coloro che, tra il 2007 e il 2014, hanno cercato di sfruttare la cosiddetta “cura”, promuovendola come metodo efficace o somministrandola ai pazienti. L’avviso di chiusura delle indagini prelude alla richiesta di rinvio a giudizio.
La truffa è risultata ai danni di una sessantina di pazienti; gli indagati avranno diritto, dopo aver ricevuto il 415 bis (l’avviso all’indagato della conclusione delle indagini preliminari), a venti giorni di tempo per chiedere di essere sottoposti a un interrogatorio o per presentare la propria difesa. Secondo il ministro Beatrice Lorenzin, ”L’importante è che ne esca chiarezza, perché qui le vittime sono le migliaia di persone che hanno creduto di poter avere una cura.”

Print Friendly

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :