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Cavs-Thunder-Knicks, chi guadagna dalla trade?

Creato il 06 gennaio 2015 da Basketcaffe @basketcaffe

I rumors di mercato e le voci di possibili trade in NBA sono sempre vive e si accentuano solitamente dopo Natale, in avvicinamento alla sosta per l’All-Star Game e alla trade deadline, quando le squadre decidono di modificare i loro roster, chi per cercare di rinforzarsi in vista del finale di stagione e dei playoff per puntare al miglior risultato possibile, chi per liberare spazio salariale pensando già alla stagione successiva, abbandonando qualsiasi velleità per quella presente.
Proprio in questa doppia ottica deve essere vista la trade a 3 squadre che nella notte ha coinvolto i Cleveland Cavaliers che prendono JR Smith e Iman Shumpert dai New York Knicks (che tagliano Samuel Dalembert) e mandano Dion Waiters agli Oklahoma City Thunder.

Le prime due hanno cercato di fare un movimento per rinforzarsi in vista della rincorsa ai playoff (OKC a Ovest è ancora fuori dalle prime 8 mentre i Cavs a Est non avranno problemi anche se continuano a perdere), mentre Phil Jackson a New York sta continuando la sua opera di demolizione della squadra per avere l’estate prossima più spazio salariale possibile per puntare ai grossi calibri che potrebbero essere free agent.

Vediamo allora per ciascuna squadra cosa potrà portare di positivo e negativo questa trade:

CLEVELAND CAVALIERS

LeBron James infortunato, Irving e Love a corrente alternata, i risultati che non arrivano e Blatt già sulla graticola. Questo è lo scenario attuale di Cleveland che per forza di cose doveva fare qualche movimento di mercato per cercare di cambiare rotta nell’immediato: Dion Waiters è da sempre stato l’unico giocatore appetibile della franchigia per inserirlo in una trade e i Cavs non hanno mai fatto mistero di voler privarsene visti i suoi rapporti tesi con Irving (lo scorso anno) e James (quest’anno) e le sue dichiarazioni di voler essere un titolare e non uscire dalla panchina.
Iman Shumpert (al momento ai box per una lussazione alla spalla) e JR Smith andranno a coprire le lacune nel reparto guardie dei Cavs e il General Manager David Griffin spera di avere un aiuto su entrambe le metà campo:

“Con il loro fisico e la loro versatilità pensiamo che Iman e J.R. possano aiutarci su entrambi i lati del campo e non vediamo l’ora di poterli avere con noi.”

L’ormai ex coppia di New York porterà tiro da fuori piazzato (Shumpert) e dal palleggio (Smith) oltre ad una buona dose di pericolosità in penetrazione, cercando di sfruttare le attenzioni che le difese riservano a James, Love e Irving. Ma è soprattutto nella metà campo difensiva che dovranno aiutare Blatt, vero tallone d’Achille della squadra che punta per forza di cose al Titolo NBA.

Official Release: #Cavs acquire Iman Shumpert and J.R. Smith. [DETAILS]: http://t.co/abBdL8vm11 #AllForOne pic.twitter.com/hEUGoXGFbg

— Cleveland Cavaliers (@cavs) 6 Gennaio 2015

Di sicuro inserire Smith in un contesto come questo non sarà facile visto il suo carattere e il suo tipo di gioco, prevalentemente fatto di 1vs1, non troppo dissimile da quello della guardia ex Syracuse. Se però capirà e accetterà il suo ruolo, potrebbe tornare ad essere uno dei migliori (o il migliore) sesto uomo come è già stato in passato.

OKLAHOMA CITY THUNDER

Se i Cavs avevano bisogno di rinforzarsi altrettanto non si può dire per la squadra di coach Brooks che da quando sono tornati dagli infortuni Durant e Westbrook sta viaggiando ad un grande ritmo avvicinandosi ai playoff, pur nella iper competitiva Western Conference. Difficile capire quindi il senso di aggiungere ad una squadra che non fa di certo del movimento di palla il suo credo, un giocatore come Dion Waiters, che vive di 1vs1 e palla in mano per potersi esprimere al meglio. L’idea è senz’altro quella di cercare di ricreare l’alchimia che aveva portato OKC in Finale NBA con Harden che usciva dalla panchina e cambiava il ritmo della partita aiutando Russ e KD, ma siamo sicuri che l’ex Cavs sia questo tipo di giocatore? Più che altro sembra un altro giocatore alla Reggie Jackson, cioè che potrà portare un contributo di punti veloci (cosa che a OKC non manca) ma senza migliorare la fluidità di un attacco che stagna pericolosamente per troppi momenti nella partita e che sta in piedi grazie agli isolamenti di Westbrook o Durant.
Il GM Sam Presti ha dichiarato che era da tempo che seguiva il ragazzo:

“Dion Waiters è un giocatore che avevamo nel mirino già ai tempi di Syracuse e che abbiamo continuato a seguire sia NBA sia nell’avventura con USA Basketball. Ci darà maggiore profondità dalla panchina ed essendo un realizzatore avrà un impatto positivo nel nostro roster.”

News: Thunder acquires guard Dion Waiters from Cleveland in 3-team deal. Details: http://t.co/XIuFeWkKhu pic.twitter.com/55UXa80orm

— OKC THUNDER (@okcthunder) 6 Gennaio 2015

La trade poi può essere vista anche da un punto di vista futuro, ovvero che Jackson sarà restricted free agent e probabilmente chiederà un rinnovo a cifre importanti, cosa che i Thunder non sono troppo convinti di fare. Waiters quindi potrebbe essere la loro polizza in caso di addio al play nato a Pordenone.

NEW YORK KNICKS

Come detto i Knicks quest’anno hanno già alzato bandiera bianca: hanno il peggior record della Lega (superati nella notte addirittura dai Sixers) e Phil Jackson con coach Fisher stanno già pensando alla prossima stagione e ai movimenti da fare in estate. Visti anche i tanti infortuni il tanking da qui a fine stagione probabilmente sarà selvaggio per cercare di pescare la miglior scelta possibile al Draft 2015, magari per poterla scambiare in cambio di qualche giocatore importante oltre a qualche big da prendere dal mercato dei free agent.
Gli arrivi di Lance Thomas e una 1° scelta futura dai Thunder e di Louis Amundson, Alex Kirk e una 2° scelta del 2019 da Cleveland sono solo un contorno visto che è molto probabile possano essere tagliati tutti per liberare ancora più spazio salariale.
Di sicuro la perdita di Shumpert e Smith (oltre a Dalembert tagliato per risparmiare circa 2 milioni dei suoi 3 di contratto) toglie ancora possibilità a Fisher che al momento ha davvero un roster ridotto ai minimi termini. Ma tanto per cercare di perdere, tanti o pochi giocatori fa poca differenza.

 

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