Magazine Sport

Catarsi

Creato il 27 marzo 2012 da Robe
catarsi pensieri roberto panciatici photographer siena

Copyright 2012 - Roberto Panciatici

Il desiderio insorge. Il desiderio di raccontarmi un po’ intendo, o più semplicemente d’aprirmi al mondo.

La sua importanza sta tutta nella sua urgenza d’esistere.

E allora via: il mio taccuino. Una penna arraffata a caso. Un po’ di sole. E i miei pensieri.

Non mi serve altro, almeno per oggi.

Ancora non so bene dove andare a parare, ho solo voglia di mettere una parola dietro a un’altra, vorticare un po’ la mano sul foglio, ché è sempre un gran bel vizio da rispolverare, ed è anche un buon modo per purificarsi, credo.

Katharsis, per l’appunto.

In questi giorni ho un pensiero fisso, l’ammetto, e il pensiero è questo: ho bisogno di qualcuno che mi scelga.

Mentre lo scrivo so che la frase non è esatta. La frase esatta è: ho bisogno che tu mi scelga.

Mentre m’abbandono a questa affermazione un’idea prende forma nella mia mente, e una sensazione si fa strada nel mio stomaco. So che non seguirà nessuna verità a questo mio desiderio, che comunque è già verità di per sé, e so che dovrò scegliermi da solo, per una volta ancora. In realtà devo essere felice e grato per questo, e sorriderne di brutto anche. Devo sorridere perché questa è un’altra piccola, grande, conferma che do a me stesso. So che mi voglio bene, e che anche quando mi costa caro scelgo di rincorrere la mia felicità, e di non soccombere all’oscurità che mi sento dentro.

Soffri quando c’è da soffrire, gioisci quando c’è da gioire.

Soffro – nei limiti di questa situazione è evidente -, ma nemmeno poi tanto. È più un leggero senso di tristezza e d’abbandono quello che mi prende. Penso a quelle persone che diconodiconodicono, e lo dicono ormai da un po’, ma alla fine non scelgonoscelgonoscelgono, e non scelgono ormai da un po’.

La sua importanza sta tutta nella sua evidenza.

Guardo il mio mini-me. È piccolo, cattivo e col mignolo all’insù. Vuole un sacco di cose per sé, anzi le pretende. Lo ascolto attentamente mentre mi sussurra parole vecchie nelle orecchie, e percepisco il suo respiro mentre mi soffia nel cuore vecchie emozioni. Mi fa paura, ma solo quando non ho il coraggio di guardarlo negli occhi. Se alzo la testa tutto diventa più chiaro.

Lo guardo. Lo vedo in tutti i suoi limiti, e quindi vedo i miei. L’oggetto del mio desiderio non è più una meta, ma solo una piccola tappa del mio viaggio. Raccolgo le forze. Raccolgo la sfida.  Scelgo. E cambio.

La sua importanza sta tutta nella mia Rivoluzione.

Lascio indietro chi non sa fare un passo avanti. Non si possono trascinare tutte le persone per mano, è meglio fargli vedere che si può veramente correre, e se poi non corrono oggi forse lo faranno domani, o forse aspetteranno la prossima vita per farlo, chissà.

La mia vita intanto non si ferma, e trova la forza e l’entusiasmo per riempirsi ancora di novità. Nuove idee di cui aver paura, e da cui essere stimolati. Non si deve maimaimai credere che non ci siano alternative, c’è n’è sempre qualcuna, e adesso che riscopro questa semplice verità riesco pure a vederle.

La sua importanza sta tutta nella sua semplicità.

Il sorriso degli amici con cui ho parlato. Il tempo. L’attesa. La mia voce che trema. Un pensiero che vola. Un sorriso che ti rapisce quando non te l’aspetti. La gioia immensa per la scelta di un’amica. La sensazione di aver fatto qualcosa di buono.  L’orgoglio per un amico che si cerca e vuole cambiare. I giochi di una bambina, e le pareti del suo mondo fatte di favole e sorrisi.

Mi piace stare, immaginare, percepire, e precipitare in questa positività che avverto intorno e dentro di me.

Mi tolgo anche qualche sassolino dalla scarpa, ma lo faccio senza far troppo rumore. Mi è sufficiente la tenerezza che provo, quella tenerezza che paleso quando sorrido serenamente di fronte alle piccole rappresaglie della gente che mi sventola in faccia certe conquiste.

Devo molto
a quelli che non amo.
Il sollievo con cui accetto
che siano più vicini a un altro.

La gioia di non essere io
il lupo dei loro agnelli.

Mi sento in pace con loro
e in libertà con loro,
e questo l’amore non può darlo,
né riesce a toglierlo.

[Wislawa Szymborska]

Ma chi è la gente? Mi muovo fra loro, e con loro. Non migliore, nè peggiore di loro. Semplicemente uno di loro.

Mi guardo intorno. Chiudo gli occhi. Sorrido.

Meravigliosa è la mia vita.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

A proposito dell'autore


Robe 24 condivisioni Vedi il suo profilo
Vedi il suo blog

L'autore non ha ancora riempito questo campo L'autore non ha ancora riempito questo campo

Dossier Paperblog

Magazine