Ancora Boetto, poi la smetto, prometto.
Ma sembra che “scuola emiliana” sia la zona morta di Boetto.
Vediamo questa Natività della Vergine (qui):
817
Scuola emiliana sec.XVII
Madonna con Bambino e Sant’Anna
olio cm. 80×95
Stima € 6.500-7.000
Come al solito la descrizione iconografica lascia a desiderare, ma passiamo oltre.
Il quadro è interessante per diversi motivi.
Naturalmente non è emiliano, ma della bottega del Cavalier d’Arpino.
E’ una copia parziale dal dipinto che si trova nel coro di Santa Maria di Loreto a Roma, del 1630 circa:
Nel dipinto di Roma tutti hanno facce tristi e severe, mentre nel quadro Boetto le donne accennano a qualche sorriso (anche se talvolta malriuscito).
Donne sorridenti e una composizione più raccolta si trovano nella versione dello stesso soggetto eseguita dall’Arpino per una chiesa di Sulmona, e oggi al Museo Diocesano (prendo la foto dal sito Immagini di storia):
Ma il quadro Boetto non può derivare la quello di Sulmona, per almeno due ragioni:
1. la mano della nutrice al centro è in una posizione diversa;
2. i colori non corrispondono, in particolare il bel giallo dorato e metallico della nutrice già ricordata.
Ecco una brutta foto a colori del quadro romano:
L’unica spiegazione mi sembra questa.
Come suo solito, l’Arpino ha cavato una versione da cavalletto dalla tela di Santa Maria di Loreto, più accostante, con le donne meno accigliate e quasi sorridenti, e probabilmente di proporzioni più tendenti al quadrato.
Qualche anno più tardi ha riadattato quella versione da cavalletto per la pala di Sulmona, con ampio intervento di aiuti.
Il dipinto Boetto è un ricordo (finora l’unico) di questa versione “intermedia”. E dimostra che esistette.
Alla fine non è male, anche se un po’ caro.
Mi pare che i restari si siano accaniti sui volti, e non so dire e se e quanto sia recuperabile.