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Catena di Sant’Antonio? Sistema Ponzi? NO!!

Da Roby

“Non rifiutare un beneficio a chi ne ha diritto,
quando è in tuo potere farlo.”

 

Mai come in questa settimana sono stato richiesto di chiarimenti da parte dei lettori.

Email, e soprattutto telefono, hanno fatto la parte dei leoni.

Ma ben venga.

E’stata una settimana proficua in tutti i sensi, sia dal punto di vista delle relazione personali, sia dal punto di vista dei contatti con persone poi associate con il mio gruppo di Enpower Network.

La domanda più frequente che mi è stata posta riguarda proprio il titolo del post di oggi:

Enpower Network è una catena di S.Antonio, è uno schema di Ponzi?

Assolutamente No, non lo è, rispondo subito e dico anche il perchè.

Oramai all’interno di Enpower Network, senza che questo voglia essere garanzia di chissà che cosa, incontriamo pensionati,  liberi imprenditori, avvocati, casalinghe, commercialisti, impiegati,

segno della viralità straordinaria del sistema.

Per tornare al titolo del post.

le catene di S. Antonio ( o schema di Ponzi) sono dichiaratamente dei sistemi illegali.

Fornisco alcune indicazioni tratte da wikipedia :

“Lo schema di Ponzi permette a chi comincia la catena e ai primi coinvolti di ottenere alti ritorni economici a breve termine, ma richiede continuamente nuove vittime disposte a pagare le quote. I guadagni derivano infatti esclusivamente dalle quote pagate dai nuovi investitori e non da attività produttive o finanziarie. Il sistema è naturalmente destinato a terminare con perdite per la maggior parte dei partecipanti, perché i soldi “investiti” non danno alcuna vera rendita né interesse, essendo semplicemente incamerati dai primi coinvolti nello schema che li useranno inizialmente per rispettare le promesse. La diffusione della truffa spesso diventa di tale portata da renderla palese, portando alla sua interruzione da parte delle autorità.

Le caratteristiche tipiche sono:

  • Promessa di alti guadagni a breve termine;
  • Ottenimento dei guadagni da escamotage finanziari o da investimenti di “alta finanza” documentati in modo poco chiaro;
  • Offerta rivolta, all’epoca in cui fu architettata la truffa, ad un pubblico non competente in materia finanziaria”

Per quanto riguarda Enpower Network, la situazione è estrememente diversa.

l’azienda guadagna il 19,95 dollari come fee mensile che il consumatore del servizio, che è il blogging system  paga per la vendita dello stesso prodotto.

Da una parte c’è l’acquisto della piattaforma di blogging , su cui l’utente potrà costruirsi il blog, fornire servizi, proporre prodotti o semplicemente scrivere.

Dall’altra, se lo vuole, attraverso il pagamento della fee mensile di 19,95 dollari di cui accennavo sopra,   potra’ proporre ad altri la piattaforma d blogging, oltre ad altri prodotti, ricavandone il 100% in termini di commissioni immediate.

Non è difficile da comprendere.

Eppure in questa settimana mi sono reso conto dell’enorme diffidenza degli italiani verso questi tipi di attività.

Da un lato capisco la diffidenza, dall’altro capisco e giustifico molto meno la superficialità e la non pazienza nel cercare di comprendere di cosa stiam parlando.

E questo avviene anche da parte di chi solitamente si atteggia a studioso, o interessato a tutte le possibilità di miglioramento di vita che il mondo, anche quello sul web, può proporre.

 

Io invece devo dire che, dopo i miei qusai cinque anni di permanenza su Internet, con i blog, i siti, gli infoprodotti e l’esperienza che ho vissuto,

sono entusiasta diEnpower Network

e credo fermamente che potrà rappresentare a breve un esempio di successo straordinario anche qui in Italia.

Se si riesce a superare la pigrizia e la non voglia di arrivare fino in fondo

se si pone l’attenzione completa

ci si renderà conto che ci trova di fonte a qualcosa di veramente grande.

Ti ripropongo il video di presentazione di Enpower Network.

Lo trovi cliccando qui

 


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