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Castelli in versi. Vignola e le altre.

Da Melagranata

Castelli in versi: di Vignola, di rosse, di rocche e di poesia .

 

Castelli in versi. Vignola e le altre.

Recupero lentamente le conseguenze di un virus malefico e cocciuto, che mi ha, tra l’altro, tenuta lontana da cibo e cucina per una settimana e più.
Mi consolo riguardando le foto di un viaggio recente, una lunga fine di settimana che mi ha portato a visitare le bellissime terre di Vignola (Mo): dolci colline, castelli e torri merlate, profumi di castagni, ricche distese di terre fertili e ubertose, prodotti di grandissima qualità. Alla scoperta di paesaggi e sapori, delle eccellenze di questa terra incredibile, sono giunta attraverso un’iniziativa davvero bella: il Poesia Festival, organizzato per il nono anno consecutivo sui territori della Unione Terre di Castelli, che raccoglie i comuni di Castelnuovo Rangone, Castelvetro di Modena, Guiglia, Marano sul Panaro, Savignano sul Panaro, Spilamberto, Vignola e Zocca, e a cui partecipano anche Maranello e Castelfranco Emilia. La giovane sindaco di Vignola, Daria Denti,  ci ha invitato alla inaugurazione e a conoscere il territorio di Vignola, i suoi prodotti e le sue – tante – bellezze.
Il tour è iniziato a Maranello, alla scoperta di un museo particolare e affascinante, soprattutto per chi, come me, è sempre stata una fan della Rossa.

Castelli in versi. Vignola e le altre.

Belle emozioni, quando sfiori le auto che hanno fatto la storia della Formula 1, dei rally…vetture di gara degli anni ’50, le Ferrari di Steve McQueen o quella guidata da Al Pacino in Profumo di donna.

Castelli in versi. Vignola e le altre.

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Una bella emozione la vivi anche nella Sala dei Trofei, di fronte alle teche che conservano i caschi “storici” dei grandi piloti: da quelli di Fangio e di Ascari a quelli di Lauda, Regazzoni, Villeneuve.

Castelli in versi. Vignola e le altre.

 

E poi pensi che non è solo emozione e gloria, colori e trionfi. E’ storia di lavoro e di impegno, di uomini e donne che hanno costruito saperi ed eccellenze.

Di ritorno a Vignola, ci aspetta un pranzo all’Osteria della Luna, dove Antonio Tondelli, oste fino e attento, ci ha accolto con le eccellenze del territorio. Dall’Aceto Balsamico Tradizionale al Parmigiano Reggiano di bianca modenese, dal pane fatto in casa ai salumi di mora romagnola in un menù degustazione notevole: crostini di lardo e moretta di Vignola, gnocchi di patate in crema di Parmigiano Reggiano e gocce di Balsamico Tradizionale, Tagliatelle di farro con ragù di mora romagnola e per finire un dessert strepitoso nella sua semplicità, ricotta di bianca modenese del caseificio Rosola accompagnata da composta di moretta di Vignola.

Castelli in versi. Vignola e le altre.

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La Moretta di Vignola è una ciliegia piccina, di antico ceppo autoctono, dalle particolari proprietà organolettiche. Per molti anni trascurata, perché poco produttiva, quasi completamente abbandonata la raccolta, poiché piuttosto pericolosa, data l’altezza raggiunta dalle piante, oggi la moretta di  Vignola viene tutelata e preservata attraverso l’azione del presidio Slow Food di Vignola e Valle del Panaro e dalla caparbietà e dal coraggio di alcuni produttori locali.

Il territorio di Vignola è ideale microclima per la coltivazione di ciliegie, non solo moretta, dunque, ma i famosi duroni, scuri, grandi e dolci, che in stagione troviamo nei banchi dei mercati delle nostre città. Una produzione ricchissima, che possiamo gustare anche fuori stagione, candito e sottospirito. Per capire come viene lavorato e conservato, abbiamo potuto visitare un’Azienda che produce frutta conservata, succhi, sciroppi, confetture e seguire i procedimenti di lavoro che portano le ciliegie fresche a finire nei barattoli e poi nei nostri piatti. Accanto a macchinari modernissimi, guidati dalle mani abili delle lavoratrici e lavoratori dell’azienda, abbiamo trovato anche reperti del passato, strumenti di un lavoro antico e faticoso.

Castelli in versi. Vignola e le altre.

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Una visita alla città che ci ospita è un obbligo gradevole. Ancor più gradevole dopo una pausa al Caffè Gollini e a un assaggio della famosissima Torta Barozzi, dalla ricetta segreta.

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La Rocca di Vignola risale all’ VIII secolo ed è sempre stata strategica per il controllo del territorio. Contesa, assediata e conquistata più volte, a lungo dominio degli Este, nel XV sec. subisce modifiche e ampliamenti che la trasformano da edificio prettamente militare a dimora signorile.  Oggi nelle cure della Fondazione di Vignola la Rocca rimane testimone di potenza e bellezza, sede di esposizioni e centro congressuale.

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Accanto a testimonianze di potenza e strutture di difesa e sicurezza, ecco la grazia e la bellezza delle stanze di residenza della Corte

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La sera ci trova al Teatro di Vignola, recentemente restaurato, bellissimo. Nei fondi, il piccolo perfetto Museo del Cinema Antonio Marmi, appena inaugurato: davvero un gioiello.

Castelli in versi. Vignola e le altre.

 

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Il Teatro era stracolmo, di giovani, di persone arrivate dai paesi vicini, di famiglie: davvero una gioia! Forte emozione e grande privilegio, per me, è stato l’ascoltare Umberto Piersanti, poeta di grande forza e di dolcezza, di tenerezza e profondità.

(….)

figlio che giri solo
nella giostra,
quegli altri la rifiutano
così antica e lenta,
ma il padre t’aspetta,
sgomento ed appartato
dietro il tronco,
che il tuo sorriso mite
t’accompagni
nel cerchio della giostra,
nella zattera dove stai
senza compagni “

(marzo 2001)

 

Lo spettacolo di musica, tango e poesia di Michele Placido ha concluso davvero in bellezza la serata.

Castelli in versi. Vignola e le altre.

(1.continua)


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