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Castellarte 2013. Il ventriloquo Cigarini devolverà il ricavato del suo workshop alla parrocchia di Don Vitaliano.

Creato il 24 luglio 2013 da Russoniello

OLYMPUS DIGITAL CAMERAColpi di martello, risate, incitazioni sono la colonna sonora di Capocastello a tre giorni dal sipario sulla XX edizione di Castellarte Festival Internazionale di Artisti in Strada che avrà luogo, dal 26 al 28 luglio, nel borgo medievale di Mercogliano.

Al lavoro dunque i volontari dell’Associazione Castellarte per il complesso allestimento che trasformerà viuzze e piazzette in palcoscenici all’aperto, che creerà le quattro aree destinate alla ristorazione, le zone dedicate agli artigiani che saranno in parte collocati negli antichi “cellari” ed in parte in stand lungo le strade e gli spazi espositivi destinati all’arte.

Tutto si trasforma, dunque, sotto l’abile regia degli organizzatori della kermesse che ha avuto il merito di portare per prima l’arte di strada al Sud ma anche di valorizzare il borgo di Capocastello che, infatti, è stato via via oggetto di interventi di riqualificazione che ne hanno messo in luce la bellezza un tempo velata dal tempo e dall’incuria.

“La strada” è questo il titolo dell’edizione del ventennale che, peraltro, già vanta un curioso primato; per la prima volta, infatti, la beneficenza passerà attraverso un workshop di ventriloquismo.

Si perché l’attore e ventriloquo Dante Cigarini, uno dei più famosi in Italia anche come docente di questa particolarissima arte, nei tre giorni del Festival insegnerà come “Diventare ventriloquo” e le quote di iscrizione, di 30 euro a persona, le devolverà interamente in favore della parrocchia di Don Vitaliano Della Sala, meglio noto come il parroco barricadero.

“Mi pare un’iniziativa positiva – commenta Don Vitaliano – anche se di certo la cifra non sarà grande è pur vero che è con i chicchi di grano che si fa la macina. Sono grato a Dante Cigarini per la sua sensibilità ma non posso fare a meno di pensare a chi dovrebbe elargire e non lo fa. Mi riferisco alla Regione Campania che non eroga i contributi che ha avuto dall’Europa per finanziare il restauro dei quadri e dell’intero complesso della Chiesa Arcipretale di Capocastello. Vogliamo anche riaprire la Cripta che è chiusa dal 1700, siamo stati finanziati per 4.100.000 euro ma la Regione li tiene bloccati, i nostri e quelli destinati ai restauri di chiese, castelli ed opere d’arte in tutta la Campania. Mi commuove il fatto che un artista, che vive con quello che racimola nel cappello o comunque del suo lavoro, è disposto a donarlo alla nostra parrocchia e mentre chi ha avuto il denaro per questi progetti non lo elargisce”.

Parroco di Capocastello, Don Vitaliano ha vissuto la sua missione sempre all’insegna dell’impegno sociale, è stato certamente sempre un prete vicino a quella “Strada” cui Castellarte dedica il ventennale.

“La strada, è il luogo dove io sono cresciuto – spiega Don Vitaliano -  per me è un luogo positivo anche quando diventa il luogo della sofferenza, quando le persone vengono “buttate in mezzo alla strada”, perché la strada riceve tutto e tutti. Non è solo il luogo del cammino, è anche il luogo dell’incontro, della condivisione, dove ci si incontra per motivi diversi, ma tutti nello stesso luogo, in un luogo che rappresenta i luoghi della vita dove condividiamo i progetti, i fallimenti. In un certo senso “la strada” completa “la casa”, che la dimensione in cui n po’ ci si rinchiude con i familiari; guai se la casa non si affacciasse sulla strada, luogo di incontri con sconosciuti, con persone diverse, il luogo dove gli egoismi, le chiusure si mitigano. Guai se non ci fosse la strada dove far affacciare le nostre vite, essa è il luogo di attraversamento, di sosta ma anche il cammino per raggiungere ciò che vogliamo. E’ una magnifica metafora di questi tempi che viviamo, sospesi tra luci ed ombre. Viva la Strada!”.

Parlando con lui il pensiero corre immediatamente alla figura di Don Andrea Gallo, fondatore della Comunità di San Benedetto al Porto a Genova e “prete di strada” come Don Vitaliano. Nel 2005, infatti, Don Gallo fu ospite di Castellarte “Porto Allegro” insieme a Luca Casarini e Don Luigi Ciotti, il suo fu un passaggio molto intenso, che commosse e coinvolse l’uditorio ma, a quanto pare, Castellarte non lo lasciò indifferente.

