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Cavalcanti, 1837: Timpano di Vermicelli di magro senza pasta

Da Patiba @patiba1

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(La ricetta mi ricorda quella della Pasta alla puttanesca: si preparava un sugo con gli ingredienti quasi sempre presenti in tutte le cucine napoletane, tenuti a portata di mano, senza bisogno di perder tempo per acquistarli così  le donne, che preparavano questo veloce e gustoso sugo, potevano impiegare il tempo risparmiato in attività... più allegre!!!)

***

Ricetta tratta da Cucina teorico-pratica: col corrispondente riposto ed apparecchio di pranzi... 
di Ippolito Cavalcanti (duca di Buonvicino.)

Capitolo V. - §. III, Dei diversi Timpani¹, e Sartù

Prendi rotoli due di vermicelli², che lesserai, ma che sieno pronti; frattanto terrai apparecchiato tre misurelli d'oglio finissimo, che farai soffriggere con una decina d'alici salse ben pulite, e spinate, e le farai consumare nell'oglio, cotti che saranno i vermicelli, li sgocciolerai benissimo, versandoli in una casseruola grande, anzi se fusse un tegame sarebbe meglio, e sopra ci porrai quell'oglio li rivolterai più volte con del sale, del pepe, e per chi piace ci stà bene ancora un trito di petrosemolo, facendo restare a color di foco il tegame anzidetto,

con darci una rivoltata da tanto, in tanto, perchè così li vermicelli s'asciugano, e diventano sciolti, poscia prenderai una casseruola, che ti sembra proporzionata, che ci vadino tutti bene incassati, ci farai una verniciata di strutto e poi una ingranita di pan grattato tal quale come per Sartù di riso,

dipoi ci porrai pochi vermicelli, che accomoderai, facendoci un suolo di capperi, olive, alici salse, ci potrai mettere ancora de' piccoli fonghi, ma cotti; del pesce, ben pulito, e spinato ec., e quindi un altro suolo di vermicelli, e così continuerai; sulla superficie de' vermicelli ci farai un'altra verniciata di sugna, che parimenti ingranirai con pan gratto, e lo farai cuocere come il Sartù.

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¹Timpano o Timballo: piatto tipico della cucina del Meridione d'Italia che si presenta come una torta (leggi)

²Con il termine vermicelli si intende in Italia un formato di pasta secca di grano duro, lunga a sezione rotonda con diametro più grande degli spaghetti; viene usato anche diversamente ed è stato adottato in varie lingue, anche se talvolta in queste ultime sta ad indicare preparazioni diverse per forma e composizione. Il termine vermicelli è già presente in alcuni testi ebraici risalenti al secolo XI (vermishelsh) che pare dunque riconducibile ad una origine italiana per il suo significato implicito. Compare successivamente nel Liber de Coquina come uermiculi, ricettario compilato da un ignoto autore di area napoletana tra il XIII ed il XIV secolo.

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(La ricetta mi ricorda quella della Pasta alla puttanesca: si preparava un sugo con gli ingredienti quasi sempre presenti in tutte le cucine napoletane, tenuti a portata di mano, senza bisogno di perder tempo per acquistarli così  le donne, che preparavano questo veloce e gustoso sugo, potevano impiegare il tempo risparmiato in attività... più allegre!!!)

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Ricetta tratta da Cucina teorico-pratica: col corrispondente riposto ed apparecchio di pranzi... 
di Ippolito Cavalcanti (duca di Buonvicino.)

Capitolo V. - §. III, Dei diversi Timpani¹, e Sartù

Prendi rotoli due di vermicelli², che lesserai, ma che sieno pronti; frattanto terrai apparecchiato tre misurelli d'oglio finissimo, che farai soffriggere con una decina d'alici salse ben pulite, e spinate, e le farai consumare nell'oglio, cotti che saranno i vermicelli, li sgocciolerai benissimo, versandoli in una casseruola grande, anzi se fusse un tegame sarebbe meglio, e sopra ci porrai quell'oglio li rivolterai più volte con del sale, del pepe, e per chi piace ci stà bene ancora un trito di petrosemolo, facendo restare a color di foco il tegame anzidetto,

con darci una rivoltata da tanto, in tanto, perchè così li vermicelli s'asciugano, e diventano sciolti, poscia prenderai una casseruola, che ti sembra proporzionata, che ci vadino tutti bene incassati, ci farai una verniciata di strutto e poi una ingranita di pan grattato tal quale come per Sartù di riso,

dipoi ci porrai pochi vermicelli, che accomoderai, facendoci un suolo di capperi, olive, alici salse, ci potrai mettere ancora de' piccoli fonghi, ma cotti; del pesce, ben pulito, e spinato ec., e quindi un altro suolo di vermicelli, e così continuerai; sulla superficie de' vermicelli ci farai un'altra verniciata di sugna, che parimenti ingranirai con pan gratto, e lo farai cuocere come il Sartù.

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¹Timpano o Timballo: piatto tipico della cucina del Meridione d'Italia che si presenta come una torta (leggi)

²Con il termine vermicelli si intende in Italia un formato di pasta secca di grano duro, lunga a sezione rotonda con diametro più grande degli spaghetti; viene usato anche diversamente ed è stato adottato in varie lingue, anche se talvolta in queste ultime sta ad indicare preparazioni diverse per forma e composizione. Il termine vermicelli è già presente in alcuni testi ebraici risalenti al secolo XI (vermishelsh) che pare dunque riconducibile ad una origine italiana per il suo significato implicito. Compare successivamente nel Liber de Coquina come uermiculi, ricettario compilato da un ignoto autore di area napoletana tra il XIII ed il XIV secolo.


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