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Cavaliere: soccorso stradale a Roma

Creato il 26 agosto 2015 da Stenazzi

Il lavoro del soccorritore stradale non è semplice, si potrebbe scrivere un libro su tutte le situazioni che si vengono a creare con qualche anno di impiego in questo settore. Il fatto di prestare soccorso stradale a Roma, la città eterna, rende il tutto ancora più interessante. immaginate per un attimo di dover discutere con qualcuno che ha colpito in pieno un albero, completamente ubriaco (o peggio sotto effetto di droghe) che non ha alcuna intenzione di lasciarvi prendere il suo mezzo, che per legge dev’essere portato in carrozzeria. In poco tempo ci si ritrova a vedere episodi di ogni tipo, e col tempo riconoscerli con un colpo d’occhio diventa quasi un gioco. La città è viva, mostra situazioni che televisione e web nascondono, tornare a casa dopo una giornata (o nottata) di lavoro è quasi estraniante. Roma, in quanto a soccorso stradale, è una delle città più organizzate d’Italia, anche se si tratta di un compito non proprio per tutti. Conoscere le strade poi è seplice ora con i navigatori satellitari, ma non lo è stato per molto tempo: nessuno pensa a loro, nessuno li conosce, ma il soccorso stradale di Roma può raccontare molte storie.

Nel momento in cui si accetta la chiamata, parte immediatamente una sorta di corsa frenetica al mezzo da recuperare. Bisogna trovare in fretta il veicolo, in una città come Roma in cui prestare soccorso stradale può rivelarsi frustrante. Traffico, strade che cambiano la loro viabilità di continuo ed un navigatore che non sempre ci guida al meglio sono le insidie della prima fase, quella del recupero. A volte poi non è semplicissimo trovare il mezzo incidentato, specialmente quando ci si trova in strade di campagna. In ogni caso, la priorità assoluta è quella di trovare il prima possibile l’incidentato, così da toglierlo dalla sfortunata situazione e poter tornare a ricevere chiamate.
Saper parlare col cliente in stato confusionale, stato di coscienza alterato e soprattutto rabbia sono i sentimenti che si incontrano più frequentemente. Difficilmente chi si trova a chiamare il soccorso stradale nella capitale sarà ben disposto con il carrozziere, ma la professionalità in questi casi viene prima di tutto. Il cliente stà pensando ai danni al veicolo, a quello che costerà e nella stragrande maggioranza dei casi a Roma il soccorso è la ciliegina sulla torta di una giornata da buttare. Per questo bisogna saper parlare col cliente, che a meno che si trovi bloccato in autostrada per aver finito il carburante (succede spesso), non avrà voglia di parlare ma solo di discutere e sfogarsi. Solitamente, le persone meglio disposte sono i turisti, generalmente famiglie del nord Europa che passano le vacanze in viaggio per l’Italia. Gli anni e l’esperienza insegnano a saper riconoscere più o meno bene il tipo di malcapitato e a sapercisi rapportare, dopodiché è necessario cercare di sveltire il più possibile la pratica. Alcuni clienti vogliono rimanere nella propria auto, altri chiamano qualcuno che li venga a prendere ed altri ancora si siedono nel carroattrezzi. Coloro che escono dagli incidenti più violenti si rassegnano presto a dover lasciare la propria auto alla demolizione, mentre altri cominciano a chiedere il conto dei danni già sul posto. Se non si parla di veicoli particolarmente costosi, gli sfasciacarrozze hanno spesso parti di ricambio che arrivano da altre auto, in modo da contenere almeno in parte le spese di riparazione.

Per finire, il soccorso stradale a Roma è un lavoro duro, ma che si differenzia dagli altri perché sempre diverso e poi non è impossibile trovare alcuni clienti particolarmente riconoscenti, pronti a pagare delle buone mance. Conoscere interamente una città come la capitale è difficile, quasi impossibile anche per chi ci vive da sempre e spesso le informazioni di un cliente su dov’é situato il mezzo sono davvero fuorvianti. Queste sono alcune delle ragioni per cui un servizio del genere non può che costare, perché necessita di molto tempo e dei mezzi adeguati, oltre che al fatto che presenta dei rischi. Può sembrare una richiesta azzardata a chi ha perso l’auto o la moto e dovrà faticare per rimetterla in sesto, ma saper essere cordiale con chi non vede altro che persone demoralizzate è un pregio di pochi ed in un modo o nell’altro paga sempre. Un argomento come questo va trattato e discusso, perché troppo spesso il mondo continua a girare senza che si sappia nulla di chi fa un lavoro che non vediamo. Pensiamo, almeno per una volta, di essere dalla parte dell’altro: la giornata spesso è lunga proprio per tutti.


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