“In questi vent’anni Castellarte e Capocastello sono stati luogo di incredibili incontri – conclude Don Vitaliano – che hanno fatto crescere tutti coloro che ne hanno saputo approfittare.  Don Andrea Gallo, per fortuna siamo riusciti ad averlo nel 2005, già allora era anziano e non faceva viaggi così lunghi. Fece un bello sforzo per venire qui; è stato uno di quei momenti di arricchimento reciproco che sono stati tipici di questo Festival. Anche lui, però, ricordava sempre quella serata passata a Castellarte; era stato colpito positivamente dal borgo, dalla gente e dal Festival. Ce ne vorrebbero di più di incontri con persone come lui, uno che sulla strada si faceva notare, una presenza certamente straordinaria”.

Sulla Strada di Castellarte 2013 ben 26 spettacoli: la Compagnia Radici di Cairano, la straordinaria Laura Kibel; il ventriloquo Dante Cigarini; la compagnia teatrale  Co.Cis; gli statunitensi Strange Comedy; il fascinoso prestidigitatore Diogo Alvares;  il surreale Bapo, l’olandese sulla bicicletta acrobatica; il giocoliere Andrea Fidelio, alias Dj Busker; l’attesissimo Eusebio Martinelli & Gipsy Abarth Orkestar; Finaz, uno dei più raffinati e virtuosi chitarristi italiani e co-fondatore della Bandabardò; l’eccentrica brass band inglese Trans-Siberian March Band; i Guappecartò con atmosfere francesi e patchanka; lo swing anni ’40 di Sugar Daddy & Cereal Killers; il vintage degli irpini The Jumpers ed Everybody Needs Some Blues e la suadente bossa nova dei partenopei Animanova; l’infuocato dj set di Vinyl Gianpy “il dj del popolo”; lo stravagante  bolognese Dj Pravda; il folk rock degli ZekeTam; l’alternative folk orchestra Karmaregà; la storica band engagé  Lumanera;  i “resistenti” della Dioniso Folk Band; la marching band calabrese Takabum dai girasoli sui cappelli; il cantautore girovago Sandro Joyeux, sospeso tra Francia ed Africa ed il dub venato di elettronica e dei  4medouble Dub.

L’offerta di Castellarte è arricchita quest’anno da “Storia di strada e di strade”, ciclo di conversazioni curate da Antonella Russoniello con: Bruno Ruffilli, giornalista musicale del quotidiano La Stampa (26 luglio); il botanico della SUN prof. Sandro Strumia e il dott. Sabatino Troisi, esperto di fauna selvatica (27 luglio) e lo scrittore Marco Ciriello che presenta il romanzo “Il Vangelo a benzina” (Bompiani) con reading dell’attore Paolo Capozzo (28 luglio). Sabato 27 luglio la redazione del giornale online +Piueconomia si trasferisce a Castellarte per i suoi Salotti con imprenditori, sindacalisti e protagonisti del mondo produttivo.

C’è spazio anche per lo yoga al tramonto con il M° Michelangelo Melchionna di JayAnanda Yoga (26 luglio) e per tre giorni di itinerari turistici, curati da Elisabetta De Feo in collaborazione con Irpinia Trekking e FIAB Federazione Irpinia Amici della Bicicletta. Le arti figurative saranno rappresentate dalla mostra  “Obiettivo Castellarte” con le foto di Antonio Bergamino e Francesco Chiorazzi  e i manifesti delle venti edizioni di Castellarte realizzate da Franco Lancio e Grafistudio Associati; dalle sculture luminose di Federico Lucariello; dalle immagini di Uanm Tv; dalla scultura in vetro di Giuseppe Rubicco che sarà donata a Franco Dragone per il Premio Una Vita per l’Arte e dal grande dipinto del pittore Giovanni Spiniello dal titolo “La favola della Torre dell’Acqua”.

Ricca ed articolata la presenza degli artigiani, selezionati da Animarte, e l’offerta enogastronomica articolata in quattro Aree del Gusto, curate dai fratelli Grieco dell’Osteria I Santi e dall’Associazione Castellarte, dove assaggiare i piatti tradizionali del comprensorio del Partenio e il Taurasi, il Fiano di Avellino ed il Greco di Tufo, i tre vini DOCG irpini ormai apprezzati in tutto il mondo.

Informazioni dettagliate sul programma sul sito www.castellarte.it


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